Disturbi d'ansia e tiroide

L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)

Gentili dottori, con la presente vorrei richiedere un vostro parere medico.
In seguito ad una crisi con attacchi d'ansia, nervosismo, vampate di calore, dissenteria etc.. ho effettuato gli esami del sangue che hanno dimostrato la presenza di un problema con la tiroide. Sono in cura presso un bravo endocrinologo che mi ha fatto fare una serie di esami ma adesso devo attendere circa un mese per effettuare nuovi esami del sangue in grado di identificare meglio il tipo di problema (Tiroidite o ipertiroidismo).
In questo periodo, per aiutarmi durante questi attacchi di nervosismo e ansia, mi è stato prescritto il Lexotan. Non lo prendo per affrontare l'attacco d'ansia ma ne prendo 4-5 gocce a metà mattina, 4-5 gocce a metà pomeriggio e 7-8 gocce alla sera prima di andare a dormire. Devo dire che in questo modo riesco a stare abbastanza bene. Vorrei però sapere se è possibile utilizzare una cura omeopatica che mi permetta di stare comunque abbastanza bene (non pretendo che il nervosismo sparisca totalmente) ma che allo stesso tempo non abbia la controindicazione del rischio della dipendenza.
Non esiste qualche cosa come ad esempio tisane, fiori di bach, o altro che possa essere preso senza troppi problemi di dosaggio e rischi di dipendenza ?
Mi piacerebbe trovare qualche cosa che mi permetta di rilassarmi e che poi posso continuare ad utilizzare anche per combattere lo stress ed il nervosismo che probabilmente hanno causato lo scompenso della tiroide.

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Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
mi stranizza che bisogni attendere 1 MESE!!!! per stabilire se saiamo dinanzi ad un quadro di Ipo-Iper-Eutiroidismo se,come mi dice, ha eseguito un controllo laboratoristico (TSH,FT3,FT4,A-TPO,A-Tireoglobulina)
Inoltre una banale sonda ecografica ed un buon ecografista le potrebbero rispondere in Real-Time.
Al massimo, mi può far intendere, che si debba sottoporre anche ad agobiopsia e che i tempi siano più lunghi! ma una diagnosi tra 1 mese NO!!
Spesso quadri di ipertiroidismo danno segno di se con:
1)tremori,2)Palpitazioni,3)Sbalzi di umore,4)sudorazione,
5)Ansia,6)quadri di depressione minore.
Sulla terapia omeopatica casca male non so come aiutarla,sulla convenzionale ho già risposto.
Auguri vivissimi Dr.Giovanni Piazza

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 342 10
Gentile Utente
La prima cosa da fare, superfluo dirlo, è ripotare la tiroide al suo funzionamento ottimale. Il dosaggio di ansiolitico che assume è piuttosto basso, tenga comunque presente che la cessazione del farmaco avverrà gradualmente, riducendo progressivamente le dosi, in maniera tale da non procurarle fastidi di sorta. Sui rimedi alternativi userei la dovuta prudenza, tenga conto che tutto sommato non si sa molto sulla loro efficacia ed ancor meno sulla loro innocuità. Comunque, a titolo informativo, tra quelli maggiormente in uso prevale la valeriana, ma tenga conto che l'effetto è molto minore delle benzodiazepine che stà assumendo.
Cordiali Saluti
dr Gianni Ronzani

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Vi ringrazio per la vostra gentile risposta.
Il problema è che dopo esami del sangue e scintigrafia tiroidea è stata fatta una diagnosi iniziale di tiroidite e successivi 40 gg di Deltacortene, che al momento non sembra aver dato i risultati sperati. Ora devo aspettare un mese per fare gli esami che altrimenti potrebbero essere inficiati dalla presenza del cortisone. (Almeno questo è quanto mi è stato detto da un secondo endocrinologo).
Farò comunque il prima possibile l'ecografia alla tiroide sperando che possa già darmi un'indicazione.
E' vero che anche a me un mese (soprattutto in questa condizione di instabilità emotiva)sembra interminabile ma credo di non aver alternativa.
Spero di poter resistere utilizzando tutte le tecniche di rilassamento che conosco, con il supporto del Lexotan e magari con un paio di litri al giorno di Camomilla!!
Grazie ancora del vostro gentile supporto. Questo forum mi sta dando veramente una mano. Grazie
[#4]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Cara amica, da medico omeopata esperto in malattie autoimmuni, Le suggerirei il seguente schema di trattamento:
1. Per l'ansia - RACEMIS (RENACO) - 1 COMPRESSA AL DI'

