Dolore addome fianchi reni
Gentili medici,
sono una donno di 58 anni. Da gennaio ho cominciato a soffrire di bruciori dopo la minzione e di dolori al ventre, a sinistra e a destra, a partire dalle fosse iliache sino ai fianchi e alla schiena, all'altezza della vita e a livello lombare. Spesso ho dolore anche al gluteo e alla gamba sinistra. Ho avuto anche problemi di colite (con feci molli e dolori diffusi dopo la defecazione) affrontati con lunga assunzione di fermenti lattici.Ho effettuato diverse analisi delle urine (nella norma) ed urinocolture (negative). Ho effettuato una prima ecografia dei reni e della vescica che riportava segni di renella bilaterale e vescica nella norma. Consultato un urologo esperto in calcolosi, questi, dopo avermi sottoposto lui stesso ad ecografia, ha detto che era un errore dell'ecografista ed ha escluso la presenza di microlitiasi. Mi ha prescritto il Cistimev plus che ho preso per un mese e mezzo, senza miglioramenti di rilievo. Successivamente ho fatto l'ecografia dell'addome completo e tutto è risultato nella norma, reni compresi. Ho fatto un'ecografia pelvica e, a parte i miomi già noti, non è risultato altro. Per un'infezione alla gola mi è stato prescritto il ciproxin per 10 gg. Le feci sono tornate normali, ma il dolore ai lati dell'addome è rimasto. Su consiglio della ginecologa ho effettuato un tampone cervico-vaginale ed un tampone uretrale e sono risultati entrambi positivi (uno allo streprococco b-emolitico D, sensibile ad un solo antibiotico) l'altro allo stafilococco aureo (anch'esso sensibile ad un solo antibiotico) e all'E-coli (stranamente sensibile al ciproxin). Non c'è un antibiotico adatto a tutti e tre i batteri. Nonostante ciò la ginecologa mi ha prescritto Keimicina ovuli (Kanamicina) per 6 gg. , lavande a base di fermenti lattici e clorexidina, Acidif plus per 15 gg. e Dicoflor elle fermenti per un mese (che sto ancora prendendo). Il bruciore è ancora lì, a volte lo sento mentre urino, più spesso dopo, e si estende a tutta la vulva. Ho sempre dolore e fitte alle fosse iliache, ai lati dell'addome fin sotto le costole e ai fianchi, alla vita e ai reni, e questi dolori ho la sensazione che vengano scatenati o peggiorati dalle minzioni. Ho dolore anche al gluteo e alla gamba sinistra. Ho consultato un infettivologo che mi ha fatto ripetere tamponi, analisi urine ed antibiogrammi in ospedale ed ancora non ho i risultati.
Non ho febbre, le minzioni solo raramente sono state frequenti. Anzi, a volte ho l'impressione di non avvertire a lungo lo stimolo della minzione, e alcuni giorni le urine mi sembrano scarse, nonostante io beva liquidi a sufficienza.
Sono molto preoccupata. Questi dolori potrebbero indicare un problema ai reni? Cosa mi consigliate?
