Osteofitosi e deviazione scoliotica

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Buongiorno, mi chiamo Carla e soffro di osteofitosi e deviazione scoliotica. Riporto qui di seguito gli esiti delle due Rx a cui mi sono sottoposta recentemente:

RX COLONNA CERVICALE
Discreta accentuazione della fisiologica lordosi del tratto cervicale interessato da diffuse manifestazioni artrosiche a carico dei processi articolari laterali e maggiormente rappresentate in C3-C4, C4-C5 cui concomita iniziale osteofitosi degli spigoli somatici anteriori di C5 C6 C7 e appuntimento delle apofisi unciformi compatibile con cervico-uncoartrosi di discreta entità. Pressoché scomparso lo spazio intersomatico compreso fra C6-C7 e sensibilmente ristretto lo spazio intersomatico compreso fra C5-C6.
Lieve riduzione del tono calcico a carico dei metameri esaminati. Non disallineamento del muro posteriore vertebrale.

RX COLONNA LOMBOSACRALE
Deviazione scoliotica ad ampissimo raggio di curvatura destro convessa del rachide lombare. Tendenza allo scivolamento anteriore del muro posteriore di L4 e sovrastanti su L5 come per lassità legamentosa.
Iniziale osteofitosi degli spigoli somatici anteriori e laterali di tutti i metameri da note artrosiche con sclerosi interapofisiaria fra L4-L5 e L5-S1.
Pressoché scomparso lo spazio presacrale.

Già in passato mi sono sottoposta a sedute di chiropratica e ho avuto un notevole miglioramento. Ora, col passare degli anni, il dolore si è fatto nuovamente molto intenso e fastidioso perché riguarda diverse parti del corpo, dalla schiena, al collo, dalle braccia alle gambe e mi sono interessata per due tipologie diverse di trattamento.
Il primo preso in considerazione è un "tradizionale" trattamento chiropratico, mentre il secondo è un trattamento di riposizionamento dell’Atlante.
Vorrei capire, data l'età e le mie patologie, quale possa essere la cura più appropriata.
Resto in attesa di un Vostro gentile riscontro e ringrazio fin d'ora per il tempo che vorrete dedicarmi.
[#1]
Medico fisiatra, Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2010 al 2016
Medico fisiatra, Perfezionato in medicine non convenzionali
Considerata l'etá, signora, suggerisco un approccio osteopatico a quello chiropratico, pericoloso per le condizioni sicuramente porotiche dei somi vertebrali. Dall'osteopata é stata valutata anche dal punto di vista viscerale? Ovvero, é stata trattata dall'osteopata e cosa le ha fatto?
[#2]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Gent.le utente,
giacchè mi giunge la richiesta rispondo per quanto possibile in un consulto a distanza.
Non ritengo indicato alcun trattamento fisico a livello della sua colonna in particolare del tratto cervicale per la potenziale pericolosità della medesima.
Mi spiego ritengo che nessuno la debba toccare.
Può essere utile la riabilitazione posturale dove il tecnico di riabilitaazione le insegna degli esercizi da compiere senza toccarla.
Mi rivolgerei comunque ad un neurologo o ad un fisiatra esperto in terapia del dolore.
Il consulto a distanza, comprenderà, non può sostituire una visita medica diretta

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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Dr. Cosimo Savoia Medico fisiatra, Medico termale, Medico dello sport, Medico osteopata, Reumatologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Cardiologo 92 7
gentile signora,
oltre all'aspetto degenerativo della sua colonna valuterei l'aspetto posturale, probabilmente l'aspetto scoliotico è sostenuto anche da un decondizionamento muscolare, questi particolari sono però evidenziabili solo con una visita medica. Per quanto descritto e per la sua età le manipolazioni non sono proprio consigliate ma se le consideriamo in senso lato (voglio dire non solo o principalmente quelle effettuate mediante Thrust, quella manovra fatta ad alta velocità che provoca tipicamente uno schiocco articolare) ma anche attraverso manipolazioni delle fasce e rilassamento muscolare possono essere prese in considerazione nel contesto di un piano terapeutico riabilitativo di tipo posturale; la strategia terapeutica non sarà sicuramente breve e risolutiva; sarà rivolta principalmente al controllo del dolore (farmacologico) ed al rinforzo muscolare con esercizi graduali e controllati (tendenza allo scivolamento del muro posteriore per lassità legamentaria).
Sicuramente non sarà modificata la sua anatomia artrosica ma le gioverà un ricondizionamento del tono e della forza muscolare.
Ovviamente a questo concetto "meccanico" del suo corpo potrà accomunare una valutazione internistica della condizione generale, per altro prevista anche nelle tecniche osteopatiche e chiropratiche.
Modulazioni ed adattamenti della terapia saranno valutati durante il procedere della stessa secondo le sue risposte ad una valutazione clinica del momento.
Queste indicazioni di massima sono necessariamente di carattere orientativo e generale essendo, nel suo caso, strettamente necessaria una valutazione diretta della sua documentazione radiologica e del suo stato clinico ottenibili solo mediante visita medica.
saluti

Dr. med. Cosimo SAVOIA