Microematuria persistente - passato episodio di presunta glomerulonefrite
Buongiorno,
mi fu stata diagnosticato durante la visita di leva, nel 1996, una proteinuria elevata (5 g/litro), in assenza di sintomi se non un improvviso dimagrimento.
All'epoca mi recai da un nefrologo, il quale mi disse (erano passate un paio di settimane) di ripetere gli esami, e SOLO IN CASO di nuovo esito positivo effettuare una biopsia. Gli esami rientrarono quindi non eseguii la biopsia, e mi fu indicato solo di ripetere gli esami (esame urine, creatinina sangue, proteinuria e microematuria su urine 24 ore) ogni 6 mesi per 5 anni.
Sono attualmente seguito da un nefrologo, in quanto negli ultimi anni sono ancora in presenza più o meno costante di microematuria (globuli rossi), e talora, in modo oscillante, proteinuria intorno ai 100mg/l, ma non sempre presente. La clearence della creatinina è nella norma. Ho anche eseguito ecografie addome completo, tutto nella norma.
il nefrologo parla di anomalie urinarie persistenti, dice non è il caso di preoccuparsi. Ho però cambiato nefrologo in quanto quello che mi seguiva si è trasferito, e durante la visita ieri mi è stato detto di tenere sotto controllo e non preoccuparsi, e parlava di possibile malattia di Berger.
Il quesito che pongo è il seguente: nonostante due nefrologi abbiano detto di non preoccuparsi, nessuno è riuscito a capire a cosa fu dovuto l'episodio acuto del 1996 né l'origine esatta della persistente microematuria.
Ora mi chiedo se non sia il caso di effettuare comunque una biopsia renale per capire l'esatta origine del problema, anche se il nefrologo non lo ritenne necessario, ma ritengo che avere una diagnosi esatta sia indispensabile per valutare una eventuale terapia o piano di analisi.
Ritenete il caso di effettuare comunque la biopsia? Ci sono rischi associati alla sua esecuzione?
Grazie
mi fu stata diagnosticato durante la visita di leva, nel 1996, una proteinuria elevata (5 g/litro), in assenza di sintomi se non un improvviso dimagrimento.
All'epoca mi recai da un nefrologo, il quale mi disse (erano passate un paio di settimane) di ripetere gli esami, e SOLO IN CASO di nuovo esito positivo effettuare una biopsia. Gli esami rientrarono quindi non eseguii la biopsia, e mi fu indicato solo di ripetere gli esami (esame urine, creatinina sangue, proteinuria e microematuria su urine 24 ore) ogni 6 mesi per 5 anni.
Sono attualmente seguito da un nefrologo, in quanto negli ultimi anni sono ancora in presenza più o meno costante di microematuria (globuli rossi), e talora, in modo oscillante, proteinuria intorno ai 100mg/l, ma non sempre presente. La clearence della creatinina è nella norma. Ho anche eseguito ecografie addome completo, tutto nella norma.
il nefrologo parla di anomalie urinarie persistenti, dice non è il caso di preoccuparsi. Ho però cambiato nefrologo in quanto quello che mi seguiva si è trasferito, e durante la visita ieri mi è stato detto di tenere sotto controllo e non preoccuparsi, e parlava di possibile malattia di Berger.
Il quesito che pongo è il seguente: nonostante due nefrologi abbiano detto di non preoccuparsi, nessuno è riuscito a capire a cosa fu dovuto l'episodio acuto del 1996 né l'origine esatta della persistente microematuria.
Ora mi chiedo se non sia il caso di effettuare comunque una biopsia renale per capire l'esatta origine del problema, anche se il nefrologo non lo ritenne necessario, ma ritengo che avere una diagnosi esatta sia indispensabile per valutare una eventuale terapia o piano di analisi.
Ritenete il caso di effettuare comunque la biopsia? Ci sono rischi associati alla sua esecuzione?
Grazie
[#1]
Concordo con quanto detto dai precedenti nefrologi. Non è vero che non è stato capito cosa è successo nel 1996. La sua storia clinica è fortemente compatibile con una diagnosi di malattia di Berger. In questi casi la biopsia permette di fare diagnosi di certezza, ma non modifica essenzialmente il decorso della patologia. Ecco perché le è stato detto che non è necessario farla. Se lei è così deciso ad avere una diagnosi allora si sottoponga a biopsia renale ma lo faccia solo dopo essersi fatto spiegare i pro e i contro di tale procedura. Deve avere ben chiara la situazione e poi potrà prendere la sua decisione.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Valerio Bertino
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 11/12/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.