Io soffro di cistite

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Salute a tutti,

ho letto con interesse alcuni interventi del Dottor Moschini a proposito di prostatiti e del fatto che dalla sua esperienza siano generalmente causate dalla presenza di patogeni intracellulari (clamidie e mycoplasmi).

Vorrei chiedergli se nella sua esperienza ha trovato dei patogeni ricorrenti per quanto riguarda le infezioni alla vescica.

Io soffro di cistite. L'urocoltura ha evidenziato sempre e solo batteri riconducibili alla flora intestinale, per cui mi domando se non ci sia nella vescica qualcos'altro che favorisce la proliferazione di questi batteri. Magari un fungo come la candida?

Ringrazio in anticipo per la cortesia.

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Occorre considerare molti fattori che concorrono e favoriscono la determinazione della infezioneinfiammazione, dell’apparato urogenitale, quindi lo stato globale dell’organismo, ogni alterazione che si verifica anche in altri organi può condurre alla presenza ed il mantenimento della infezione. Determinare quale agente patogeno è responsabile, diventa essenziale per la terapia, insieme ai sintomi specifici, peculiari, caratteristici della persona; poiché ognuno conduce al farmaco specifico e mirato alla patologia della persona, senza spaziare o cercare di provare, saltando da una ipotesi all’altra, il trattamento deve essere sicuro e preciso, poiché la diagnosi è esatta, accurata, pertinente. Ogni agente patogeno ha la sua specifica caratteristica, che va considerata, per cui facilmente i batteri extracellulari crescono abbastanza facilmente sui normali terreni di coltura, ma quelli intracellulari, no, rimangono nelle cellule, come i virus, quindi è difficile riscontrarli facilmente, occorre sempre un preciso ragionamento clinico, esame specifici e particolari, che tengano conto di queste loro caratteristiche. La loro presenza, favorisce la permanenza dei batteri extracellulari, dei funghi come la candida, che si riattivano costantemente.

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Ex utente

La ringrazio per la replica.

Grazie a cure omotossicologiche ho già eliminato numerosi patogeni; in particolare clamidie, micoplasmi, EBV e HSV-tipo 1. Ma i problemi persistono.

In base alla sua esperienza c'è qualche altro virus o patogeno intracellulare che si trova spesso nella vescica nei casi di cistite?

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Con quali esami ha stabilito che "ho già eliminato numerosi patogeni; in particolare clamidie, micoplasmi, EBV e HSV-tipo 1." ?.

Quali altri prolemi persistono?
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

Anticorpi nel sangue e EAV.

I sintomi nelle vie urinarie sono vari (dai reni ai testicoli) e poi ci sono altri problemi in altri organi (pancreas, colon, bronchi, etc) per cui non cerco una diagnosi via internet.

Dal mio punto di vista ci sono due possibilità: o i patogeni nella vescica continuano ad arrivare dall'intestino, o ci sono arrivati una volta ma ora non riesco più a toglierli.

La mia domanda si riferiva al secondo caso, e per questo chiedevo se era a conoscenza di un patogeno particolare che, per sua esperienza, rimaneva latente nella vescica impedendole di eliminare definitivamente questi batteri di origine intestinale.

Sapendo il nome del suddetto patogeno ne avrei parlato col medico che mi segue per vedere se ci era sfuggito.

Grazie per il tempo dedicato.

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Potrebbe indicare i valori degli anticorpi nel tempo eseguiti, con i valori di riferimento del laboratorio.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

Purtroppo il laboratorio dell'ospedale dove eseguo gli esami del sangue non prevede la titolazione, anche se espressamente richiesta dal medico curante, per cui scrivono solo "positivo" o "negativo", senza alcuna unità di misura.

Gli anticorpi anti clamidie e mycoplasma sono sempre stati negativi, prima e dopo le cure.

Gli anticorpi anti HSV tipo 1 IgG sono positivi. Gli anticorpi anti EBV IgG (VCA e EBNA) sono positivi. Questi sono i risultati ottenuti 3 mesi dopo aver terminato le cure. Purtroppo non sono in grado di dirle se il numero di anticorpi è diminuito (non avendo la titolazione), ma l'EAV non rileva più i due virus.