2. Per l'ipertiroidismo - INTERLEUCHINA 2 (4 CH) + INTERLEUCHINA 12 (4 CH) della (GUNA) : 20 GOCCE PER TIPO, MATTINO E SERA, LONTANO PASTI

Ciò consentirà un'adeguata re-informazione immuno-endocrina. A presto.
[#5]
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Egr. Dott. Cavallino,
grazie per le sue indicazioni.
Non avendo ancora una diagnosi chiara e definitiva di ipertiroidismo preferisco non rischiare di compromettere la situazione assumendo le sostanze che mi ha citato. Ma sono interessata all'idea di utilizzare un prodotto omeopatico per affrontare l'ansia in questo periodo difficile.
Le rivolgo alcune domande:
1. Se decido di iniziare a prendere il Racemis, il Lexotan lo devo interrompere immediatamente? oppure posso introdurre il Racemis ed intanto scalare progressivamente il Lexotan?
2. Se mentre assumo il Racemis dovesse capitarmi di avere un forte attacco d'ansia posso prendere comunque il Lexotan per superare le crisi? I due prodotti possono andare in conflitto?
3. Per quanto tempo si può prendere il Racemis in maniera continuativa?
4. Quando non ne sentirò più l'esigenza, potrà essere interrotto senza problemi? o dovrà essere scalato gradualmente?
Mi scuso se sono così "ansiosa", normalmente sono più decisa, ma questo è un periodo un pò difficile.
Grazie
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Cara amica, comprendo la Sua posizione riguardo la terapia per l'ipertiroidismo. Riguardo al Racemis non vi sono incompatibilità con il Lexotan, né con altri ansiolitici minori: inizialmente può assumerli entrambi e scalare gradualmente il Lexotan. In caso di forte attacco di panico può reintrodurre il Lexotan (meglio sarebbe lo Xanax) oppure far sciogliere in bocca il Racemis anziché deglutirlo... è più rapido ed efficace! Da ultimo, il Racemis può essere assunto per lunghi periodi senza problemi e può essere sospeso senza terapia a scalare. A presto.
[#7]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia signora, in una precedente domanda, lei aveva indicato una parte della sua anamnesi ed esattamente gli esami eseguiti:
"Ho partorito (taglio cesareo) a settembre 2005.
attacco d'ansia verso la fine della gravidanzaA partire da maggio 2006 ho cominciato a perdere peso pur mangiando molto (ad oggi circa 13 kg in meno) ed ho avuto una crisi a fine luglio con forti attacchi di panico, ansia, sudorazione eccessiva, dissenteria, etc..
S-Tireotropina (TSH) < 0.01 mU/LS-
Tiroxina libera (FT4) 36.5 pmol/LS-
Triiodotironina libera (FT3) 10.4 pmol/LS-Ab anti-perossidasi 415 kU/LS- ab anti tireoglobulina 522 kU/LS- T antistreptolis. (TAS) 96 Ul/mLho eseguito inoltre una scintigrafia il cui esito è stato:
"Tiroide in sede, di forma regolare, dimensioni lievemente aumentate e con struttura disomogenea. La captazione dell'indicatore radioattivo è pari a 0.8% (sale iodato nella dieta) della attività somministrata (vn. 0.5-3.1%)".Dopo terapia con cortisone, ha eseguito nuovamente esami.Oggi ho ritirato i nuovi esami del sangue e vorrei chiedervi un altro parere (N.B. ho fatto il prelievo in un laboratorio diverso quindi le unità di misura sono diverse):S-Tireotropina: 0.036 microU/mL sempre basso(0.400-4.000)S-FT3: 1.94 pg/mL tendente al basso (1.50-4.00)S-FT4: 10.40 pg/mL tendente al basso (8.00-19.00)S-Ab Antitireoperossidasi: 179 UI/mL (0-50)S-Ab antitireoglobulina: 52 UI/mL (0-100)Pertanto la sua sintomatologia e gli esami del sangue, indicano un ipertiroidismo, che è stato provocato dalla produzione di anticorpi, che va fermata rintracciando il responsabile che ha innescato la tiroidite.
Ormai siamo nel 2006 e lo stress ed il nervosismo sicuramente non hanno causato lo scompenso della tiroide. Lo scompenso della tiroide ha tutta un’altra origine, come ben descritto in letteratura internazionale, ed è su questa che si deve basare la terapia da eseguire agendo sulle reali cause che l’hanno determinata e non agendo con farmaci sintomatici come il cortisone, Eutirox e tapazole.Lei chiede una terapia omeopatica per intervenire sul suo mancato funzionamento della ghiandola, questa agisce effettivamente sulle cause che l’hanno determinato, come sempre, vanno eseguiti esami più approfonditi per arrivare a determinare l’agente patogeno reale che ha innescato la produzione di anticorpi, se questi non si fermano, la ghiandola verrà completamente distrutta e si formeranno quei famosi noduli che assillano la maggior parte delle donne e attualmente anche degli uomini. Come lei può constatare dalle domande che vengono poste su questo sito.Si deve sempre applicare una terapia preventiva, prima che si arrivi a situazioni con un aggravamento costante, o comunque intervenire sempre per evitare la distruzione della ghiandola e la formazione dei noduli.La terapia omeopatica non è uguale per tutti e deve essere applicata sulla persona in esame.La terapia omeopatica, ha queste capacità, soprattutto se viene applicato il ragionamneto giusto di integrazione fra la medicina convenzionale, la ricerca scientifica, immunologia, ormesi e medicina biologica.
Saluti
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it