Cordiali saluti
sono una donno di 58 anni. Da gennaio ho cominciato a soffrire di bruciori dopo la minzione e di dolori al ventre, a sinistra e a destra, a partire dalle fosse iliache sino ai fianchi e alla schiena, all'altezza della vita e a livello lombare. Spesso ho dolore anche al gluteo e alla gamba sinistra. Ho avuto anche problemi di colite (con feci molli e dolori diffusi dopo la defecazione) affrontati con lunga assunzione di fermenti lattici.Ho effettuato diverse analisi delle urine (nella norma) ed urinocolture (negative). Ho effettuato una prima ecografia dei reni e della vescica che riportava segni di renella bilaterale e vescica nella norma. Consultato un urologo esperto in calcolosi, questi, dopo avermi sottoposto lui stesso ad ecografia, ha detto che era un errore dell'ecografista ed ha escluso la presenza di microlitiasi. Mi ha prescritto il Cistimev plus che ho preso per un mese e mezzo, senza miglioramenti di rilievo. Successivamente ho fatto l'ecografia dell'addome completo e tutto è risultato nella norma, reni compresi. Ho fatto un'ecografia pelvica e, a parte i miomi già noti, non è risultato altro. Per un'infezione alla gola mi è stato prescritto il ciproxin per 10 gg. Le feci sono tornate normali, ma il dolore ai lati dell'addome è rimasto. Su consiglio della ginecologa ho effettuato un tampone cervico-vaginale ed un tampone uretrale e sono risultati entrambi positivi (uno allo streprococco b-emolitico D, sensibile ad un solo antibiotico) l'altro allo stafilococco aureo (anch'esso sensibile ad un solo antibiotico) e all'E-coli (stranamente sensibile al ciproxin). Non c'è un antibiotico adatto a tutti e tre i batteri. Nonostante ciò la ginecologa mi ha prescritto Keimicina ovuli (Kanamicina) per 6 gg. , lavande a base di fermenti lattici e clorexidina, Acidif plus per 15 gg. e Dicoflor elle fermenti per un mese (che sto ancora prendendo). Il bruciore è ancora lì, a volte lo sento mentre urino, più spesso dopo, e si estende a tutta la vulva. Ho sempre dolore e fitte alle fosse iliache, ai lati dell'addome fin sotto le costole e ai fianchi, alla vita e ai reni, e questi dolori ho la sensazione che vengano scatenati o peggiorati dalle minzioni. Ho dolore anche al gluteo e alla gamba sinistra. Ho consultato un infettivologo che mi ha fatto ripetere tamponi, analisi urine ed antibiogrammi in ospedale ed ancora non ho i risultati.
Non ho febbre, le minzioni solo raramente sono state frequenti. Anzi, a volte ho l'impressione di non avvertire a lungo lo stimolo della minzione, e alcuni giorni le urine mi sembrano scarse, nonostante io beva liquidi a sufficienza.
Sono molto preoccupata. Questi dolori potrebbero indicare un problema ai reni? Cosa mi consigliate?
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Signora,
la negatività dell'esame delle urine, dell'urocoltura e dell'ecografia, unita alla presentazione anomala dei suoi disturbi tenderebbero in linea di massima ad escludere con ragionevole margine di certezza che i suoi disturbi possano riconoscere una causa urologica. Questa ci pare sia anche stata l'opinione del nostro Collega che la ha valutata direttamente. Per il resto, a nostro parere vi sono almeno tre condizioni extraurologiche che possono condizionare i suoi disturbi:
- ginecologica (vedi bruciori vulvari dopo minzione, tipici delle irritazioni locali);
- gastroenterologica (vedi dolori addominali diffusi assai sospetti per origine dal grosso inestino);
- ortopedica (vedi dolori a gluteo-gamba, da chiara irradiazione sciatica).
La situazione e complessa, ed in quanto tale è affrontabile solo cercando di scinderla nelle sue componenti. Il suo medico curante dovrebbe farsi carico di coordinare a dovere le necessarie consulenze specialsitiche.
Saluti
la negatività dell'esame delle urine, dell'urocoltura e dell'ecografia, unita alla presentazione anomala dei suoi disturbi tenderebbero in linea di massima ad escludere con ragionevole margine di certezza che i suoi disturbi possano riconoscere una causa urologica. Questa ci pare sia anche stata l'opinione del nostro Collega che la ha valutata direttamente. Per il resto, a nostro parere vi sono almeno tre condizioni extraurologiche che possono condizionare i suoi disturbi:
- ginecologica (vedi bruciori vulvari dopo minzione, tipici delle irritazioni locali);
- gastroenterologica (vedi dolori addominali diffusi assai sospetti per origine dal grosso inestino);
- ortopedica (vedi dolori a gluteo-gamba, da chiara irradiazione sciatica).
La situazione e complessa, ed in quanto tale è affrontabile solo cercando di scinderla nelle sue componenti. Il suo medico curante dovrebbe farsi carico di coordinare a dovere le necessarie consulenze specialsitiche.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#3]
Utente
Gentile dottore le chiedo ancora consiglio.
