Insufficienza renale - emodialisi

Ill.mi Professori,
chiedo gentilmente il vostro parere circa il quadro clinico riguardante l’insufficienza renale, accertata, in cui versa mio padre da qualche mese.
Vi illustro brevemente le condizione generali. L'8/8/07 mio padre è stato ricoverato ( località Catania ) per sospetta insufficienza renale legata ad un calo eccessivo di potassio. Dopo questo ricovero e i vari accertamenti esperiti, la diagnosi completa era :
Insufficienza renale cronica stadio 5 K/DOQI (clearance della creatinina 9 ml/min) da nefroangioslerosi ed anemia ipocromica, normocitica, normosideremica secondaria. Cardiopatia ipertrofico-ipertensiva e scompenso di tipo diastolico. Cisti renale a destra. Elevati valori di PSA (7.08 ng/ml) in paziente con ipertrofia prostatica benigna anamnestica. Coxartrosi a sinistra e gonartrosi bilaterale.
Trattamento eseguito :
Terapia medica ; emogasnalisi in aria ambiente ed emodialisi, attraverso cateterismo venoso per dialisi renale.

A circa 2 mesi da allora, il quadro clinico, per quanto concerne l’insufficienza renale, è notevolmente migliorato, mediante una terapia bisettamanle di emodialisi ( canula inguinale ).
Attualmente, gli unici valori ancora alterati risultano essere Creatinina ed Azotemia.
Alla data del 04.09.07 ( sono in attesa dei nuovi valori ) :
Azotemia : 82.9 H ( valori normali 10- 50)
Creatinina : 5.06 H ( “ “ 0.5- 1.2)
In sede di ultimo ricovero ( circa 3 settimane orsono ) è stato effettuato intervento al braccio, al fine di riposizionale la sorgente di prelievo ed ottenere un maggiore flusso ematico(ad oggi viene effettuata attraverso catetere inguinale).
Preciso che è in fase di somministrazione prodotti ( pane,pasta ) aproteici .
Scusandomi per essere stato prolisso e poco tecnico nei termini, sono qui a chiedervi – in attesa di ricevere nuovi valori sulle analisi che di volta in volta vengono effettuati in fase pre e post emodialisi – se dal quadro indicato e dalla terapia in corso, è o sarà possibile un miglioramento delle condizioni legati alla Creatinina ed alla Azotemia.
Preciso, altresì, che mio padre è in buone condizioni di salute. Nessuna insufficienza alle vie urinarie, discreta condizione di pressione. Nessuna alterazione delle condizioni genarli, spossatezza od altro, se non l’irregolare andamento dei valori sopraccitati.

Sono a vostra disposizione, nel caso occorrano altre informazioni legati al quadro clinico in corso.

Vi ringrazio. Distinti Saluti.
[#1]
Dr. Pasquale Esposito Nefrologo 13
Caro utente,
la terapia dialitica è da intendersi quale terapia sostitutiva della funzione renale ovvero da mettere in atto laddove i reni non hanno più la capacità di fare da soli ( a causa di diverse patologie). Questo è il caso di suo padre, che cmq anche grazie alla dialisi, sembra godere di migliori condizioni cliniche. Nel caso di pazienti sottoposti a dialisi i valori di creatinina ed azotemia cambiano di significato, in quanto queste sostanze sono rimosse durante il trattamento e tendono ad accumularsi tra una dialisi e l'altra. Quindi i valori pre-dialisi sono senz'altro più alti di quelli post-dialisi (e cmq non saranno mai normali!!). Quindi il singolo valore di creatinina e di azotemia ha un'importanza relativa. Vi sono, nei pazienti in dialisi, altri parametri da valutare che indicano la qualità della dialisi stessa. Tali parametri derivano da calcoli che utilizzano sempre l'azotemia e la creatinina ma in modo più complesso. Per cui le consiglio di far riferimento cmq al nefrologo che segue suo padre, tenendo conto che la domanda più giusta non è: quanto ha di creatinina, ma com'è la qualità della sua dialisi?. Mi rendo conto che non può essere facile ma l'argomento è abbastanza complesso e spero di essere stato chiaro.
Per il resto poi, tipo l'anemia e il problema dell'accumulo del fosforo, sono certo che il nefrologo curante avrà preso tutte le misure opportune. Quello che deve fare suo padre è stare attento a non portare troppo peso tra una dialisi e l'altra, avere un minimo di attenzione nella dieta (consumo di potassio e fosforo, per cui ci sono delle apposite tabelle che potrebbero essere di aiuto) e naturalmente seguire la terapia prescritta.
Distinti saluti.Scriva in caso di chiarimenti.
PE

Prof. Pasquale Esposito

[#2]
Utente
Utente
Vi ringrazio, innanzitutto, per la cortese e celere risposta.
Convengo, ovviamente, con quanto da lei riferito ed oltre a quanto esaustivamente precisato, vorrei chiederle, in virtù delle condizioni fisiche ottimali di mio padre, se è possibile che tali valori non peggiorino ( così come sta accadendo attualmente, cioè valori stabili ed alcune volte tendenti al miglioramento ) e quindi rendano possibile un eventuale sospensione della dialisi, ferme restando le chiare indicazioni sulla dieta aproteica e la eventuale cura terapica.
Sostanzialmente, pensa che sia possibile, in questo caso, non ricorrere più a dialisi, tenuto conto della quasi totalità dei valori ristabilizzati, supponendo che il fisico sia in grado di accettare simili parametri, senza che sia necessaria la emodialisi?

