Complicazione epatica a seguito di chemioterapia e resezione chirurgica di un tumore allo stomaco
L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)
Gentile Dottore/ssa:
mio zio è stato operato con successo quest'estate di un tumore alla base del cardias fortunatamente all'inizio del suo stadio di evoluzione. In seguito però ai cicli di chemioterapia e radioterapia è stato riscontrato un risentimento epatico confermato da valori epatici sanguigni molto elevati anche a seguito di terapia con farmaci. Radiograficamente infatti è possibile evidenziare un'atrofizzazione di una porzione epatica. Da allora mio zio si deteriora e non risponde più ai farmaci.
Io mi curo con medicine naturali e sono convinta che potrebbero aiutarlo per sostenere questa fase della malattia, magari sostenute da un drenaggio epatico tramite agopuntura e/o osteopatia.
Vorrei avere qualche consiglio in merito, che sia omeopatia, fitoterapia, o tecnica manuale da utilizzare in questi casi.
La ringrazio e attendo con ansia una sua risposta.
Cordialmente,
Valentina
mio zio è stato operato con successo quest'estate di un tumore alla base del cardias fortunatamente all'inizio del suo stadio di evoluzione. In seguito però ai cicli di chemioterapia e radioterapia è stato riscontrato un risentimento epatico confermato da valori epatici sanguigni molto elevati anche a seguito di terapia con farmaci. Radiograficamente infatti è possibile evidenziare un'atrofizzazione di una porzione epatica. Da allora mio zio si deteriora e non risponde più ai farmaci.
Io mi curo con medicine naturali e sono convinta che potrebbero aiutarlo per sostenere questa fase della malattia, magari sostenute da un drenaggio epatico tramite agopuntura e/o osteopatia.
Vorrei avere qualche consiglio in merito, che sia omeopatia, fitoterapia, o tecnica manuale da utilizzare in questi casi.
La ringrazio e attendo con ansia una sua risposta.
Cordialmente,
Valentina
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Perfezionato in medicine non convenzionali
Da un punto di vista omeopatico è molto importante conoscere la causa dell'alterazione a carico del fegato, per poter intervenire in maniera tempestiva ed efficace. Importante anche l'organo sede del danno e il tipo di lesione dello stesso. Considerando dunque tutti questi fattori, un rimedio appropriato potrebbe essere nux vomica, iniziando con dosi alla 15 ch del rimedio, anche più volte al dì (3) in granuli sublinguali (2) per almeno cinque giorni, passando poi allo stesso rimedio alla 30 ch, sempre in granuli sublinguali, ma solo mattina e sera per altri 5 gg, e poi concludendo con una dose unica alla 200 ch, da assumere - tutto il contenuto - possibilmente due ore dopo cena, al termine dei primi dieci giorni, e farlo seguire da Hepatine 35 K sempre in granuli sublinguali (2 tutte le sere) per altri 20 gg. Utile poi sarà ripetere gli esami del sangue con particolare riferimento a quelli del fegato.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 01/12/2013.
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