Omeopatico per ansia da trasloco
L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)
certamente l'omeopatia può aiutare anche per problemi come il suo ma sono molti i rimedi omeopatici che potenzialmente potrebbero aiutarla. Per poterle indicare quello a lei più congeniale è importante fare una visita diretta con un omeopata competente che valuti bene il suo caso prendendo in considerazione gli aspetti più importanti che la riguardano.
Cordiali saluti
Questo aspetto di ansia "da cambiamento" che rientra nella sua storia è attualmente gestito con una psicoterapia. Mi sembra però che (per quanto possa aver degli strumenti migliori che in passato) la difficoltà che lei esprime attualmente sia proprio dello stesso tipo, per cui è in questi frangenti che dovrebbe utilizzare tali strumenti o interagire con il terapeuta per capire quale è la strategia migliore da adottare.
Per quanto riguarda le terapie è utile disporre di una diagnosi per poter orientarsi, i singoli sintomi, oltretutto in questo caso insorti in una specifica circostanza, non costituiscono delle diagnosi a sé stanti.
E' bene che non sia Lei a selezionare gli strumenti da impiegare, ma si faccia guidare da un medico che la conosce.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
grazie
unire l'omeopatia alla psicoterapia costituisce sicuramente un vantaggio in più. Per quanto riguarda i fiori di bach, a differenza dei i rimedi omeopatici, la prescrizione può essere fatta anche dal paziente stesso confrontando i propri sintomi con quelli curati dei fiori (che non sono molti).
Se ha deciso di rivolgersi ad un omeopata comunque non aggiungerei altro e seguirei solo i consigli che costui le dirà dopo averla visitata.
Cordiali saluti
il problema mi pare uno. Il terapeuta ritiene che questa sia una di quelle occasioni in cui appunto gestire l'ansia con le tecniche che gestisce lui. Però le indica un prodotto. Perché Lei a questo punto prende l'iniziativa di cercarne di diversi ? Una cosa è il trattamento di un disturbo secondo una linea prevedibile, un'altra è la gestione del sintomo pretendendo che vada via l'ansia in qualsiasi momento. Nella psicoterapia la gestione dell'ansia e non il suo annientamento a volte è la chiave per il progresso. O sappiamo con che tipo di diagnosi abbiamo a che fare, oppure di volta in volta l'ansia è gestita in maniera arbitraria e contro le linee generali indicate dal terapeuta. Se servono farmaci per l'ansia, ne esistono di noti e di riferimento sia per l'ansia acuta che per i disturbi d'ansia.
Il problema non sta in che tipo di medicinale alla fine assume (ammesso che sia efficace), ma nell'atteggiamento che ha rispetto alle prescrizioni (che non può "cercarsi da solo" in quanto tali).
tutto è chimico. La sua posizione di escludere a priori alcuni prodotto finirà per farLe escludere in primis quelli efficaci. Ma si tratta di gusti e non di soluzioni di problemi, è come se chiedesse "esiste un farmaco che inizia con la lettera B per il mio problema ?".
I preparati ansiolitici non sono infatti i farmaci che si usano per trattare i disturbi d'ansia, lei dà per scontate alcune cose senza saperle. I farmaci che "creano dipednenza" è uno dei fantasmi inutili che aleggiano nella mente delle persone.
Sul termine "risolutivi" avrei da ridire: se siamo al punto che per un ansia solo teorica deve prendere un rimedio oltre quelli consigliati dallo specialista, mi sembra che almeno questo aspetto non sia risolto per niente. Quindi qualsiasi cosa abbia preso, oggi è qui a riferire il problema. L'errore sarebbe pensare che ogni volta è un problema diverso.
Come già le ho detto, decidere da solo cosa vuole prendere e cosa no, e selezionare tra quelli che Lei include tra le sue possibili scelte, è un banale errore di ruolo. Oltre che tecnico, perché fa Lei una scelta che deve fare se mai un medico generico in primis, o uno psichiatra.
per fortuna ancora nella nostra Costituzione viene garantita la "libertà di cura"!
Fa benissimo quindi a informarsi sentendo il parere dei vari specialisti ma alla fine spetta solo a lei decidere il metodo di cura (psichiatria, psicoterapia, omeopatia ecc.) e il terapeuta a cui affidarsi. Avendo lei fatto richiesta di consulto nella sezione di medicina non convenzionale intuisco che lei abbia già deciso che indirizzo terapeutico seguire e io le ripeto che, problematiche come la sua, possono essere risolte molto bene con un'adeguata terapia omeopatica.