[#8]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile utente,
se il quadro di ipertiroidismo è presente, non vi è alcuna necessità di attendere un mese per identificarlo in quanto gli esami ematici che ha effettuato già lo devono identificare. Se gli esami sono invece regolari, controlli le catecolamine urinarie per escludere patologie surrenali. In caso di esami negativi, è possibile che lei soffra di attacchi di panico, che dovranno essere più precisamente diagnosticati e trattati con terapia specifica e sotto controllo di specialista in psichiatria.
Le terapie omeopatiche sono prive di scientificità e, in mancanza di studi clinici controllati, nulla si sa sui possibili effetti di un trattamento sia nel breve, sia e soprattutto nel lungo termine.
La differenza tra xanax e lexotan è di fatto inesistente perchè la potenza ansiolitica dipende soltanto dalla dose equivalente, in ostanza da quanto farmaco lei assume. L'unica differenza di un certo significato sta nel fatto che lo xanax ha una emivita più breve del lexotan, cioè presenta un più rapido picco plasmatico e ha una durata in circolo inferiore (4-6 ore in media). Poichè questo tipo di profilo favorisce i meccanismi della dipendenza (che tutte le benzodiazepine danno se utilizzate continuativamente per lunghi periodi) è perciò totalmente inopportuno consigliare il cambiamento da lexotan a xanax.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

