Linfonodi inguinali ingrossati, forte dolore lombare e febbre

Buonasera, sono una collega (neolaureata) di 26 anni.

Quasi due settimane fa ho notato l'ingrossamento di un linfonodo all'inguine sinistro.
Inizialmente non era dolente, poi dopo soli 2-3 giorni è iniziato a diventare dolente e molto grosso ed evidente ad occhio nudo.

Quando ho iniziato ad avere il dolore al linfonodo, a questo si è associato un fortissimo dolore lombare associato a febbre fino a 38, 2.

Ho eseguito una ecografia inguinale con riscontro di linfoadenopatia reattiva bilaterale, con multipli linfonodi di diametro massimo di 15 mm.

Nel frattempo ho assunto per cinque giorni Brufen per alleviare il forte dolore.

Ho quindi eseguito analisi del sangue dove gli indici alterati sono risultati linfociti e neutrofili, e all'esame delle urine positività per esterasi leucocitaria e leucociti.

Ora sono in attesa dell'urinocoltura il cui risultato lo avrò tra quattro giorni.

Oltre al dolore lombare da un paio di giorni accuso dolore alla minzione.

Ho chiamato un urologo che mi ha consigliato nell'attesa dei risultati microbiologici l'assunzione di fluorochinoloni (non avevo ancora iniziato terapia antibiotica di alcun tipo) che inizierò stasera.

In passato quando ero piccola, circa 20 anni fa, ho sofferto di reflusso vescico ureterale che mi causava continue infezioni alle vie urinarie (per cui facevo antibioticoprofilassi) poi risoltosi col tempo.

Il dolore e la febbre persistono da quasi due settimane, secondo il vostro parere quali indagini ulteriori a quelle che sto eseguendo e terapia dovrei fare?
La linfoadenopatia è associabile a infezione delle vie urinarie?
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Dr. Ennio Duranti Nefrologo 40 3
Sicura che il reflusso si sia completamente risolto e che non sia una recidiva? Quando hai fatto l' eco inguinale, il collega ha dato, per caso, un' occhiata ai reni? Comunque, tu fossi mia figlia, ti farei fare una tc con mezzo di contrasto proprio per escludere recidive del reflusso o escludere una pielonefrite, che potrebbe dare sintomi simili.

Dr. ennio duranti