Sempre accaldata - faringite cronica

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Gentili medici, vi scrivo per sottoporvi la situazione di mia madre dalla quale non riusciamo ad uscire. Mia madre soffre di reflusso gastroesofageo che "controlla" mediante farmaci che riducono l'acidità dei succhi gastrici; per quanto riguarda l'ernia iatale cerca di controllare l'alimentazione e dorme con il busto sollevato. Questa patologia è stata riscontrata durante indagini per una tosse continua che non riesce mai a curare definitivamente che ha origine da faringiti. Medici specializzati in patologie dell'apparato respiratorio le hanno prescritto degli antibiotici da prendere a giorni alterni per lunghi periodi con la funzione di tenere sfiammato e meno reattivo l'apparato respiratorio. Il fatto è che questa tosse è incessante e si ammala in continuazione.. sono 3 mesi che non esce di casa e continua a guarirsi ed ammalarsi. La tosse scaturisce dal fatto che mia madre è continuamente accaldata e qualunque spiffero che io nemmeno percepisco per lei è già causa di un raffreddamento che dà inizio all'iter descritto. Non so se il fatto che soffra d'ansia possa contribuire alla problematica. Come se non bastasse in questo periodo è cominciata la premenopausa con i noti passaggi caldo/freddo che peggiorano il tutto. Da esterna non della materia la percezione è che tutto parta da una errata termoregolazione.. non si può prendere freddo aprendo una finestra quando all'esterno ci sono 30 gradi. Non è normale. Come non è normale reagire ad ogni stimolo con una tosse che non dà tregua e che non si cura con niente. Di certo c'è stato un abuso di farmaci (regolarmente prescritti).. sento troppe volte la parola antibiotico ed antinfiammatorio. A questo punto vorremmo intraprendere un percorso alternativo. Mia madre ha solo 53 anni e non può vivere da novantenne imbottita di farmaci e tappata in casa. Il mio quesito è se medicine non convenzionali possono aiutarla anche in una situazione così complessa; io sono una convinta utilizzatrice dell'omeopatia e spero che possa aiutarci. Ringrazio anticipatamente per il tempo che mi dedicherete. Saluti.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.2k 215
Gentile signora,
è necessario valutare in maniera corretta la relazione tra il reflusso esofageo e la sintomatologia respiratoria per formulare una terapia efficace. E' quindi opportuna una visita specialistica otorinolaringoiatrica.
In presenza di reflusso esofageo l'assunzione di antinfiammatori è sconsigliata.
La condizione esposta può essere affrontata in medicina omeopatica.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Buongiorno, grazie per il gentile riscontro. Sono contenta che ci sia modo di affrontare il tutto in maniera omeopatica. Girovagando per la rete ho trovato un centro a San Marino che si occupa di otorinolaringoiatria curando con l'omeopatia. Speriamo sia la via giusta.
Cordiali saluti.
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