Tempi di riempimento vescicale in anziano

Gentile Dottore, mio padre 85enne (cardiopatico e diabetico) si sottopone periodicamente ad ecografia completa dell'addome inferiore. Come da prassi assume un litro d'acqua un'ora ca. prima dell'esame. A seguito degli ultimi esami però i tempi di riempimento vescicale si sono abbastanza allungati. Ad es. nell'ultimo esame effettuato, a 2 ore e mezzo dall'introduzione di un litro d'acqua il riempimento vescicale era di ca. 89 cc.
Per completezza aggiungo che non soffre di alcuna ritenzione idrica e gambe e caviglie non risultano essere gonfie. I valori di creatinina nelle ultime analisi risultano essere di 0,78 con un valore max di riferimento <1,3.

L'esame che prevede la raccolta delle urine nelle 24 h. risulta essere alquanto problematico in quanto soffre di incontinenza urinaria di grado medio.

Da profano in materia ho la sensazione che lui comunque riesca a smaltire tutti i liquidi introdotti solo che il tempi di eliminazione si siano alquanto allunganti.

Un suo collega ci ha detto che comunque vista la sua età e la mancanza di ritenzione idirica i valori prima riferiti sono tutto sommato accettabili. Volevo però un ulteriore parere su questa situazione. La ringrazio in anticipo.
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Dr. Remo Luciani Nefrologo 839 52
egregio Utente,
a partire dai 40 anni i nostri reni vanno incontro ad una lenta e progressiva senescenza;i reni di vs padre oltre ai nomrali processi di invecchiamento subuscono anche i danni correlati al diabete e alla cardiopatia.In tale contesto però,la funzione renale di vostro padre è tale da garantire un adeguato controllo dell'eliminazione delle scorie azotate e dei liquidi.immagini una macchina con un motore che riesce a camminare solo con le prime due marce perchè con le successive non ce la fa.I reni di vs padre sono così,funzionano bene a patto che non li si sforzi troppo.Consiglio quindi controlli di creatinina e azotemia frequenti (ogni 4 mesi),controllo del peso corporeo e di eventuali edemia declivi per riconoscere prontamente fasi di sovraccarico idrico.
Cordiali saluti

Dr. Remo Luciani