Idronefrosi fetale
[#1]
Gentile Signora,
la dilatazione è certamente significativa e meritevole di attenzione specialistica. Si tratta però di situazioni in cui le indicazioni sul da farsi possono essere espresse solo da un nostro Collega specialista in urologia con precisa esperienza nell'urologia pediatrica e neonatale. Nella sua città vi è un centro molto competente in questo tipo di problemi.
Saluti
la dilatazione è certamente significativa e meritevole di attenzione specialistica. Si tratta però di situazioni in cui le indicazioni sul da farsi possono essere espresse solo da un nostro Collega specialista in urologia con precisa esperienza nell'urologia pediatrica e neonatale. Nella sua città vi è un centro molto competente in questo tipo di problemi.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#3]
Gentile Signora,
in gestazione, i problemi urologici del feto devono essere sempre discussi in accordo tra il ginecologo/ostetrico e l'urologo pediatra. Pertanto, il primo riferimento è ovviamente lo specialista che le sta seguendo la gravidanza, che potrebbe avere delle relazioni preferenziali con qualche nostro Collega. D'ogni modo, la struttura urologica dell'Ospdale Pediatrico Bambin Gesù ha certamente una rilevanza nazionale.
Saluti
in gestazione, i problemi urologici del feto devono essere sempre discussi in accordo tra il ginecologo/ostetrico e l'urologo pediatra. Pertanto, il primo riferimento è ovviamente lo specialista che le sta seguendo la gravidanza, che potrebbe avere delle relazioni preferenziali con qualche nostro Collega. D'ogni modo, la struttura urologica dell'Ospdale Pediatrico Bambin Gesù ha certamente una rilevanza nazionale.
Saluti
[#5]
Ex utente
Carissimo Dottore, carissimi Dottori,
riporto qui di seguito una descrizione più dettagliata dell'excursus clinico nel caso tra di voi vi fosse qualche esperto di urologia pediatrica che possa esprimermi un parere sull'iter da seguire indicatomi da un urologo pediatrico del Bambin Gesù di Roma, se lo condividono:
- 22ma settimana gestazionale, ecografia morfologica
Peso fetale stimato 550 gr, lunghezza stimata 28 cm, 75° centile
Reni bilateralmente in sede; si segnala pielectasia in particolare del bacinetto renale di destra diametro AP mm 12 (DAP bacinetto renale sin mm 6,4) si programma pertanto controllo ecografico di II livello; non dilatazione a carico degli ureteri; vescica visualizzata, in sede caratterizzata da una regolare dinamica. Liquido amniotico nella norma
- 24ma settimana gestazionale, ecografia di II livello
Al controllo odierno appare invariato il quadro ecografico già descritto di pielectasia bilaterale, in particolare a destra si osserva una lieve dilatazione dei calici. Conservato il parenchima renale. Non dilatazione degli ureteri, vescica normodistesa. Nella norma la quantità di liquido amniotico. Si programma consulenza con urologo pediatra del Bambino Gesù
- 26ma settimana, consulenza con Urologo pediatra del Bambin Gesù, responso dell’urologo:
il quadro ecografico odierno conferma la presenza di idrofrenosi destra con buona rappresentazione del parenchima renale circostante, una minima dilatazione è presente controlateralmente precedentemente descritta, con integrità del liquido amniotico. Non vi sono indicazioni a modificare la tempistica e la modalità del parto. In assenza di segni e/o sintomi si consiglia monitoraggio post natale esclusivamente ecografico.
- 33ma settimana, ecografia di accrescimento
Peso fetale stimato 2250 gr, 75°centile
Liquido amniotico nei limiti (AFI 15); Si conferma calico-pielectasia (diametro AP delle pelvi 26 mm) del rene dx, con spessore parenchimale minimo di 5 mm.
A seguito di questo aumento della dilatazione del bacinetto da 12 a 26 mm, sottopongo questo ultimo esame via e-mail all’urologo pediatra del Bambin Gesù, il quale tramite e-mail mi risponde così: “Cresce il feto...e quindi cresce anche la dilatazione, e' un fatto normale. Non ci sono indicazioni a variare la tempistica del parto.Porti tranquillamente a termine la gravidanza e poi ne riparliamo.Non ci sono pericoli. “
Dunque il vostro collega ritiene che non vi sia necessità di effettuare ulteriori controlli prenatali della situazione renale e che non vi sia necessità di anticipare il parto.
