Idronefrosi bilaterale ed ipofunzione rene destro

Buona sera, mi hanno riscontrato, un completo scompenso detrusoriale con idronefrosi bilaterale severa idn bacinetto ap 7 cm a destra e 5 cm a sinistra, secondario a ostruzione cervico uretrale ( tezo lobo con volume prostatico non aumentato ).
Ho 44 anni peso 69 kg e sono alto 166 cm.
Eseguo autocateterismo da circa un mese con residuo post minzione medi di cl 30. ( 4 volte al dì per ora ed in attesa di eventuale intervento disostruttivo che il mio urologo aspetta ad eseguire poichè ha bisogno di altri accertamenti in quanto teme che con l'intervento io possa diventare incontinente ).
Eseguo scintigrafia renale con il seguente esito:

GFr
Rene sinistro 52, destro 33 totale 85

Funzione renale globale ai limiti inferiori della norma per ipofunzione del rene destro e idronefrosi bilaterale. Conservata risposta allo stimolo diuretico. Collateralmente si segnala verosimile dilatazione del terzo inferiore degli ureteri.
Mi chiedo sono in pericolo di vita per i miei reni ?
Esiste una dieta adeguata ed inoltre mi sono banditi moderatamente gli alcolici ai pasti ( vino, birra ) .
Può migliorare la mia situazione renale oppure posso solo peggiorare ?
E' mia intenzione farmi curare per fare tutto il possibile.

Come farmaci assumo blopress 16 mg una volta die
Omnic 4mg alla sera

Grazie anticipatamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Curiosa la sua definizione "banditi ... moderatamente" riguardo agli alcolici. Non crediamo che sia questo il priblema, a meno che lei sia veramente un alcolista!
Scherzi a parte, c'è da chedersi davvero come lei sia riuscito ad arrivare ad una situazione simile, che verosimilmente dovrebbe essere preceduta da almeno molti anni di sottovalutati disturbi ad urinare. Comunque a noi mancano alcuni elementi per giudicare, come ad esempio quello dell'endoscopia e dell'indagine urodinamica cui lei è stato certamente già sottoposto. Quanto lei sta facendo ora è assolutamente corretto, se è pur vero che le alterazioni renali (anatomiche e funzionali) non rientreranno mai del tutto, certamente si potrà assistere ad un miglioramento sostanziale. Il da farsi è ovviamente un intervento disostruttivo endoscopico con qualsivoglia tecnica, in un tempo più o meno prossimo a seconda delle scelte sel suo urologo. Non abbiamo elementi per condividere questo timore per una incontinenza, di cui in prima battuta non comprendiamo le ragioni. È ovvio che anche dopo l'intervento lei dovrà continuare a fare gli autocateterismi con frequenza da definirsi,mfino a quando non si avrà la certezza che lei riesce ad urinare con bassi residui e sviluppando basse pressioni vescicali. Per questo aspetto in particolare dovrà essere ripetuta a distanza una ulteriore indagine urodinamica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it