[#9]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Caro Collega Dr. Presta, mi stupisce di trovarLa ancora arroccato su posizioni vetero-pseudo-scientifiche in tema di medicina omeopatica... e non mi dica che le riviste accreditate la disconoscono: sappiamo bene entrambi che testate anche autorevoli pubblicano solo ciò che le lobby farmaceutiche consentono loro. Ad esempio perché non si parla della maggiore incidenza di neoplasie ematologiche (segnatamente linfomi) nei pazienti autoimmuni previamente trattati con farmaci antiblastici immunosoppressori? Se poi l'omeopatia è inefficace come potrebbe nuocere?
Inoltre, con tutto il rispetto per la Sua specializzazione, posso confermarLe che tre anni di attività in pronto soccorso psichiatrico mi hanno conferito una certa pratica psicofarmacologica:
1. Nei DAP lo Xanax è più efficace del Lexotan
2. Le benzodiazepine vengono inattivate per via enzimatica e dopo circa 6 mesi hanno un effetto prevalentemente placebo
3. Il DAP può anche costituire un equivalente depressivo, specie nel caso di nevrosi mascherata, per cui gli ansiolitici minori spesso tamponano ma non risolvono... In effetti i pazienti migliorano se sottoposti a cura con SSRI
4. La sola somministrazione di benzodiazepine, notoriamente depressogene, non di rado aggrava il quadro generale poiché limita la sua sfera d'azione all'ambito cenestopatico.
5. In ogni caso è acclarato che non esistono psicofarmaci dotati di effetto terapeutico (nel senso reale e concreto del termine), giacché non di rado il problema accusato non è eziopatogeneticamente circoscritto alla sfera d'azione degli psicofarmaci, rappresentandone al massimo un epifenomeno le cui origini devono essere ricercate ben altrove.
Lo so è triste ma, per onestà intellettuale e morale, dobbiamo accettare i limiti di una medicina sempre più lontana dalla fisiopatologia e sempre più confusa fra eziologia e patogenesi...
Cordialmente,
Dr. G. Cavallino - www.smige.net
[#10]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Mi dispiace molto che ogni volta si discuta al posto di rispondere ai quesiti posti. Il Dottor Presta, come altri, dovrebbe ricordare questa regola, pertanto è invitato ad astenersi da commenti sulle risposte fornite, sarà la persona che ha posto la domanda a vagliare le risposte e scegliere la strada che più è consona per lei.
Dve ricordarsi che l’interesse del medico è condurre la persona che presenta alterazioni del suo stato di salute, verso la guarigione, sicuramente dire costantemente che la terapia non è scientificamente provata, gli studi clinici controllati, nulla si sa sui possibili effetti di un trattamento sia nel breve, sia e soprattutto nel lungo termine, non giova certamente a questo preciso intento, condurre la persona verso la guarigione.
Sicuramente, nessuno ha un interesse a svolgere studi “controllati”, sulle medicine non convenzionali. Quanto costa un granulino di farmaco omeopatico, somministrato ogni due o tre giorni?
Inoltre si deve ricordare che studi controllati hanno evidenziato che:
Emergence of intense suicidal preoccupation during fluoxetine treatment
MH Teicher, C Glod and JO Cole
Department of Psychiatry, Harvard Medical School, MA.
Am J Psychiatry 1990; 147:207-210
Copyright © 1990 by American Psychiatric Association

Ed inoltre:

The Risk of Suicide With Selective Serotonin Reuptake Inhibitors in the Elderly
David N. Juurlink, M.D., Ph.D., Muhammad M. Mamdani, Pharm.D., M.A., M.P.H., Alexander Kopp, B.A. and Donald A. Redelmeier, M.D., M.Sc.

American Journal of Psychiatry 163:813-821, May 2006
doi: 10.1176/appi.ajp.163.5.813
© 2006 American Psychiatric Association