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
La titolazione degli anticorpi, ha molto interesse, per definire effettivamente la continua attività del virus Epstein Barr, come di altri agenti patogeni; rappresenta la continua risposta del linfocita citotossico, produzione degli anticorpi, quando incontra il virus, quindi ogni volta che viene intercettato, il linfocita b citotossico produce anticorpi, se questi aumentano nel tempo, vuol dire che più volte è avvenuto l’incontro, come se diminuiscono, questo avviene più raramente. Poiché questi virus, hanno la capacità e caratteristica di rimanere latenti e persistenti in forma attiva, non dormiente, attivarsi periodicamente, producendo i sintomi caratteristici, è importante valutare esattamente con gli esami, questa loro caratteristica. Soprattutto il virus di Epstein Barr, che in letteratura internazionale viene considerato e descritto con queste possibilità, inoltre attivare potenzialmente, nei soggetti predisposti, alcune patologie importanti, ma anche altri virus e batteri, soprattutto quelli intracellulari, hanno questa possibilità potenziale.
L’elettroagopuntura secondo Voll, ha la possibilità, analizzando i punti di agopuntura, che interessano i vari organi ed apparati, di verificare se questi sono regolari, in funzionamento fisiologico, infiammati o in una situazione di degenerazione, quindi offre un valido aiuto nel ragionamento clinico diagnostico, che non prescinde dalla anamnesi e dai sintomi, presentati dalla persona in esame, dagli esami convenzionali, quindi può essere considerato un esame importante nella medicina integrata. L’esecuzione di questo esame, poiché riveste una particolare importanza, deve essere eseguito con apparecchi validati dalla società di Elettroagopuntura secondo Voll, da medici, che hanno seguito scuole specifiche di insegnamento della metodica.
La continua presenza dei sintomi, dimostra la permanenza di quelli agenti patogeni precedentemente rilevati, soprattutto anche “ci sono altri problemi in altri organi (pancreas, colon, bronchi, etc)”, questo vuol dire che la indagine va continuata, gli agenti patogeni, per effetto della terapia sono diminuiti, ma sempre presenti, la ricerca deve essere più approfondita, aumentando la sensibilità dell’analisi. Ogni sintomo richiede una spiegazione sulla sua insorgenza, questo non costituisce una diagnosi, ma un iter che possa condurre alla spiegazione delle cause che sono intervenute nella determinazione dei sintomi.
L’elettroagopuntura secondo Voll, ha il compito di integrare la medicina convenzionale e giungere nella verifica, in tempo reale, sfruttando i principi dell’agopuntura, degli agenti patogeni presenti; non esclude un esame clinico diretto, sulla persona, in cui il medico segue il ragionamento, comprende e capisce le cause che stanno determinando i suoi sintomi, per risolverli, senza soppressioni, ma condotti gradatamente alla loro lenta soluzione, seguendo la medicina convenzionale e non convenzionale, medicina integrata.

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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

In base alla sua esperienza, quanto tempo ci vuole per eliminare questi patogeni intracellulari (mycoplasmi, clamidie, EBV, HSV) dalle vie urinarie?

Per alleviare i dolori del paziente prescrive forse i nosodi e/o gli apteni dei batteri presenti nell'urocoltura (e.coli, staf, proteus, enterococchi, ...)?

Grazie per le sue risposte sempre interessanti.

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Il tempo della loro eliminazione, dipende da quale epoca si sono stabiliti nelle cellule, dalla possibilità della reazione della persona in esame, che viene accertata con esami strumentali specifici, non invasivi, analisi corporea, distribuzione degli elettroliti, conduttanza basale extracellulare, la risposta della conduttanza extracellulare, risposta allo stimolo infiammatorio, fase di resistenza sistemica, che esamina lo stress cronico, la localizzazione dei processi infiammatori cronici con distress persistente, il carico acido renale potenziale; quanto viene verificato durante la visita con l’anamnesi, esame obiettivo, metodica ElettroAgopuntura secondo Voll, il ragionamento clinico diagnostico applicato, che conduce alla terapia adeguata, specifica, verificata sulla persona in esame.
Il ragionamento clinico diagnostico è applicato esattamente sull’organismo nel suo insieme, la sua risposta nei confronti degli agenti patogeni presenti e riscontrati, caratteristica di quella persona, ognuno presenta i sintomi caratteristici, peculiari, corrispondenti alla sua risposta nei loro confronti; pertanto la terapia è conseguente e specifica, non applicabile ad altri soggetti, non segue un protocollo, predeterminato.
La integrazione con la medicina convenzionale, le altre discipline di medicina complementare, è essenziale, conduce alla comprensione delle cause, degli agenti patogeni presenti, soluzione dei sintomi che gradatamente vengono condotti al loro lento dileguamento, senza soppressioni.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

Quindi con la sua terapia personalizzata, le colture si sterilizzano e gli esami (urocoltura, spermiocoltura, tampone uretrale) diventano negativi?

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Le colture possono risultare sterili, con i comuni esami, effettuati sui terreni di cultura, che evidenziano i batteri extracellulari, come ad esempio, Stafilococco epidermidis Proteus, Escherichia coli e EnterococchiEnterococco Fecalis, anche i tamponi, raccolgono solo quelli extracellulari, mentre quelli intracellulari, che vivono dentro le cellule, non vengono rilevati, per cui potrebbero sembrare sterili, ma non lo sono. Questa difficoltà potrebbe far apparire liquidi organici sterili, quando invece contengono batteri intracellulari e virus. Come le ho spiegato più volte, l’analisi con l’ElettroAgopuntura secondo Voll, verifica la loro presenza o assenza. L’organismo, deve essere privo di qualsiasi agente patogeno, per poter funzionare regolare e in maniera fisiologica.