La ringrazio ancora.

Distinti saluti.
[#3]
Dr. Massimo Gai Nefrologo 121 4
Gentile utente,
mi pare che il caso del padre andrebbe approfondito: il papà soffriva di malattia renale già in precedenza?
E' certo che i valori da lei riportati indicano la presenza di una insufficienza renale avanzata, ma resta da capire se era un fenomeno acuto o se era una situazione cronica che non permette miglioramenti.
Inoltre bisognerebbe fare ripetere al papà una Clearance della Creatinina e su tale base rivalutare la necessità di dialisi.
Infine la dieta con i prodotti aproteici è utile solo nel caso si pensi di poter sospendere la dialisi, altrimenti il papà può riprendere una alimentazione con un normale contenuto di proteine nobili e controllato contenuto di fosforo, sodio e potassio.

Saluti

Dott. Massimo Gai
Medico-Chirurgo
Specialista in Nefrologia
SCU Nefrologia, sede Molinette
AO Città della Salute e della Scienza di Torino

[#4]
Dr. Rodolfo Rivera Nefrologo, Cardiologo, Medico internista 62 2
Gentile Utente
Come d’accordo con i colleghi penso che il problema del suo padre sia da trattare con la terapia sostitutiva. Tra le cose più importanti da sorvegliare sono
a) il controllo della pressione arteriosa per non gravare sulla già presente cardiopatia ipertrofica e
b) gli incrementi ponderali intradialitici, i quali non dovrebbero eccedere del 5%.
E’ un bene che mantenga una diuresi residua valida, la quale andrebbe controllata e misurata nel tempo perché dopo qualche mesi di terapia dialitica potrebbe scomparire, rendendo difficoltoso il controllo degli incrementi ponderali inter-dialisi.
La terapia dietetica è parte di un trattamento conservativo e non è sostitutiva della terapia dialitica.
Per quanto riguarda la sua domanda relativa all’eventuale sospensione del trattamento dialitico, mancherebbero altre informazioni cliniche al momento non disponibili. Ritengo pertanto utile eseguire ulteriore indagini per approfondimento diagnostico, non ultimo definire il problema prostatico.
A sua disposizione.

Dr. Rodolfo RIVERA

Dott. Rodolfo F. RIVERA

[#5]
Dr. Decenzio Bonucchi Nefrologo 321 14
Forse sarò troppo diretto, ma è necessario rendersi conto che in questo momento i valori di creatinina non servono a stabilire l'esito futuro della malattia: si tratta di un lavaggio che abbassa i valori senza curare la malattia.
Il problema importante è che la fistola al braccio si sviluppi presto per poter togliere il catetere femorale.
Utile come dice Gai fare un calcolo della clearance (funzione renale residua).
Saluti, D. Bonucchi

Decenzio Bonucchi, Nefrologo
libero professionista

[#6]
Utente
Utente
Preg.mi Medici,
innanzitutto vi ringrazio per l'efficienza e la chiarezza nelle risposte che date agli utenti attraverso questo forum.
Detto questo, preciso che il problema di insofferenza renale, qui descritto, non risale in precedenza. Tutto è cominciato da un semplice dolore articolare al ginocchio, circa 3 mesi fa, probabilmente propriamente riconducibile al calo eccessivo di potassio: anche se non capiamo ancora come questo sia potuto accadere, tenuto conto del fatto che mio padre non ha mai avuto insofferenze simili, avendo sempre effettuato i controlli regolari di pressione, ipertensionre e prostata legati all'età . Ciò ha permesso, attraverso il ricovero immediato, di stabilire la patologia renale e la conseguente attuale terapia dialitica.
La fistola al braccio è stata impiantata circa 3 settimane fa e, in attesa che questa si sviluppi, l'emodialisi è effettuata attraverso il catetere femorale.
Preciso che, in attesa di ricevere ulteriori aggiornamenti sui valori, per poi cortesemente rappresentarli a voi esperti, la terapia, su indicazione del Nefrolofo della Clinica, è stata ridimensionata, da circa 15 gg, in una seduta settimanale, in luogo delle 2 precedenti.
Tuttavia, pensate che questo potrebbe far ben sperare per una futura sospensione della terapia descritta, qualora i valori "tornino" alla normalità ?

In attesa di comunicarvi nuovi aggiornamenti sui valori ( a giorni ), o qualora, su vostro suggerimento, di leggere quelli meglio che ho già, vi ringrazio nuovamente .

Cordialmente.

[#7]
Dr. Decenzio Bonucchi Nefrologo 321 14
La riduzione delle sedute dialitiche è un buon segno. Sarà da associare una dieta attenta e controlli della funzione residua.
Dstinti saluti,
Decenzio Bonucchi
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