Ho ripetuto i tamponi, esame urine ed urocoltura a distanza di 10 gg. dalla fine della terapia antibiotica prescritta dalla ginecologa ed è risultato tutto negativo (l'esame delle urine ha evidenziato un ph 7 e rare emazie e mi è stato detto che rientra nella norma ). Vista la persistenza della sintomatologia la ginecologa mi ha risottoposto a visita accurata e ad eco pelvica, senza riscontrare niente di particolare.
Ho consultato il gastroenterologo che dopo visita diretta,eco addome, analisi del sangue, gastroscopia, terapia per la regolarizzazione dell'alvo, pensa che il problema sia urologico e attende le valutazioni dello specialista. L'urologo mi ha fatto ripetere l'urinocoltura (sempre negativa) e mi ha sottoposto ad esame urodinamico dal quale è risultato: segni iniziali di ostruzione cervico-uretrale, detrusore di normale attività.
Mi ha prescritto Urorec 8 mg 1 cp al dì per una settimana, per poi rivalutare. Ho dovuto però abbandonare la terapia dopo la prima compressa, essendo comparsa tachicardia e prurito al volto. Domenica scorsa ho avuto forti dolori, tanto che per dormire ho dovuto prendere un farmaco.
I fastidi durante la minzione sono un leggero bruciore (incostante) e fitte che si irradiano alle pelvi. Sempre subito dopo la minzione: intenso bruciore che si estende alla vulva e si irradia verso l'interno della coscia sinistra, senso di peso sovrapubico, fitte sempre più forti al fianco, al rene, alla schiena, davanti sotto le costole e lateralmente all'addome fino in fossa iliaca a sinistra. Molto spesso succede anche a destra. I dolori si attenuano poi un poco fino alla minzione successiva. Le urine hanno un odore forte. L'urologo mi ha detto di ripetere l'esame urine. Grazie, Saluti
Ho ripetuto i tamponi, esame urine ed urocoltura a distanza di 10 gg. dalla fine della terapia antibiotica prescritta dalla ginecologa ed è risultato tutto negativo (l'esame delle urine ha evidenziato un ph 7 e rare emazie e mi è stato detto che rientra nella norma ). Vista la persistenza della sintomatologia la ginecologa mi ha risottoposto a visita accurata e ad eco pelvica, senza riscontrare niente di particolare.
Ho consultato il gastroenterologo che dopo visita diretta,eco addome, analisi del sangue, gastroscopia, terapia per la regolarizzazione dell'alvo, pensa che il problema sia urologico e attende le valutazioni dello specialista. L'urologo mi ha fatto ripetere l'urinocoltura (sempre negativa) e mi ha sottoposto ad esame urodinamico dal quale è risultato: segni iniziali di ostruzione cervico-uretrale, detrusore di normale attività.
Mi ha prescritto Urorec 8 mg 1 cp al dì per una settimana, per poi rivalutare. Ho dovuto però abbandonare la terapia dopo la prima compressa, essendo comparsa tachicardia e prurito al volto. Domenica scorsa ho avuto forti dolori, tanto che per dormire ho dovuto prendere un farmaco.
I fastidi durante la minzione sono un leggero bruciore (incostante) e fitte che si irradiano alle pelvi. Sempre subito dopo la minzione: intenso bruciore che si estende alla vulva e si irradia verso l'interno della coscia sinistra, senso di peso sovrapubico, fitte sempre più forti al fianco, al rene, alla schiena, davanti sotto le costole e lateralmente all'addome fino in fossa iliaca a sinistra. Molto spesso succede anche a destra. I dolori si attenuano poi un poco fino alla minzione successiva. Le urine hanno un odore forte. L'urologo mi ha detto di ripetere l'esame urine. Grazie, Saluti
[#4]
Gentile Signora,
la presentazione dei disturbi appare tanto atipica quanto complessa, eppure gli ulteriori accertamenti continuano a non evidenziare particlarei elementi di sospetto a livello urologico. A questo punto l'ulteriore (ed ultimo) livello d'indagine necessiterebbe dell'esecuzione di una endoscopia vescicale e di una TAC dell'addome. Se anche queste risulteranno negative (e non ce ne stupiremmo più di tanto) l'obiettivo sarà da spostare nettamente sul versante ortopedico-neurologico.