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Attivo dal 2008 al 2011
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Ho letto che le prostatiti lasciano delle calcificazioni nella prostata.

Eliminando i patogeni intracellulari con le sue cure si evita la formazione di queste calcificazioni?

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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

Effettivamente sembra che lei avesse ragione circa la presenza di patogeni intra cellulari.

Il medico che aveva analizzato la situazione con l'EAV diceva di non aver trovato (specialmente nelle vie urinarie) i virus EBV e HSV, ma dagli esiti degli esami del sangue che ho ritirato oggi direi che c'è un colpo di scena:

AB anti HSV tipo 1
IgG 486 (positivi se > 44)

AB anti EBV
VCA IgG 79.7 (positivi se > 20)
EBNA IgG 114 (positivi se > 20)

Credo che il titolo anti-HSV sia così alto perchè non ho mai preso il nosode corrispondente. Investigherò col medico.

Dato che il valore anticorpale è molto alto, lei ritiene che la ricerca del DNA virale su sangue potrebbe portare utili informazioni?

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Attivo dal 2008 al 2011
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Egregio Dottor Moschini,

avrei una domanda tecnica da porle circa la sua teoria:

se l'infiammazione prostatica è dovuta solo a patogeni intra-cellulari, come mai tutti i sintomi spariscono durante la terapia antibiotica?

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
I sintomi spariscono temporaneamente, ma poi si ripresentano, come lei ha raccontato; devono essere anche considerati i sintomi vaghi e aspecifici, come il risentimento, il lieve dolore pelvico, che potrebbero indirizzare sulla infezione, infiammazione cronica, persistente, provocata da quei batteri che sono rimasti nelle cellule; inoltre potrebbero anche essere presenti virus; in aggiunta ai batteri, nelle cellule prostatiche ed anche in quelle dell’epitelio vescicale.
L’antibiotico potrebbe avere azione sui batteri che sono usciti dalle cellule per andare ad infettarne altre, quando sono in numero abbondante, provocano i sintomi acuti; importante non sono quelli che sono usciti, ma quelli che sono rimasti dentro le cellule, che provocano infiammazione, con successiva deposizione di Sali di calcio, quelle calcificazioni che le sono state riscontrate con l’ecografia.
Inoltre possono verificarsi infezioni plurime, dove si sovrappongono batteri extracellulari, maggiormente sensibili agli antibiotici, ma la infiammazione è mantenuta cronicamente da quelli intracellulari e dai virus.
Questo è il motivo per cui l’ElettroAgopuntura secondo Voll, può essere di aiuto nel percorso diagnostico attuato dal medico, con l'esame diretto della persona.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Grazie per la risposta.

L'urologo mi ha detto che il ritorno dei sintomi è dovuto al fatto che la terapia antibiotica è durata solo 2 settimane. Secondo lui dovrebbe durare almeno 4 settimane perchè gli antibiotici fanno fatica a raggiungere la prostata.

La mia esperienza personale è che la carica batterica dei vari esami (urocoltura e spermiocoltura) cresce con l'accentuarsi dei sintomi. E ovviamente appena terminata la terapia antibiotica le colture sono negative e i sintomi assenti.

A questo punto le vorrei chiedere se la sua teoria si basa sulla sua esperienza clinica o è una teoria formulata da qualche altro medico (Reckeweg? Voll? Morell?).

La ringrazio per la disponibilità.
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Non è la mia teoria o quella di Roeckeweg, Voll, Morell, perché è medicina, scritta su tutti i testi di medicina, in letteratura internazionale. Ogni volta che un antibiotico, viene prescritto occorre sempre conoscere l’agente patogeno su cui questo dovrebbe agire, poiché non ha alcun effetto sui virus, sui batteri intracellulari, che sono presenti dentro le cellule, la membrana cellulare è selettiva, non fa passare le sostanze chimiche, antibiotico, ma solamente quello che necessita alla cellula, non certamente sostanze che potrebbero essere ritenute nocive per la cellula stessa. L’antibiotico può anche prenderlo per mesi, ma se il responsabile, non è sensibile, non avrà alcun effetto. Viene anche distrutta la flora intestinale buona, con possibilità di permettere lo sviluppo proprio di quei batteri e funghi, candida, che si sovrappongono ai virus e ai batteri intracellulari, così l’infiammazione viene mantenuta.
Quei batteri che vengono rilevati dalla urino cultura, sono extracellulari, su cui l’antibiotico avrebbe maggiore azione, ma deve essere sempre mirato; l’infezione, infiammazione è mantenuta da quelli intracellulari e virus, che chiaramente non vengono rilevati dalla urinocultura.
Come le ho spiegato più volte, L’ElettroAgopuntura secondo Voll viene in aiuto al medico per determinare quale agente patogeno è responsabile e di conseguenza decidere la terapia più appropriata, che può essere sia convenzionale, che omeopatica, omotossicologica, organoterapica. Hahnemann, Roeckeweg, Voll, Morell, hanno allargato ed ampliato, così da rendere possibile l’integrazione e la complementarietà della medicina. L’esperienza del medico contribuisce a questa integrazione.
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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Mi scusi, ci deve essere un malinteso.

