Thuja in omeopatia
L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)
Salve,
volevo chiedere dei chiarimenti riguardo ai farmaci omeopatici in particolare l'uso ella Thuja nella terapia anti-condilomi (HPV). Riposto un artciolo che ho letto:
"Thuja occidentalis,(famiglia delle Cupressacee) è una pianta nativa e indigena del Nord America che cresce anche in Europa come pianta ornamentale. E' utilizzata ampiamente sia per la preparazione del medicinale omeopatico omonimo che, in relazione all'EMB, in fitoterapia. La pianta è stata identificata per la prima volta nel XVI secolo come medicina utilizzata dagli Indiani nativi del Canada durante una spedizione, e venne accertato che gli indigeni utilizzavano il suo potere terapeutico per trattare gli stati di debolezza conseguenti allo scorbuto. In medicina popolare Thuja occ. ha trovato largo impiego per curare il catarro bronchiale, l'enuresi, la psoriasi, il carcinoma dell'utero, l'amenorrea e le affezioni reumatiche. Attualmente fa parte della farmacopea omeopatica a partire dalla TM e in diverse preparazioni diluite e dinamizzate. In combinazione(complesso) con altre specie botaniche, come Echinacea purpurea, Echinacea pallida e Baptisia tintoria, sono state condotte prove di efficacia clinica che hanno dimostrato il potere terapeutico nei confronti di infezioni acute e croniche delle prime vie respiratorie, come bronchiti, angine, faringiti, otiti e sinusiti. Il suo potere immunofarmacologico è stato verificato in numerosi "in vivo e in vitro test models" , che ne dimostrano una notevole azione immunostimolante e antivirale. In particolare gli studi in vitro hanno messo in luce che i polisaccaridi contenuti in Thuja (TPS) inibiscono il virus responsabile dell'HIV alla concentrazione di 625 microgrammi/ml; l'incubazione dei macrofagi P388C del topo con 10-100 microgrammi/ml di frazione di Thuja occ. provoca un incremento della secrezione di citochine IL-1, IL-6 e del TNF alfa nelle cellule di coltura. Questi risultati sono stati confermati nella coltura di cellule umane con test ematici di monociti umani.
Fonte:
eCAM, 2005, 2, (1), 69
articolo di Roberto Pulcri"
In cosa differisce la thuja omoepatica rispetto all'uso della pianta "fitoterapeutico" per cui ho letto il suo olio esenziale sarebbe dannoso per l'uomo?
Da ingorante, sapevo che l'omeopatia agisce usando il "principio di similitudine", non capisco quindi in che modo questa pianta riesca a rafforzare le difese immunitarie, e in che modalità di somministrazione è consigliata? Vi ringrazio
Cordiali saluti
volevo chiedere dei chiarimenti riguardo ai farmaci omeopatici in particolare l'uso ella Thuja nella terapia anti-condilomi (HPV). Riposto un artciolo che ho letto:
"Thuja occidentalis,(famiglia delle Cupressacee) è una pianta nativa e indigena del Nord America che cresce anche in Europa come pianta ornamentale. E' utilizzata ampiamente sia per la preparazione del medicinale omeopatico omonimo che, in relazione all'EMB, in fitoterapia. La pianta è stata identificata per la prima volta nel XVI secolo come medicina utilizzata dagli Indiani nativi del Canada durante una spedizione, e venne accertato che gli indigeni utilizzavano il suo potere terapeutico per trattare gli stati di debolezza conseguenti allo scorbuto. In medicina popolare Thuja occ. ha trovato largo impiego per curare il catarro bronchiale, l'enuresi, la psoriasi, il carcinoma dell'utero, l'amenorrea e le affezioni reumatiche. Attualmente fa parte della farmacopea omeopatica a partire dalla TM e in diverse preparazioni diluite e dinamizzate. In combinazione(complesso) con altre specie botaniche, come Echinacea purpurea, Echinacea pallida e Baptisia tintoria, sono state condotte prove di efficacia clinica che hanno dimostrato il potere terapeutico nei confronti di infezioni acute e croniche delle prime vie respiratorie, come bronchiti, angine, faringiti, otiti e sinusiti. Il suo potere immunofarmacologico è stato verificato in numerosi "in vivo e in vitro test models" , che ne dimostrano una notevole azione immunostimolante e antivirale. In particolare gli studi in vitro hanno messo in luce che i polisaccaridi contenuti in Thuja (TPS) inibiscono il virus responsabile dell'HIV alla concentrazione di 625 microgrammi/ml; l'incubazione dei macrofagi P388C del topo con 10-100 microgrammi/ml di frazione di Thuja occ. provoca un incremento della secrezione di citochine IL-1, IL-6 e del TNF alfa nelle cellule di coltura. Questi risultati sono stati confermati nella coltura di cellule umane con test ematici di monociti umani.