Se le urine hanno un odore "forte" è evidente che lei non beve acqua a sufficienza, cosa che in esatate corrisponde a circa due litri al giorno.
Ci faccia sapere le ulteriori evoluzioni, se lo desidera.
Saluti
la presentazione dei disturbi appare tanto atipica quanto complessa, eppure gli ulteriori accertamenti continuano a non evidenziare particlarei elementi di sospetto a livello urologico. A questo punto l'ulteriore (ed ultimo) livello d'indagine necessiterebbe dell'esecuzione di una endoscopia vescicale e di una TAC dell'addome. Se anche queste risulteranno negative (e non ce ne stupiremmo più di tanto) l'obiettivo sarà da spostare nettamente sul versante ortopedico-neurologico.
Se le urine hanno un odore "forte" è evidente che lei non beve acqua a sufficienza, cosa che in esatate corrisponde a circa due litri al giorno.
Ci faccia sapere le ulteriori evoluzioni, se lo desidera.
Saluti
[#5]
Utente
Dott. Piana, la ringrazio molto.
Parlerò con i medici per gli esami consigliati.
Riguardo al "forte" odore delle urine, che è comparso almeno da un mese, devo dirle che invece io 2 litri di acqua al giorno li bevo, per cui questa non può esserne la causa.
P.S. Stamani ho ritirato il referto di analisi che mi sono state prescritte per forte osteopenia ed è risultato un valore di poco sopra la norma (+ 0,9) del PTH.
Può esserci qualche relazione con il mio problema?
Cordialità
Parlerò con i medici per gli esami consigliati.
Riguardo al "forte" odore delle urine, che è comparso almeno da un mese, devo dirle che invece io 2 litri di acqua al giorno li bevo, per cui questa non può esserne la causa.
P.S. Stamani ho ritirato il referto di analisi che mi sono state prescritte per forte osteopenia ed è risultato un valore di poco sopra la norma (+ 0,9) del PTH.
Può esserci qualche relazione con il mio problema?
Cordialità
[#6]
Gentile Signore,
se le urine sono maleodoranti anche se diluite, potrebbe dipendere dall'assunzione contemporanea di farmaci od integratori, sui quali lei non ci ha specificato. La lieve alterazione del paratormone non può essere in prima battuta correlabile alla sua situazione generale.
Saluti
se le urine sono maleodoranti anche se diluite, potrebbe dipendere dall'assunzione contemporanea di farmaci od integratori, sui quali lei non ci ha specificato. La lieve alterazione del paratormone non può essere in prima battuta correlabile alla sua situazione generale.
Saluti
[#7]
Utente
Gentile dottore, le chiedo ancora consiglio.
I problemi urinari peggiorano. Il bruciore uretrale e vulvare in questo periodo è aumentato, la frequenza a volte aumenta, altre mi sembra di urinare poco e non sentire lo stimolo, il getto è debole, a volte ho la sensazione che dopo aver urinato mi esca un po' di urina (anche se sugli slip non ne trovo traccia). La notte mi alzo per urinare. Il senso di peso e di gonfiore al basso addome continua, come continuano gli altri sintomi post-minzione ai fianchi e alla schiena di cui le ho già riferito. Di recente sono comparse anche due ragadi all'ano, peggiorando la situazione.
Le riporto le valutazioni dell'esame urodinamico del 19/6, di cui le avevo già riportato la diagnosi:
"Vescica con conservata sensibilità propriocettiva, aumentata capacità, normale compliance e normale attività. Non fughe di urina con manovre provocative.
Lo studio minzionale evidenzia un flusso con morfologia e indici flussometrici ai limiti inferiori della norma in presenza di pressioni detrusoriali perminzionali superiori alla norma".
Durante l'esame mi è stato chiesto di tossire e non c'è stata fuga di urina, però già da un po' mi capita, con vescica piena, di perdere alcune gocce di urina in caso di forti starnuti.
