Calcificazioni prostatiche

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Salute a tutti,

sono affetto da una cistite/prostatite da molti mesi ormai. Recentemente è stata riscontrata una calcificazione prostatica. Secondo l'allopatia la calcificazione è un buon segno in quanto indica la risoluzione di una infiammazione. Purtroppo nel mio caso i sintomi persistono invariati.

Vorrei sapere come viene interpretata la formazione di calcificazioni nella prostata da parte delle MNC.

Inoltre apprezzerei sapere a quale delle 6 fasi della omotossicosi di Reckeweg corrisponde questa situazione (stessi sintomi + formazione calcificazione).

Ringrazio in anticipo per la cortesia.

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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
Come nel suo caso possono coesistere in ambito prostatico calcificazioni e processi infiammatori cronici attivi.
La formazione di tessuto calcifico anomalo denota una condizione di sclerosi, di arresto delle funzioni biologiche; li dove esisteva del tessuto metabolicamente attivo ora è presente un deposito di calcio inerte.
Il perdurare della flogosi cronica e la presenza di evoluzione calcifica riportano il processo nelle fasi di impregnazione e di degenerazione della tavola delle omotossicosi.
Cordiali saluti.

Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com

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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

Grazie per la risposta.

Mi sembra di aver compreso che al momento la situazione può essere classificata come fase 4, impregnazione.

Con appropriate cure omotossicologiche è possibile eliminare le calcificazioni?

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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
Fasi 4 e 5, impregnazione+degenerazione pur trattandosi di tessuto benigno.
I risultati di qualunque terapia si possono valutare solo a posteriori, consiglio il tentativo.
Saluti.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

Secondo la sua esperienza ci sono dei patogeni "tipici" dietro a queste infiammazioni e a cui si deve dare la priorità nella cura?

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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
Cronicità dell'infezione e calcificazioni sono una risposta dei tessuti all'insulto infettivo; questi eventi possono esitare in una risoluzione spontanea mentre nei casi più impegnativi il quadro è simile al suo.
E' bene di volta in volta evidenziare eventuali patogeni responsabili per impostare una terapia costituzionale e qualora questa non risulti sufficiente affiancare una terapia eziologica.
Cordialmente.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Gentile Dottor Leone,

quando dice "terapia eziologica" intende antibiotici o nosodi?

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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
Esattamente.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Secondo la sua esperienza, quanto tempo bisogna aspettare prima di essere certi che la "terapia costituzionale" non è sufficiente e che quindi si deve intervenire con i nosodi?
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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
In situazioni così impegnative intervengo sempre integrando le terapie, aumentano le probabilità di successo.