Rischio diabete post-trapianto

Salve. Vi scrivo per avere un'informazione. Mia mamma, 56 anni, è stata sottoposta 2 mesi fa a trapianto di rene, a causa di insufficienza renale e dopo poco meno di un anno di dialisi peritoneale. Il suo status di salute pre-intervento non presenatava particolari problemi (ovviamente, a parte la patologia renale). L'intervento è andato molto bene, il nuovo rene ha funzionato da subito ed i valori legati strettamente all'organo sono positivi (ad es. la creatinina è scesa in pochi giorni da oltre 6 a 0,9). Tuttavia nelle frequentissime analisi di routine cui è sottoposta per il post-operatorio, si rileva un aumento notevole di glicemia (ora è a 160), nonchè una riduzione dei globuli rossi. Il nefrologo ci ha allarmati dicendoci che i farmaci anti-rigetto possono portare all'insorgere di diabete ed anemia. Ora siamo in attesa di quanto diranno dal Centro Trapianti dopo ulteriori analisi più approfondite. Vi chiedo: potrebbe bastare la variazione di terapia a fermare l'aumento di questi valori critici?Quanto sarebbe grave la coesistenza di tutte queste patologie?Sottolineo che la sorella di mia mamma è da tempo malata di diabete di secondo tipo. Vi ringrazio per l'attenzione. Saluti.
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Dr. Decenzio Bonucchi Nefrologo 321 14
Circa il 20% dei trapiantati va incontro a diabete. Le misure di prevenzione e terapia sono le stesse che per il non-trapiantato. E' possibile modificare la terapia immunosoppressiva (ad es. sospendendo il cortisone oppure il tacrolimus, a seconda dei casi), ma la priorità dovrebbe comunque essere data alla protezione renale. E' molto importante il controllo del peso corporeo perchè troppo spesso il paziente trapiantato guadagna troppo peso dopo l'intervento. Infine, è necessario che la mamma faccia attività fisica. Saluti,

Decenzio Bonucchi, Nefrologo
libero professionista

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Utente
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Buonasera Dottor Bonucchi,
grazie per la celere risposta. In effetti dal Centro Trapianti hanno ridotto a 0,25 la dose di neoral alla sera, lasciando a 0,50 quella del mattino, inoltre a breve, dopo ulteriori esami, hanno preannunciato una riduzione anche nell'assunzione del cortisone. In relazione al peso, non si è verificato fortunatamente nessun aumento, sia per l'attenzione che mamma presta all'alimentazione, sia per le quotidiane passeggiate. Vorrei farLe un'altra domanda: il valore di emoglobina (credo si chiami così quello relativo al rischio-anemia) è salito in breve a 9,3 ed i medici hanno prescritto una siringa di Mircera al lunedì ed una al giovedì; come tenere sotto controllo anche questa situazione?Se e dopo quanto tempo la terapia anti-rigetto diventa meno "aggressiva"?Grazie mille. Saluti.
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