Ieri ho effettuato l'uretrocistoscopia:
"Introduzione disagevole di camicia 17 ch con ottica 30°, per substenosi meato uretrale.
Uretra di aspetto iperemico, con asse deviato verso l'alto.
Collo vescicale di aspetto normale.
Trigono con area leucoplasica.
Sbocchi ureterali in sede normoeiaculanti
Base, parete posteriore e cupola con mucosa di aspetto normale e presenza di alcune ectasie vascolari.
Non eteroformazioni endoluminali".
Lo specialista dice che secondo lui è un problema di contrattura e mi ha prescritto Atarax 25 1 cpr al dì cui eventualmente aggiungere tra una settimana Valium 5 gocce la sera.
Oggi, forse a causa della cistoscopia, il bruciore è diventato costante.
Mi preoccupa il "trigono con area leucoplasica", che è nel referto ma di cui lo specialista non mi ha riferito.
L'arrossamento dell'uretra poi non potrebbe essere sintomo di infezione?
Non sarebbe il caso di ripetere i tamponi uretrale e vaginale (i precedenti, risultati negativi, li ho fatti dopo 10 gg. dalla fine dell'antibiotico, e dopo 2 gg. dalla fine di Acidif plus, avevo urinato e mi ero lavata con sapone circa 3 ore prima del prelievo)?
L'urinocoltura di una settimana fa è negativa. E' il caso di ricercare particolari batteri?
(Aggiungo un'informazione che non so se può essere utile: a gennaio, pochi giorni dopo i primi bruciori, nel sedermi ho mancato la sedia e sono caduta a terra col bacino e ho battuto la testa. Non fratture dall'RX. Con la terapia antinfiammatoria i bruciori uro-genitali erano passati, per poi riprendere dopo la fine della cura.)
Grazie fin d'ora
Cordiali saluti
I problemi urinari peggiorano. Il bruciore uretrale e vulvare in questo periodo è aumentato, la frequenza a volte aumenta, altre mi sembra di urinare poco e non sentire lo stimolo, il getto è debole, a volte ho la sensazione che dopo aver urinato mi esca un po' di urina (anche se sugli slip non ne trovo traccia). La notte mi alzo per urinare. Il senso di peso e di gonfiore al basso addome continua, come continuano gli altri sintomi post-minzione ai fianchi e alla schiena di cui le ho già riferito. Di recente sono comparse anche due ragadi all'ano, peggiorando la situazione.
Le riporto le valutazioni dell'esame urodinamico del 19/6, di cui le avevo già riportato la diagnosi:
"Vescica con conservata sensibilità propriocettiva, aumentata capacità, normale compliance e normale attività. Non fughe di urina con manovre provocative.
Lo studio minzionale evidenzia un flusso con morfologia e indici flussometrici ai limiti inferiori della norma in presenza di pressioni detrusoriali perminzionali superiori alla norma".
Durante l'esame mi è stato chiesto di tossire e non c'è stata fuga di urina, però già da un po' mi capita, con vescica piena, di perdere alcune gocce di urina in caso di forti starnuti.
Ieri ho effettuato l'uretrocistoscopia:
"Introduzione disagevole di camicia 17 ch con ottica 30°, per substenosi meato uretrale.
Uretra di aspetto iperemico, con asse deviato verso l'alto.
Collo vescicale di aspetto normale.
Trigono con area leucoplasica.
Sbocchi ureterali in sede normoeiaculanti
Base, parete posteriore e cupola con mucosa di aspetto normale e presenza di alcune ectasie vascolari.
Non eteroformazioni endoluminali".
Lo specialista dice che secondo lui è un problema di contrattura e mi ha prescritto Atarax 25 1 cpr al dì cui eventualmente aggiungere tra una settimana Valium 5 gocce la sera.
Oggi, forse a causa della cistoscopia, il bruciore è diventato costante.
Mi preoccupa il "trigono con area leucoplasica", che è nel referto ma di cui lo specialista non mi ha riferito.
