Periartrite scapolo-omerale calcifica

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egregi dottori
circa un anno fa ho incominciato ad avvertire un senso di pesantezza al braccio destro, durante la notte mi si "addormentava" e "pungeva", mi dava un senso di intorpidimento se lo tenevo sospeso per 5 minuti. ad ottobre i dolori erano più frequenti e i movimenti cominciavano a limitarsi: non potevo alzare completamente il braccio nè tantomeno allacciarmi il reggiseno con facilità. così a novembre mi sono decisa ed ho richiesto una visita ortopedica:la diagnosi è stata "periartrite scapolo omerale dx" confermata dall'ecografia che ha aggiunto "calcifica". la terapia: brufen 600, cerotto trans-act e ciclo di FKT(10 ultrasuoni, 10 tens e 10 riabilitazione motoria). il brufen, dopo la terza compressa, mi ha sconvolto lo stomaco, il cerotto mi ha dato solo un senso di freschezza e la FKT mi ha leggermente sbloccato l'articolazione mentre un leggero dolore persisteva. alla visita di controllo il fisiatra mi ha dato da fare altro ciclo da 10 di FKT che non ho iniziato a fare per le vacanze di natale. nel frattempo sia il medico curante che il fisiatra che l'ortopedico mi avevano detto che fare un pò di nuoto mi avrebbe fatto bene. così mi sono iscritta in piscina e dopo solo 3 incontri mi ritrovo oggi bloccata con il braccio con dolori atroci per tutto il giorno. 6 punture di orudis 100mg non hanno sortito alcun effetto: allo scadere delle 6-8 ore il dolore si ripresenta acuto a livello dell'articolazione e a metà braccio. faccio presente che di solito uso prodotti omeopatici per cui quelli allopatici dovrebbero avere sicuro effetto.
vi ringrazio anticipatamente
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gentile utente,
il fatto che lei abbia usato spesso prodotti omeopatici non garantisce affatto l'efficacia delle cure allopatiche.
Io credo che di farmaci lei ne abbia già presi anche troppi e, visti i risultati, le consiglio di rivolgersi al più presto ad un medico omeopata competente che le dia una cura che miri ad essere veramente curativa e non solo soppressiva del dolore o dell'infiammazione.

Cordiali saluti
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Occorre sempre stabilire le cause che possono aver causato l’infiammazione dell’articolazione, quindi analizzare attentamente la sua anamnesi, quali sintomi aveva precedentemente e se presenta altre patologie. Fondamentale è sempre la determinazione dell’organismo nel suo insieme, per giungere alla spiegazione dei sintomi senza correre alla loro soppressione, forzare movimenti che non possono avvenire per la presenza della infiammazione.
Le calcificazioni dimostrano che l’infiammazione perdura da diverso tempo.
Una infezione, asintomatica, subclinica, che perdura da diverso tempo, in un altro apparato, potrebbe aver determinato, su base autoimmune, la periartrite, artrite reattiva, causata dalla produzione di autoanticorpi rivolti ai costituenti delle articolazioni; la causa della produzione di questi autoanticorpi, deve essere accertata, per fermarla ed impedire il continuo stimolo infiammatorio della articolazione.
Le artriti reattive, come le altre patologie autoimmuni, si verificano per una predisposizione genica HLA dipendente e fattori ambientali, di cui l’infezione batterica o virale è la principale; da qui inizia l’errore che compie il sistema immunitario, chiamato mimetismo molecolare, per cui produce autoanticorpi, rivolti alle cellule dell’organismo stesso. Importante è stabilire il procedimento fisiopatologico che ha determinato il mimetismo molecolare, quale agente patogeno è coinvolto, per poter aiutare il sistema immunitario ad eliminarlo e fermare così la produzione degli anticorpi, l’infiammazione conseguente.
Conoscendo questo meccanismo, è possibile giungere a determinare, con esami specifici convenzionali e non convenzionali, l’agente patogeno che ha innescato la produzione degli autoanticorpi, questo, insieme ai sintomi caratteristici, peculiari, espressi dalla persona, conducono alla scelta del farmaco omeopatico ed omotossicologico, per poter aiutare il sistema immunitario ad eliminare l’agente patogeno responsabile, l’infiammazione, condurre i sintomi alla loro lenta risoluzione.

