Una terapia omeopatica
L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)
In attesa di una Sua risposta La ringrazio anticipatamente.
le risposte che lei cerca non può trovarle presso lo specialista ortopedico che generalmente tratta i pazienti con la terapia tradizionale.
Sposto il consulto nelle medicine non convenzionali.
Cordialmente
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
non è necessario smettere la terapia convenzionale per intraprendere una terapia omeopatica e quindi non c'è nessun intervallo.
La durata dell'eventuale terapia con farmaci omeopatici, se indicata, e la successiva valutazione strumentale sarà stabilita su base indivuduale dal medico che la seguirà personalmente.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
quello che lei pone, per quanto interessante, non è un quesito clinico personale, ma di tipo accademico.
Se la terapia convenzionale dà risultati di apprezzabile efficacia e non comporta effetti collaterali indesiderati insopportabili, non c'è motivo per orientarsi verso una terapia non convenzionale.
Nella mia prima risposta sono stato probabilmente poco preciso: quando ho scritto "non è necessario smettere la terapia convenzionale", intendevo il fatto che si può intraprendere una terapia omeopatica anche contemporaneamente alla terapia convenzionale e che le modalità di sospensione eventuale della terapia convenzionale dovranno esser decise dal medico che la seguirà nel corso della cura.
Cordiali saluti.
alla luce delle informazioni che aggiunge, il quadro esposto mi è molto più chiaro.
Non si tratta di decidere quale intervallo di tempo occorre tra la sospensione della terapia con bifosfonati e la terapia omeopatica, perché - come le ho scritto - ciò è assolutamente irrilevante, bensì qual è l'intervallo di tempo da porre tra la sospensione della terapia con bifosfonati e l'intervento odontoiatrico per ridurre i rischi connessi!
Le consiglio di porre il quesito specifico nell'area specialistica di odontoiatria, anche se mi sento di anticiparle che qualsiasi manovra odontoiatrica chirurgica su pazienti in corso di terapia con bifosfonati da più di tre mesi deve essere effettuata solo se indispensabile e prevede contemporanea terapia antibiotica locale e sistemica.
Cordiali saluti.
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