L'arrossamento dell'uretra poi non potrebbe essere sintomo di infezione?
Non sarebbe il caso di ripetere i tamponi uretrale e vaginale (i precedenti, risultati negativi, li ho fatti dopo 10 gg. dalla fine dell'antibiotico, e dopo 2 gg. dalla fine di Acidif plus, avevo urinato e mi ero lavata con sapone circa 3 ore prima del prelievo)?
L'urinocoltura di una settimana fa è negativa. E' il caso di ricercare particolari batteri?
(Aggiungo un'informazione che non so se può essere utile: a gennaio, pochi giorni dopo i primi bruciori, nel sedermi ho mancato la sedia e sono caduta a terra col bacino e ho battuto la testa. Non fratture dall'RX. Con la terapia antinfiammatoria i bruciori uro-genitali erano passati, per poi riprendere dopo la fine della cura.)
Grazie fin d'ora
Cordiali saluti
[#8]
Gentile Signora,
auspichiamo che lei abbia riferito al nostro collega della precedente caduta sul bacino, poiché potrebbe davvero essere una importante chiave di interpretazione, in particolare per il fatto che gli anti-infiammatori avevano fatto scomparire il disturbo. La leucoplachia del trigono vescicale nella sua situazione post-menopausale è piuttosto frequente, peraltro i suoi disturbi ci paiono un po' troppo accentuati per essere collegati solo a questa situazione, molto comune alla sua età.
D'ogni modo, ora segua la terapia che le è stata consigliata, aggiornandosi con il nostro Collega tra alcune settimane.
Saluti
auspichiamo che lei abbia riferito al nostro collega della precedente caduta sul bacino, poiché potrebbe davvero essere una importante chiave di interpretazione, in particolare per il fatto che gli anti-infiammatori avevano fatto scomparire il disturbo. La leucoplachia del trigono vescicale nella sua situazione post-menopausale è piuttosto frequente, peraltro i suoi disturbi ci paiono un po' troppo accentuati per essere collegati solo a questa situazione, molto comune alla sua età.
D'ogni modo, ora segua la terapia che le è stata consigliata, aggiornandosi con il nostro Collega tra alcune settimane.
Saluti
[#9]
Utente
Gentile dott. Piana, la ringrazio molto per la risposta.
Ho detto allo specialista della caduta, e a pensarci bene non gli ho riferito dell'effetto degli antinfiammatori. Provvederò.
Non mi ha detto nulla a proposito dei tamponi. Crede sia il caso di ripeterli?
Inoltre per la leucoplachia è consigliabile fare qualche terapia?
Stasera inizio Atarax.
Le farò sapere. Grazie ancora
cordiali saluti
Ho detto allo specialista della caduta, e a pensarci bene non gli ho riferito dell'effetto degli antinfiammatori. Provvederò.
Non mi ha detto nulla a proposito dei tamponi. Crede sia il caso di ripeterli?
Inoltre per la leucoplachia è consigliabile fare qualche terapia?
Stasera inizio Atarax.
Le farò sapere. Grazie ancora
cordiali saluti
[#10]
Gentile Signora,
la leucoplachia del trigono vescicale che si riscontra con una certa frequenza in post-menopausa generalmente si tratta con una terapia a base di estrogeni per via vaginale (es. Colpotrophine) solo se si presuppone che possa essere causa di disturbi. Tenga conto che nella maggioranza dei casi si tratta di un riscontro occasionale in corso di cistoscopia eseguita per altri motivi.
Saluti
la leucoplachia del trigono vescicale che si riscontra con una certa frequenza in post-menopausa generalmente si tratta con una terapia a base di estrogeni per via vaginale (es. Colpotrophine) solo se si presuppone che possa essere causa di disturbi. Tenga conto che nella maggioranza dei casi si tratta di un riscontro occasionale in corso di cistoscopia eseguita per altri motivi.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 21.4k visite dal 01/06/2013.
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Approfondimento su Vulvodinia
La vulvodinia è una patologie che colpisce la vulva, si manifesta con costante bruciore, secchezza e sintomi dolorosi che compromettono la vita sessuale.