Emoglobina nelle urine

Salve gentili dottori,
mia madre ha da poco eseguito delle analisi del sangue e delle urine, prescritte dal medico per monitorare l'ipertensione di cui mia madre soffre da anni.

L'esame del sangue ha rivelato il colesterolo un poco alto (al momento non ricordo il valore ma lo riporterò appena avrò sotto mano le analisi), mentre le urine hanno rilevato la presenza di emoglobina nella misura di 0,03, emazie e batteri riconducibili ad una cistite, che sta curando.

Già nel marzo 2011 nell'esame delle urine era presente l'emoglobina, in quel caso un pò più alta, 0,06.
In quel caso il medico curante fece eseguire a mia madre un'esame citologico delle urine su tre campioni, il cui risultato microscopico fu il seguente:

"Il quadro citologico mostra, in un fondo infiammatorio costituito da granulociti, emazie e cellule delle basse vie, cellule uroteliali talvolta riunite in aggregati e con modificazioni verosimilmente di tipo metaflogistico. Si consiglia ripetizione dopo terapia. Ulteriori controlli nel tempo."
Il medico curante non fece fare alcuna terapia, disse che era tutto nella norma e che non occorreva fare altro.

Ora che nuovamente si evidenzia la presenza di emoglobina vorrei che la cosa venisse approfondita. Mi pare un pò superficiale l'atteggiamento del medico che nuovamente ha detto che è tutto ok, mentre su internet si leggono cose poco rassicuranti.
Ovviamente non è mia intenzione sostituirmi al sapere di un medico né internet può essere più attendibile di lui, ma non sarebbe il caso di apporfondire un pò più seriamente la questione con ulteriori controlli, anche in virtù dell'ipertensione presente?

Grazie per il tempo che mi dedicherete.
Saluti

[#1]
Dr. Remo Luciani Nefrologo 839 52
Egregia Signora,
i risultati della citologia urinaria sono compatibili conunquadro di flogosi cronica a livello dell'apparato urinario;verosimilmente vostra madre soffre di infezioni ripetute anche misconosciute dovute ad alterazioni carattristiche dell'apparato urinario nelle donne non più giovani.In tali pazienti con il passare dell'età la parete della vesccia tende ad abbassarsi (cistocele) laddove la parete uterina non è più in grado di mantenere la vescica causa l'ipotrofia fisiologica dell'utero legato alla menopausa.Tale condizione è esacerbata dalla presenza in anamnesi di nuemrose gravidanze o di interventi sull'utero pregressi (isterectomia).Nello specifico caso di vostra madre riterrei utile quanto segue:
1) a distanza di sette giorni dalla fine della terapia antibiotica eseguire esame,urinocoltura e citologia urinaria per tre campioni
2) ecografia renovescicale pre e postmininzionali stando attenti a descrivere con attenzione la vescica
3) prevedere profilassi mensile al fine di ridurre il rischio di infezioni
Un cordiale saluto

Dr. Remo Luciani

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la sua cortese rispista.

Mia madre, 66enne, ha avuto 5 figli per cui ciò che lei ipotizzava si è realmente verificato.

Domani andrò dal medico curante per chiedere la prescrizione degli esami che lei ha consigliato.

Per quanto rigurda la profilassi mensile, cosa si intende?

Grazie nuovamente
[#3]
Dr. Remo Luciani Nefrologo 839 52
Egregia Signora,
per profilassi mensile si intende il mettere in atto tutta una serie di accogimenti terapeutici per ridurre la frequenza e la virulenza delle infezioni.Una reale decisione verràpresa solo dopo l'esecuzione delle analisi.
cordiali saluti
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