https://www.medicitalia.it/minforma/medicine-non-convenzionali/

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Utente
Utente
Ringrazio sentitamente i medici che hanno gentilmente risposto alla mia richiesta di aiuto e in particolar modo il dott.Moschini che mi ha finalmente spiegato perchè si formano le calcificazioni e da cui,ancora, gentilmente vorrei conoscere gli esami specifici convenzionali e non convenzionali che dovrei effettuare per riscontrare l’agente patogeno che ha innescato la produzione degli autoanticorpi.
Nel frattempo:
- per i dolori che avvertivo mi sono rivolta nuovamente al mio medico di base che oltre a "rassicurarmi" dicendo- deve imparare a conviverci, a volte i dolori saranno forti a volte più lievi- mi ha prescritto il solito cortisone (che non prenderò mai!)e una schiuma cutanea da applicare localmente (Artrosilene);
- infine mi sono decisa a contattare un dottore che cura con prodotti omeopatici e che mi ha già fatto una seduta di micropunture sul braccio con un mix di farmaci (ne ho lette alcune: Kalmia, argentum omacc.., Hecla, ...) e mi dato da prendere 20 gocce di M47 2 volte al dì (tutti prodotti Guna).
Dopo 6 notti insonni per i dolori,a distanza di soli 3 giorni dall'inizio della terapia omeopatica, sono finalmente riuscita a dormire una notte intera e ad alzare il gomito da solo a 90°!
grazie, ancora per ogni vostro aiuto
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
In medicina non convenzionale, l’Elettroagopuntura secondo Voll, aiuta l medico nel ragionamento clinico, per accertare quale agente patogeno può essere presente, ha iniziato la artrite reattiva, così gli esami ematochimici successivi possono essere più specifici. Sul vaso della degenerazione articolare, ad esempio, il punto 2, corrisponde al punto di misurazione delle articolazioni del cingolo scapolo-omerale e delle estremità superiori, il punto 1b, definisce il punto di controllo per tutte le articolazioni, compresa la colonna vertebrale, è possibile accertare lo stato della infiammazione, quale agente patogeno la sta provocando, verificare quali farmaci sono maggiormente efficaci, eseguire le correlazioni con altri organi ed apparati, che possono influenzare, giungere ad una diagnosi precisa, che può essere successivamente confrontata con gli esami convenzionali, stabilire le basi per verificare la progressione della guarigione.
Ogni volta che il sistema immunitario incontra un antigene, agente patogeno, produce anticorpi, accertarli con gli esami ematochimici, indica quale potrebbe essere il responsabile, che ha innescato la patologia autoimmune. Integrando la medicina non convenzionale, con quella convenzionale, il medico ha la possibilità di stabilire una terapia più mirata, seguirne la evoluzione verso la guarigione.
Come ha potuto constatare, i farmaci omotossicologici che sono stati usati, hanno avuto un effetto terapeutico positivo, poiché contribuiscono ad aiutare il sistema immunitario a condurre l’infiammazione alla soluzione, riportare l’organismo al suo funzionamento regolare e fisiologico.

https://www.medicitalia.it/minforma/medicine-non-convenzionali/

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Utente
Utente
Ringrazio nuovamente il dott.Moschini per la sua gentilezza e disponibilità esaustiva nel rispondermi.
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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
Gentile Utente,
le confermo che ha sicuramente intrapreso una cura interessante per il trattamento della sua periartrite.
La mesoterapia omotossicologica (le applicazioni che sta già effettuando con successo) unita ad una specifica terapia integrata per via orale sono spesso risolutive in molti disturbi articolari acuti e cronici così come nella periartrite scapolo-omerale calcifica.
Cordialmente.

Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com