Bambino che non mangia niente
L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)
Buongiorno,
il mio bambino ha due anni a mezzo e mangia come un bambino all’inizio dello svezzamento.
Premetto che non è mai stato un mangione, su consiglio del pediatra non gli facciamo pesare la situazione, non ne parliamo quasi ma non è facile gestire i pasti in questo modo. Mangia solo minestrine con pasta piccola (tipo corallini), carne frullata o formaggino. A volte riesco a fargli mangiare la frittatina a pezzetti.
Lo devo sempre imboccare, in nessun modo si sforza di mangiare da solo.
Se solo proviamo a cambiare qualcosa si fa venire una crisi isterica.
Ho provato a farlo mangiare seduto da solo, con altri bambini, con e senza tv, facendolo giocare, presentandogli i piatti in maniera simpatica… tutto quello che la prassi dice sia consigliabile fare. Risultati zero.
Il pediatra gli ha fatto fare una cura che gli ha aumentato l’appetito, negli ultimi 2-3 mesi ha mangiato un po’ di più ma sempre le stesse cose frullate. E’ quasi difficile da spiegare, farei prima a dire quello che mangia perchè tutto il resto per lui è completamente un tabù!
Non possiamo programmare troppi giorni fuori casa perché sappiamo in anticipo che farà lo sciopero della fame totale.
E’ un bambino estremamente curioso ma non per il cibo. È in linea con la crescita, ovviamente man mano che cresce diventa più magrolino.
L’ambiente a casa è tranquillo ma devo dire che quando aveva poche settimane abbiamo subito un grave lutto a casa. Vorrei sapere come mi devo comportare e se esiste qualche rimedio omeopatico per sbloccare la situazione. Ho proprio il sentore che sia un blocco psicologico.
Grazie mille
il mio bambino ha due anni a mezzo e mangia come un bambino all’inizio dello svezzamento.
Premetto che non è mai stato un mangione, su consiglio del pediatra non gli facciamo pesare la situazione, non ne parliamo quasi ma non è facile gestire i pasti in questo modo. Mangia solo minestrine con pasta piccola (tipo corallini), carne frullata o formaggino. A volte riesco a fargli mangiare la frittatina a pezzetti.
Lo devo sempre imboccare, in nessun modo si sforza di mangiare da solo.
Se solo proviamo a cambiare qualcosa si fa venire una crisi isterica.
Ho provato a farlo mangiare seduto da solo, con altri bambini, con e senza tv, facendolo giocare, presentandogli i piatti in maniera simpatica… tutto quello che la prassi dice sia consigliabile fare. Risultati zero.
Il pediatra gli ha fatto fare una cura che gli ha aumentato l’appetito, negli ultimi 2-3 mesi ha mangiato un po’ di più ma sempre le stesse cose frullate. E’ quasi difficile da spiegare, farei prima a dire quello che mangia perchè tutto il resto per lui è completamente un tabù!
Non possiamo programmare troppi giorni fuori casa perché sappiamo in anticipo che farà lo sciopero della fame totale.
E’ un bambino estremamente curioso ma non per il cibo. È in linea con la crescita, ovviamente man mano che cresce diventa più magrolino.
L’ambiente a casa è tranquillo ma devo dire che quando aveva poche settimane abbiamo subito un grave lutto a casa. Vorrei sapere come mi devo comportare e se esiste qualche rimedio omeopatico per sbloccare la situazione. Ho proprio il sentore che sia un blocco psicologico.
Grazie mille
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Signora,è difficile capire senza un'accurata anamnesi e storia della famiglia-Lo stesso dicasi per la prescrizione di una cura omeopatica o simile.Mi sento però di consigliare un espediente se possibile e cioè di iscrivere il bambino ad un asilo nido ed inserirlo (immagino che sarà difficile) raccomandando le educatrici che desiderate tentare una soluzione sociale del problema e cioè che il bambino sieda per pranzo nel mezzo di due bambini i che hanno molto appetito,che tendano addirittura a mangiare anche il cibo del vicino.Per facilitare l'inserimento al nido è indispensabile che non facciate sentire il bambino in colpa o,peggio,patologico e cioè dovreste spiegare che deve frequentare l'asilo perchè la mamma deve lavorare. E' un espediente che,se esercitato con convinzione può dare risultati notevoli;Nel frattempo la madre o anche il padre (non so chi segue di più il bambino) dovrebbe contattare un counsellor e poi si vedrà:Molto importante non fare sentire il bambino malato e quindi riserverei per ora solo visite mediche del bambino,se indicate. Pure utile per un positivo inserimento del bambino al nido,vista la sua curiosità,riservargli qualcosa (un libro,un oggetto,una storia) presentata da qualche operatore del nido.Di più da lontano non posso dire cordiali saluti e mi faccia sapere
Dr. antonio silvestri , medico olistico
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 18/11/2013.
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