Fonte:
eCAM, 2005, 2, (1), 69
articolo di Roberto Pulcri"
In cosa differisce la thuja omoepatica rispetto all'uso della pianta "fitoterapeutico" per cui ho letto il suo olio esenziale sarebbe dannoso per l'uomo?
Da ingorante, sapevo che l'omeopatia agisce usando il "principio di similitudine", non capisco quindi in che modo questa pianta riesca a rafforzare le difese immunitarie, e in che modalità di somministrazione è consigliata? Vi ringrazio
Cordiali saluti
[#1]
Gentile signora,
i farmaci omeopatici sono preparazioni di provenienza vegetale, minerale o animale (attualmente anche sintetica) sottoposte a diluizione e dinamizzazione (particolare tipo di agitazione) ed hanno effetti che, nella maggior parte dei casi, sono documentati con sperimentazione clinica diretta; seguono - nel caso di principi unitari (cioè un solo farmaco somministrato) - la legge della similitudine: ovvero sono in grado di contrastare la sintomatologia che lo stesso farmaco, in dose ponderale (cioè non diluito) è in grado di provocare nel soggetto sano: sintomi analoghi a quelli presenti in alcune malattie.
I farmaci fitoterapici sono complessi naturali di principi attivi di derivazione vegetale che agiscono direttamente sulla fisiopatologia, in modo del tutto analogo ai farmaci di sintesi.
L'uso di un farmaco omeopatico o di un fitoterapico può essere completamente diverso anche se presenta lo stesso nome.
In conclusione consiglio di utilizzare i farmaci citati - soprattutto per condizioni non transitorie - su prescrizione da parte di un collega esperto nella materia che abbia avuto modo di visitare il/la paziente in modo accurato.
Cordiali saluti.
i farmaci omeopatici sono preparazioni di provenienza vegetale, minerale o animale (attualmente anche sintetica) sottoposte a diluizione e dinamizzazione (particolare tipo di agitazione) ed hanno effetti che, nella maggior parte dei casi, sono documentati con sperimentazione clinica diretta; seguono - nel caso di principi unitari (cioè un solo farmaco somministrato) - la legge della similitudine: ovvero sono in grado di contrastare la sintomatologia che lo stesso farmaco, in dose ponderale (cioè non diluito) è in grado di provocare nel soggetto sano: sintomi analoghi a quelli presenti in alcune malattie.
I farmaci fitoterapici sono complessi naturali di principi attivi di derivazione vegetale che agiscono direttamente sulla fisiopatologia, in modo del tutto analogo ai farmaci di sintesi.
L'uso di un farmaco omeopatico o di un fitoterapico può essere completamente diverso anche se presenta lo stesso nome.
In conclusione consiglio di utilizzare i farmaci citati - soprattutto per condizioni non transitorie - su prescrizione da parte di un collega esperto nella materia che abbia avuto modo di visitare il/la paziente in modo accurato.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.2k visite dal 23/09/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.