Io sono in dubbio se affidarmi a tali indicazioni o se sarebbe il caso di effettuare un’altra visita di controllo con un altro urologo pediatra per avere un secondo parere, ma purtroppo non ho i mezzi e le conoscenze per decidere cosa sia meglio fare.
Vi sarei estremamente grata se mi voleste esprimere il vostro parere, ovvero se condivide l’orientamento del collega oppure se procedereste in maniera differente e se mi consigliate di effettuare una consulenza con un altro urologo pediatrico.
Grazie e cordiali saluti
riporto qui di seguito una descrizione più dettagliata dell'excursus clinico nel caso tra di voi vi fosse qualche esperto di urologia pediatrica che possa esprimermi un parere sull'iter da seguire indicatomi da un urologo pediatrico del Bambin Gesù di Roma, se lo condividono:
- 22ma settimana gestazionale, ecografia morfologica
Peso fetale stimato 550 gr, lunghezza stimata 28 cm, 75° centile
Reni bilateralmente in sede; si segnala pielectasia in particolare del bacinetto renale di destra diametro AP mm 12 (DAP bacinetto renale sin mm 6,4) si programma pertanto controllo ecografico di II livello; non dilatazione a carico degli ureteri; vescica visualizzata, in sede caratterizzata da una regolare dinamica. Liquido amniotico nella norma
- 24ma settimana gestazionale, ecografia di II livello
Al controllo odierno appare invariato il quadro ecografico già descritto di pielectasia bilaterale, in particolare a destra si osserva una lieve dilatazione dei calici. Conservato il parenchima renale. Non dilatazione degli ureteri, vescica normodistesa. Nella norma la quantità di liquido amniotico. Si programma consulenza con urologo pediatra del Bambino Gesù
- 26ma settimana, consulenza con Urologo pediatra del Bambin Gesù, responso dell’urologo:
il quadro ecografico odierno conferma la presenza di idrofrenosi destra con buona rappresentazione del parenchima renale circostante, una minima dilatazione è presente controlateralmente precedentemente descritta, con integrità del liquido amniotico. Non vi sono indicazioni a modificare la tempistica e la modalità del parto. In assenza di segni e/o sintomi si consiglia monitoraggio post natale esclusivamente ecografico.
- 33ma settimana, ecografia di accrescimento
Peso fetale stimato 2250 gr, 75°centile
Liquido amniotico nei limiti (AFI 15); Si conferma calico-pielectasia (diametro AP delle pelvi 26 mm) del rene dx, con spessore parenchimale minimo di 5 mm.
A seguito di questo aumento della dilatazione del bacinetto da 12 a 26 mm, sottopongo questo ultimo esame via e-mail all’urologo pediatra del Bambin Gesù, il quale tramite e-mail mi risponde così: “Cresce il feto...e quindi cresce anche la dilatazione, e' un fatto normale. Non ci sono indicazioni a variare la tempistica del parto.Porti tranquillamente a termine la gravidanza e poi ne riparliamo.Non ci sono pericoli. “
Dunque il vostro collega ritiene che non vi sia necessità di effettuare ulteriori controlli prenatali della situazione renale e che non vi sia necessità di anticipare il parto.
Io sono in dubbio se affidarmi a tali indicazioni o se sarebbe il caso di effettuare un’altra visita di controllo con un altro urologo pediatra per avere un secondo parere, ma purtroppo non ho i mezzi e le conoscenze per decidere cosa sia meglio fare.
Vi sarei estremamente grata se mi voleste esprimere il vostro parere, ovvero se condivide l’orientamento del collega oppure se procedereste in maniera differente e se mi consigliate di effettuare una consulenza con un altro urologo pediatrico.
Grazie e cordiali saluti
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Gentile Signora,
gli urologi con specifica competenza pediatrica non sono molti e la struttura cui lei ha fatto riferimento è certamente molto nota a livello nazionale. Non abbiamo pertanto motivo di dubitare sull'atteggiamento del nostro Collega, che certamente deriva da linee guida e protocolli seguiti dalla sua struttura di riferimento, presso la quale questa patologia è piuttosto comune.
Saluti
gli urologi con specifica competenza pediatrica non sono molti e la struttura cui lei ha fatto riferimento è certamente molto nota a livello nazionale. Non abbiamo pertanto motivo di dubitare sull'atteggiamento del nostro Collega, che certamente deriva da linee guida e protocolli seguiti dalla sua struttura di riferimento, presso la quale questa patologia è piuttosto comune.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 10.3k visite dal 30/10/2013.
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