saluti moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it

[#11]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile Colleghi,
rispondo con piacere punto per punto:
1. il fatto che il farmaco omeopatico sia inefficace sul piano terapeutico non significa che non possa detrminare effetti collaterali indesiderati o addirittura nocivi: avete informazioni che vadano al di là dell'esperienza dei singoli?
2. lo xanax non è per niente più efficace del lexotan o di qualsiasi altra BDZ nella cura del DAP, poichè nessuna BDZ cura il disturbo di panico. Questi composti sono utili solo nel controllo sintomatico della crisi acuta, che qualsiasi BDZ a dose adeguata blocca
3. l'uso cronico di BDZ non per sei mesi, ma già dopo sei settimane, aumenta esponenzialmente il rischio di indurre una sindrome da dipendenza (una prescrizione continuativa superiore a questi tempi composta nei paesi anglosassoni la possibilità di malpractice). La sindrome da dipendenza comporta la progressiva perdita dell'effetto ansiolitico che induce il paziente ad aumentare la dose ed a recuperare temporaneamente una certa efficacia ansiolitica. Con il tempo anche l'aumento della dose non funziona più e l'assunzione diviene necessaria solo per placare i fenomeni astinenziali.
4. I concetti di equivalente depressivo e nevrosi mascherata sono superati dal 1980 con l'introduzione del DSM-III. Vi consiglio di studiare il concetto di comorbidità...
5. Ovviamente nessuno afferma l'esistenza di farmaci eziologici e perciò in grado di eradicare con certezza e definitivamente il problema, mentre qualcuno in questo forum suggerisce in modo più o meno diretto informazioni e speranza del genere, ad esempio affermando 'en passant' che in studio ha gli strumenti per effettuare certi approfondimenti ed eradicare certi 'virus': che si tratti di un velato invito a prendere un appuntamento?
6. è sempre giusto informare il paziente sullo stato dell'arte della scienza medica, con tutti i suoi limiti e senza indurre false speranze
7. l'affermazione che 'nessuno ha interesse a svolgere studi controllati verso la medicina non convenzionale' conferma perciò l'assenza di tali indagini.
8. gran parte dei farmaci psicoattivi, e tra questi tutti quelli gravati da un maggior costo, sono dispensati dal SSN. Questo non è per i farmaci non convenzionali. Per gli utenti del sito: andate pure a chiedere quanto costano i 'granulini' omepatici (nella cui confezione non v'è traccia di 'bugiardino') e fateci sapere...
9. ringrazio il dr. Moschini per i due studi citati. La medicina che opera secondo criteri razionali si mette sempre in discussione, un pò meno quella che opera sulla base delle 'impressioni' del singolo. Se il trattamento con certi composti dovesse realmente suggerire scenari preoccupanti, stia certo che le autorità preposte istituiranno immediatamente i dovuti accertamenti. Questo controllo rigoroso ed incrociato si verifica nel caso delle vostre cure?
10. Per tutti gli utenti: leggete il post 'denuncia...caso decesso'
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk
[#12]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Collega Presta, parto sempre dal presupposto che il medico (nel senso nobile dell'accezione professionale) agisca secondo scienza e coscenza: non mi induca proprio Lei a ri-vedere questo assunto.
Nella Sua risposta, chiaramente rivolta a me ed al Collega Moschini, ravviso alcuni cenni che mal si conciliano con i doveri etico-deontologici che noi tutti conosciamo. Crede veramente che il medico di medicina non convenzionale sia "ridotto" a pubblicizzarsi ricorrendo a subdoli espedienti e millantando crediti che non possiede? Qual'è onestamente il Suo livello di conoscenza della medicina biologica? Qual'è la Sua esperienza clinica in ambito extra-psichiatrico? Si rende conto che la Sua critica alla medicina non convenzionale poggia su presupposti obsoleti, abbandonati persino dall'ortodossia medica di vecchio stampo? Le Sue considerazioni portano a due inevitabili consaeguenze: il medico omeopata è imputabile di negligenza e/o imperizia e come tale dovrebbe essere perseguito. Ma ciò implica l'imputabilità anche dei reparti ospedalieri pubblici ove da tempo si ospitano le discipline non convenzionali, degli Ordini dei Medici che patrocinano i Corsi di omeopatia ed agopuntura, delle nostre riviste mediche che pubblicizzano seminari e convegni di medicina "alternativa"...
Relativamente ai costi, chieda ai nostri politici perché tali farmaci (di ciò si tratta poiché tutti i preparati omeopatici devono per legge essere registrati presso il Ministero della Salute, prescritti solo da medici e venduti solo in
