Significato delle diluizioni omotossicologiche

L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)

Egregio dottore,

apro questo consulto per chiedere come interpretare le diluizioni dei nosodi che mi vengono prescritti. Al momento sto assumendo la D30 di un virus e la D8 di un batterio. In precedenza mi era stata prescritta la D6 di quello stesso virus.

Ho letto che le diluizioni omotossicologiche vanno dalla D6 alla D200, per cui vorrei capire se D6 indica che piccola infezione e D200 profonda infezione, o viceversa.

Grazie.
[#1]
Dr. Ettore Vallarino Gastroenterologo 587 19
Le consiglierei di rivolgere queste domande ad un laureato in fisica, oltre che, naturalmente, ad un medico omeopata. Personalmente non ho competenze, ma adoro i contradditori intellettuali. Cordiali saluti

https://www.medicitalia.it/ettorevallarino

[#2]
Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79
Gentile Utente,

il numero di diluizioni al quale fa riferimento non è proporzionale alla gravità dell'infezione che si vuole trattare; tradizionalmente più è alta la diluizione maggiore è lo stimolo terapeutico psico-fisico complessivo del paziente.
Questo è un concetto omeopatico puro che è stato estrapolato anche nella formulazione e nella prescrizione dei nosodi.

La prescrizione delle differenti diluizioni di nosode segue in parte degli schemi precostituiti, molto è in funzione dell'esperienza del singolo medico.

Cordialmente.
[#3]
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Gentile dottor Leone, è possibile che un paziente tragga benefici solo da certi tipi di rimedi omotossicologici?

La mia situazione è un po' particolare e complessa, con esami del sangue che mostrano un sistema immunitario molto debilitato.

Quello che ho potuto sperimentare nell'arco di un anno e mezzo di cure è che i nosodi e gli organoterapici funzionano sempre, con efficacia e rapidità. Invece gli unitari richiedono periodi di somministrazione doppi o tripli rispetto al paziente medio (per esempio, 6 mesi invece che 2 per avere risultati stabili e definitivi).

Se ne può dedurre qualcosa? Ha dei consigli o domande?