Cordiali saluti
le bendodiazepine inducono assuefazione, la dipendenza è una cosa diversa, chi è assuefatto non è "dipendente", non esiste alcuna particolare difficoltà a disimpegnarsi dalle benzodiazepine se non si è affetti da un disturbo d'ansia, o non si è divenuti dipendenti in un altro senso.
L'uso saltuario dell'ansiolitico nell'ansia è quello corretto e non induce dipendenza, né assuefazione.
Lei però metteva in un gran calderone tutti i farmaci "chimici" (non saprei bene a cosa corrisponde questo concetto. Idem per i termini naturali etc.
I metodi sono metodi e le teorie teorie.
La libertà di cura non c'è affatto, le medicine ufficialmente regolamentate sono rilasciate dietro prescrizione. Lei è libero di scegliere da chi andare, di chiedere consulti, così come chi le risponde è libero di esprimere la propria opinione.
Generalmente quando lei va da un medico qualsiasi non è che premette "vorrei una prescrizione di questo tipo" o "vorrei usare un metodo di questo tipo" e non altri, dovrebbe essere il medico ad usare le sue conoscenze per orientarla.
La psichiatria moderna è uguale a quella antica e al resto della medicina. Non credo che la conosca, né è tenuto a farlo. Non si divide in farmacologica o meno, non esiste un punto di vista farmacologico, era Lei che classificava le cose in chimiche e non chimiche.
Il ruolo di paziente è importante perché impedisce alle persone di compiere infinite volte gli stessi errori di valutazione su ciò che può esser loro utile. Se decidessero le persone come curarsi, la medicina sarebbe finita, non commercialmente, ma per il suo scopo sociale.
al di la di quello che qualcuno vorrebbe farle credere la libertà di cura non solo esiste ma è un sacrosanto diritto di ogni cittadino che sia in grado di intendere e di volere.
Esistono spesso strategie terapeutiche diverse per affrontare un problema, la medicina evolve e ogni specialista, in scienza, coscienza e in base agli studi fatti, le consiglierà quella che riterrà più opportuna.
Sta però al paziente decidere se accettare o meno i trattamenti proposti orientandosi in maniera libera e correttamente informata.
Cordiali saluti
Le psicoterapie efficaci per l'ansia e le fobie, in genere, durano poco. Quindi, il percorso terapeutico che sta facendo forse avrà prodotto risultati su altri fronti, ma se fosse stato efficace per l'ansia, in due anni se ne sarebbe già dovuta ampiamente accorgere.
Glielo dico proprio perché non tutte le forme di psicoterapia sono ugualmente efficaci ed efficienti sull'ansia. Se non tiene presente questo, probabilmente non riuscirà a vedere il cambiamento che si aspetta.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
la sua opposizione alla figura dello psichiatra l'ha portata probabilmente a scegliere uno psicoterapeuta (se psichiatra o medico non lo so, ma non ha importanza, se non e' medico comunque non poteva consigliare alcun rimedio, ma anche questo non e' importante).
Nel frattempo ha seguito un percorso psicoterapeutico che avrebbe, e sottolineo avrebbe, dovuto darle degli strumenti adeguati per poter gestire tutte le questioni che le si sarebbero poste nel futuro, compresa questa ansia attuale.
Per inciso, l'ansia da trasloco non esiste ed e' una sua autodiagnosi.
Quindi, giunta al momento cruciale del suo trattamento, che sarebbe dovuto durare meno, lei stabilisce di non seguire quanto suggerisce il suo psicoterapeuta per andare verso un prodotto omeopatico, solo perche' contraria ai farmaci.
Sostanzialmente, non mi pare sia cambiato molto rispetto a due anni fa.
Lei continua a non volere farmaci ma allo stesso tempo continua ad avere l'ansia, sara' meno grave di quella che aveva due anni fa, ma non ci sarebbe dovuta essere lo stesso.
Il rischio di tutto questo e' una sua ricaduta a breve termine.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Sto considerando con lei che il suo modo di porsi verso i problemi sembra tutt'altro che risolto, cio' probabilmente e' legato sia al suo disturbo d'ansia che a condizioni sottostanti che, forse, non sono state prese in considerazione in virtu' di cio' che lei ha deciso, liberamente, di portare all'interno delle sedute.
La sua liberta' di scelta e' rispettata, ma, da medico, non posso essere zittito da lei solo perche' la sua scelta e' di una specialita' diversa.
Da medico, le dico e le scrivo quanto posso rilevare esclusivamente dal suo scritto, nel limite dello stesso, senza dare giudizi di alcun genere.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.