Insufficienza renale
Buongiorno,
Circa un mese fa, mia madre di 90 anni ha iniziato ad avere una febbre oltre i 38 gradi con brividi di freddo.
Dalle analisi al sangue è subito emerso un valore di creatinina pari a 2, 99, azotemia 130, PCR 112, VES (indice di Katz) 61 e fattore reumatoide 240.
Il medico di base, le ha prescritto Augmentin (2 bustine al giorno per 7 giorni) poi Ibitazina e infine Cefixoral.
Ha fatto un'ecografia all'addome dove si legge: reni in sede per forma, dimensioni lievemente ridotte a dx e aumentate per il sx; bilateralmente plurime cisti (diam. max 43, 4 mm) mentre a sinistra verosimile marcata dilatazione calico-pielica.
Rapporto cortico-midollare ridotto.
Dalla TAC senza mezzo di contrasto risulta: multiple formazioni a contenuto fluido su entrambi i reni, prevalentemente cistiche da chiarire quella della regione parapielica di sinistra dove potrebbero associarsi fenomeni di uropatia ostruttiva per cui è opportuno, se possibile, completare con mezzo di contrasto.
L'urologo ha diagnosticato una pieliectasia con sospetto calcolo iuxtavescicale.
Ha fatto interrompere l’antibiotico e ha prescritto Monuril 3g per 2 giorni e Renalit Combi colic due volte al giorno.
Quasi ogni settimana la mamma rifà le analisi e i valori di creatinina sono pressoché uguali con azotemia 94.
L’urinocoltura è negativa.
Mia madre si sente molto stanca, ha costante senso di nausea e senso di vomito, caviglie e polsi un po' gonfi.
L'urologo adesso vorrebbe drenare il rene con una nefrostomia (il medico di base, anche geriatra, è d'accordo) ma il nefrologo dice che i sintomi non dipendono dal problema renale e le ha prescritto una gastroscopia (già fatta con esito negativo) e dei markes tumorali.
Di questi, il CEA è risultato positivo con valore 14 e il CA 19 9 con valore 107.
Il nefrologo, da venerdì ha fatto ricoverare mia madre nella clinica in cui lui è direttore del reparto di nefrologia e ha fatto fare una tac torace e addome nonostante mia madre avesse già fatto prima una radiografia torace e una tac addome con esito negativo.
Domani devo parlare con lui per l'esito delle tac e per capire come intende procedere visto che non ha ancora richiesto la consulenza urologica in clinica.
A questo proposito vorrei un vostro parere.
La strada seguita dal nefrologo è condivisibile? È già passato tanto tempo e il rene continua ad essere dilatato e il valore della creatinina è alto. Questo valore a ottobre del 2023 era 1, 41.
Per favore rispondetemi e fatemi domande nel caso non fossi stato esaustivo.
Circa un mese fa, mia madre di 90 anni ha iniziato ad avere una febbre oltre i 38 gradi con brividi di freddo.
Dalle analisi al sangue è subito emerso un valore di creatinina pari a 2, 99, azotemia 130, PCR 112, VES (indice di Katz) 61 e fattore reumatoide 240.
Il medico di base, le ha prescritto Augmentin (2 bustine al giorno per 7 giorni) poi Ibitazina e infine Cefixoral.
Ha fatto un'ecografia all'addome dove si legge: reni in sede per forma, dimensioni lievemente ridotte a dx e aumentate per il sx; bilateralmente plurime cisti (diam. max 43, 4 mm) mentre a sinistra verosimile marcata dilatazione calico-pielica.
Rapporto cortico-midollare ridotto.
Dalla TAC senza mezzo di contrasto risulta: multiple formazioni a contenuto fluido su entrambi i reni, prevalentemente cistiche da chiarire quella della regione parapielica di sinistra dove potrebbero associarsi fenomeni di uropatia ostruttiva per cui è opportuno, se possibile, completare con mezzo di contrasto.
L'urologo ha diagnosticato una pieliectasia con sospetto calcolo iuxtavescicale.
Ha fatto interrompere l’antibiotico e ha prescritto Monuril 3g per 2 giorni e Renalit Combi colic due volte al giorno.
Quasi ogni settimana la mamma rifà le analisi e i valori di creatinina sono pressoché uguali con azotemia 94.
L’urinocoltura è negativa.
Mia madre si sente molto stanca, ha costante senso di nausea e senso di vomito, caviglie e polsi un po' gonfi.
L'urologo adesso vorrebbe drenare il rene con una nefrostomia (il medico di base, anche geriatra, è d'accordo) ma il nefrologo dice che i sintomi non dipendono dal problema renale e le ha prescritto una gastroscopia (già fatta con esito negativo) e dei markes tumorali.
Di questi, il CEA è risultato positivo con valore 14 e il CA 19 9 con valore 107.
Il nefrologo, da venerdì ha fatto ricoverare mia madre nella clinica in cui lui è direttore del reparto di nefrologia e ha fatto fare una tac torace e addome nonostante mia madre avesse già fatto prima una radiografia torace e una tac addome con esito negativo.
Domani devo parlare con lui per l'esito delle tac e per capire come intende procedere visto che non ha ancora richiesto la consulenza urologica in clinica.
A questo proposito vorrei un vostro parere.
La strada seguita dal nefrologo è condivisibile? È già passato tanto tempo e il rene continua ad essere dilatato e il valore della creatinina è alto. Questo valore a ottobre del 2023 era 1, 41.
Per favore rispondetemi e fatemi domande nel caso non fossi stato esaustivo.
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A me pare pericoloso affidare a Internet la soluzione di un problema di di interpretazione clinica fra Urologo e Nefrologo... Detto questo, mi pare che il rene piccolo non funzioni da molto tempo e quindi il rene dilatato andrebbe decompresso con lo stent. E' chiaro che le condizioni generali della signora, insieme all'età, devono guidare la scelta. Attenzione a non cadere nell'equivoco della dialisi: uno stent è senz'altro un'aletrnativa da provare.
Decenzio Bonucchi, Nefrologo
libero professionista
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 837 visite dal 01/07/2024.
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