farmacia) sono gravati dell'IVA al 20% come i beni voluttuari... forse è una sorta di deterrente teso a discriminare la libera scelta dei pazienti a curarsi come meglio credono? Inoltre perché nel resto d'Europoa (e non solo) dette terapie non vengono osteggiate ed anzi godono talora dell'assistenza mutualistica? Sono forse più sprovveduti o più truffaldini di noi? Non credo proprio! Da ultimo, se come Lei afferma, le BDZ (e non solo) non hanno effetto curativo che destino si profila per i pazienti della c.d. psichiatria minore? Sono forse un comodo rifugio per i medici di base che non sanno o non vogliono approfondire le "magagne" dei loro assistiti e li sdoganano con diagnosi di stress? Povero Selye, non sapeva che sarebbe diventato il paravento di tante immeritate lauree in medicina.
Sono medico da 24 anni, ho assistito alla "psicosomatizzazione", poi alla "biologizzazione" ed ora alla "genetizzazione" di ogni patologia. Sarebbe il caso di tornare ad avere una visione integrata dell'uomo-malato, anziché parcellizzarlo in una moltitudine di frammentarie specialistiche interpretazioni. Ecco perché mi fregio dell'accezione "medicina integrata".
Saluti, Dr. G. Cavallino - www.smige.net
[#13]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Caro collega,
il medico 'nobile' agisce secondo scienza (questa è la sua responsabilità legale) e coscienza (e questa è la sua responsabilità personale), perciò non secondo interpretazioni personali e, ripeto per l'ennesima volta, non supportate da studi controllati effettuati in accordo con i canoni che la scienza stessa prevede.
Gli 'espedienti' di cui parla possono facilmente essere ravvisabili già leggendo alcuni post presenti in questo stesso sito: anche se l'italiano non è un'opinione, spero vivamente di sbagliarmi.
Si afferma che le mie osservazioni, basate semplicemente sull'interpretazione che i dati della scienza ufficiale attualmente offre, sono obsolete: deve essere condotta una attenta riflessione sull'entità di una simile affermazione, che di fatto nega le conoscenze che questa stessa scienza ha maturato nel corso del tempo e che costituiscono la base per la cura attuale delle malattie umane. Il medico in generale, e l'omeopata allo stesso modo, dovrebbe accettare con umiltà i limiti delle proprie interpretazioni, nell'attesa di conferme più solide che al momento inequivocabilmente latitano: e questo è davvero un fatto di coscienza.
L'inserimento di corsi di omeopatia ed agopuntura (che sono discipline profondamente diverse tra loro) dipende, come noto, dalle decisioni amministrative autonome delle singole ASL o delle singole Università e perciò dal credo di chi decide, spesso in dipendenza economico-commerciale (ASL e Università sono aziende con bilanci complessi) da una richiesta dell'utenza che, per moda e per convinzione diffusa (sostenuta da vivaci tecniche di 'guerriglia-marketing' contro la medicina tradizionale: basti vedere quanti sono i siti internet battaglieri), vede la medicina convenzionale come tossica e qulla naturale come sempre e comunque innocua: questo sulla base di quali dati?
Il paziente é certo libero di curarsi come meglio crede: ma se si cura con metodiche inadeguate o scarsamente efficaci, grava poi sulla spesa di tutti in termini sia di costi diretti (anche le unità omeopatiche hanno un costo per la comunità) sia di costi indiretti (perdita di giornate di lavoro e di produttività sociale dipendente dal ritardo del corretto intervento e dal protrarsi della condizione patologica).
Il fatto che le terapie alternative siano poi diffuse anche in altri Paesi non è un certo una buona dimostrazione di efficacia: anche maghi, guaritori, esorcisti etc. etc. sono piuttosto diffusi (come ben dimostrato anche dai mass-media) e godono a quanto pare di un tenore di vita ragguardevole. Con ciò non voglio certamente porre i fatti sullo stesso piano, ma semplicemente dimostrare che la diffusione di un certo tipo di filosofia terapeutica non corrisponde automaticamente alla certezza della sua efficacia.
La prognosi della psichiatria minore è oggi assai più benigna e questo certo grazie allo sviluppo delle neuroscienze degli ultimi trent'anni: è peraltro un dato di fatto che le terapie ad oggi disponibili non rappresentano delle panacee, come invece pare di ravvedere in certe affermazioni di certi medici non convenzionali in merito alle proprie cure, e dirlo con chiarezza è un fatto di onestà verso il paziente.
Ciò detto, la conoscenza degli effetti dei farmaci sul nostro organismo sta divenendo sempre più sofisticata ed oggi intravediamo dei possibili meccanismi d'azione che in passato erano non identificabili con le tecniche del tempo.
Infine, il concetto di 'splitting e' 'lumping' non rappresenta che un momento di passaggio, ancora una volta umilissimo, in attesa di una scienza autentica, dimostrabile, scevra da interpretazioni soggettive e miracolistiche, che forse un giorno arriverà.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk
[#14]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Dimenticavo, per completezza, un paio di osservazioni, tratte dal post 'Vi aggiorno sulla mia situazione', che spero mi concederete, data la dura posizione assunta nei confronti delle mie riflessioni, tacciate sostanzialmente di corporativismo e di falsità.