Tutti i medici con cui ho parlato, inclusi alcuni su questo stesso sito, dicono che per risolvere il problema vanno eliminati i patogeni intra-cellulari E quelli extra-cellulari.

Dalle sue risposte sembra che lei sostenga che si debbano eliminare SOLO i patogeni intra-cellulari. Ho capito bene?
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Non lo sostengo io ma la letteratura internazionale e i testi di medicina.
I virus ed i batteri intracellulari mantengono l'infezione, se non fossero presenti, quelli extracellulari non sarebbero nemmeno attuali e non interverrebbero a provocare l’infezione, non si fermerebbero. La terapia antibiotica interverrebbe solamente su quelli extracellulari, su quelli extracellulari che sono usciti dalle cellule, certamente non sui virus e su quelli che sono presenti nelle cellule, infatti appena cessata, i sintomi si ripresentano. I virus e i batteri intracellulari non passano nei secreti e nei liquidi come urine e sperma, solamente se sono in numero estremamente alto.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k
Caro lettore ,

attirato dall'argomento, come un orso va naturalmente al miele, come urologo ho letto questo lungo trhead ; io certo non mi pronuncio su tutte le questioni microbiologiche ed infettivologiche intra ed extracellulari già sollevate sull'argomendo ma le rispondo sul problema "calcificazioni intraprostatiche" dicendole che queste non sono per niente il segno della presenza di microrganismi ne intra ne extracellulari ma sono solo l'esito di una "riparazione", dopo un probabile problema infiammatorio che ha interessato e coinvolto la prostata.

In sintesi si può dire, volgarizzando un pò la cosa tanto per capirci, che la prostata è dagli urologi considerata come la "tonsilla del piano di sotto" ed interviene in tutti i processi difensivi dell'apparato uro-genitale.

Finito questo compito nelle zone in cui c'è stata questa "battaglia difensiva" si depositano dei sali di calcio che noi poi all'ecografia vediamo e chiamiamo "calcificazioni nella prostata".

In quest'ottica difficilmente un maschio che abbia avuto una regolare attività sessuale di tipo penetrativo non presenta queste "calcificazioni" anche se non ha mai sofferto di una "vera" infiammazione prostatica .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta

www.andrologiamedica.org
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

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Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Egregio Dottor Beretta,

grazie per questa precisazione. Forse si potrebbe spostare sull'altro consulto che avevo aperto proprio sulle calcificazioni prostatiche:
https://www.medicitalia.it/consulti/medicine-non-convenzionali/90867-calcificazioni-prostatiche.html

Per quanto riguarda questo consulto circa la cistite che mi affligge, era stato aperto per approfittare della gentilezza del Dottor Moschini per capire dal suo punto di vista cosa era meglio fare. E' innegabile che sia un po' sorpreso circa il suo consiglio di concentrarsi solo sui patogeni intra-cellulari, ma questa è solo una mia opinione.

Riguardo all'interpretazione delle calcificazioni prostatiche (o in altri organi) posso dirle che alcune medicine cosiddette "non convezionali", tra le quali l'omotossicologia, danno una interpretazione differente.

Nel tempo libero mi diletto a leggere testi di divulgazione scientifica ed essenzialmente posso dirle che l'interpretazione di una calcificazione del genere è quella in cui c'è una infezione su cui il corpo perde il controllo, e per ridurre l'acidificazione, richiama calcio (probabilmente dalle ossa). Questa è una descrizione molto semplificata, ma credo e spero abbastanza corretta.

Le interpretazioni e le possibili cure sono molto diverse. Per esempio, più di una persona è riuscita ad eliminare queste calcificazioni col cloruro di magnesio, ma solo dopo aver eliminato i patogeni con antibiotici e/o altre terapie.

[#22]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k
Caro lettore ,

niente so di medicine "non convenzionali" e qui mi fermo.

Però le ricordo che per la medicina "convenzionale" queste calcificazioni sono solo l'indicazione di una problema infiammatorio ormai passato e risolto e quindi di nessun significato clinico acuto tale da indicare o da modificare una terapia già in corso.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta

www.andrologiamedica.org
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Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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