Primo medico: 'Per ovviare a tutto questo, come le dicevo precedentemente in studio ho esami di medicina convenzionale e biologica, che in tempo reale, mi permettono di verificare in ogni momento il ragionamento diagnostico e terapeutico, per cui in una-due ore, ho la possibilità di rispondere a tutte le domande che vuole porre.' ...Un (poco) velato invito a recarsi proprio in quell'ambulatorio, se si vuole sapere di più.

Secondo medico: 'Consideri che il 100% dei pazienti con CFS da me osservati presenta positività per EBV sulle IgG ed analogo reperto ho riscontrato nel 50% dei miei pazienti affetti da patologie autoimmuni. Direi che ce n'è abbastanza per non trascurare la pericolosità potenziale delle affezioni virali...' ...Evidentemente, indipendentemente dalla correttezza o meno di tali affermazioni, si presuppone una numerosità del campione sufficiente per avere una certezza statistica del fenomeno. Ricordo che gli studi necessari per la registrazione di un farmaco convenzionale si effettuano su varie migliaia di soggetti, per cui complimenti per l'intensa attività professionale.
Saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk
[#15]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Ok, ostiniamoci pure a porre il tema sul piano della diatriba... Continuiamo a farci riconoscere non come professionisti, ma come "prime donne" suscettibili.
1. La letteratura clinica sui trattamenti non convenzionali è ormai così ampia e strutturata che solo chi non vuol vedere ancora non vede;
2. A proposito di critica costruttiva, non ci giunge dal Lei alcuna controprova scientificamente attendibile... o siamo ancora fermi al famigerato numero di Avogadro?
3. Ogni mia precedente asserzione è provata e comprovabile, come del resto potrebbero confermarLe i moltissimi Colleghi che operano nel settore;
4. Riguardo a medici veri e pseudo-medici... ricorda quando negli anni '70 si diceva che chi sceglieva psicologia, psichiatria, psicoterapia era un medico di serie B ? Anzi il motto era: "chi non riesce a fare il medico può sempre fare lo strizza cervelli". Ora, considerato che nel mio curriculum ho superato l'esame di Psichiatria con 30 e lode, Psicoterapia con 30, oltre a Psicologia - Antropologia criminale e Criminologia minhorile con 28 e tenuto conto che oltre a tre anni di pronto soccorso psichiatrico ho frequentato il tirocinio alla Clinica psichiatrica, potrà ben capire che non ho mai sposato la causa dello Psichiatra pseudo-medico.
Ciò non toglie che spesso chi opera in tale ambito perde con il tempo la dimestichezza con la clinica medica... o perlomeno è quanto si evince dal modus operandi dei Suoi Colleghi. Per questo Le avevo chiesto (ma ahimé su ciò ha glissato) di riferirci la Sua personale diretta esperienza in ambito immunologico. Senza presunzione, dia un'occhiatina al mio sito e mi dica se ravvisa imprecisioni, omissioni o misinterpretazioni. In tal caso sarò lieto di prendere atto delle Sue illuminate critiche.
A presto.
P.S.- se desidera continuare la querelle si accomodi, ma ricorra ad argomenti un po' più originali, nella speranza (almeno) di non annoiare i nostri utenti... O forse, a ben pensare, si staranno divertendo un mondo!
[#16]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Caro collega,
non se la prenda, nessuno ce l'ha con Lei, non c'è alcun bisogno di sfoggiare il suo curriculum, nessuno le toccherà il suo Credo. Dica solo ai suoi pazienti la verità, o almeno quel poco di verità che con tanta fatica la scienza ha nei secoli accertato, e non la Sua verità.
E consigli ai suoi Colleghi di non utilizzare questo spazio gratuito come 'terreno di caccia'.
Con questo la saluto e, nel rispetto dell'utenza, concludo questa malinconica querelle.
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk
[#17]
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Gentili Dottori,
io ho scritto in questo sito la mia situazione per poter avere un supporto medico e anche, perchè no, morale.
Capisco benissimo le diverse correnti di pensiero (convenzionale o non convenzionale) ma non credo che queste vostre "querelle" possano essere di aiuto agli utenti ma rischiano solo di confondere le idee.
Io credo che sarebbe più professionale fare una propria diagnosi astenendosi dal commentare quella degli altri professionisti.
A volte i pazienti riescono a fare una scelta anche da soli, magari sbagliando, ma comunque con consapevolezza.
Le diatribe fra colleghi sono solo deleterie e creano sconforto e maggiori dubbi sulla capacità di diagnosticare in maniera precisa problematiche di tipo medico.
Scusate se mi sono permessa ma quando non si sta bene fisicamente o psicologicamente si ha bisogno di certezze e serenità e non di assistere a litigi.
Ringrazio per tutti i buoni consigli che comunque ho ricevuto nelle diverse risposte ai miei quesiti.
Saluti
[#18]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Vede Dr. Presta, la nostra amica milanese ci ha giustamente dato una lezione di vita. Spero possa servirci di lezione.
Per quanto mi concerne, non accadrà più che ceda alle provocazioni, anzi mi limiterò a segnalare all'Amministrazione del Forum ogni tentativo di inquinamento.
Voglia accettare, cara amica, le mie scuse anche a nome degli altri Colleghi.
Spero vorrà continuare ad accordare la Sua fiducia a questo spazio. Saluti.
Ansia

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