Sospetta spondilodiscite
Buongiorno,
riporto qui di seguito il referto della risonanza magnetica fatta da mio padre alla colonna:
sono state eseguite acquisizioni multiplanari 2D e volumetriche con ricostruzioni 3D.
E' apprezzabile una diffusa ipointensità di segnale T1 ed iperintensità T2 e STIR a carico dei corpi vertebrali L3 e L4 e del relativo disco.
E' ipotizzabile un'iniziale componente spondilodiscitica.
Meno probabile è l'ipotesi di osteocondrosi grado I in considerazione dell'estensione delle alterazioni e del coinvolgimento discale.
l'ortopedico lo ha indirizzato dall'infettivologo confermando sostanzialmente quanto detto dal radiologo aggiungendo che secondo lui non c'era presenza di pus.
L'inffetivologo ha però messo in discussione la diagnosi di spondilodiscite in quanto non cìè presenza di flogosi. Ha quindi prescritto una serie di esami del sangue e una pet -tac total body.
La mia domanda è questa, se non fosse un'infezione cos'altro potrebbe essere?
Grazie mille per l'attenzione.
riporto qui di seguito il referto della risonanza magnetica fatta da mio padre alla colonna:
sono state eseguite acquisizioni multiplanari 2D e volumetriche con ricostruzioni 3D.
E' apprezzabile una diffusa ipointensità di segnale T1 ed iperintensità T2 e STIR a carico dei corpi vertebrali L3 e L4 e del relativo disco.
E' ipotizzabile un'iniziale componente spondilodiscitica.
Meno probabile è l'ipotesi di osteocondrosi grado I in considerazione dell'estensione delle alterazioni e del coinvolgimento discale.
l'ortopedico lo ha indirizzato dall'infettivologo confermando sostanzialmente quanto detto dal radiologo aggiungendo che secondo lui non c'era presenza di pus.
L'inffetivologo ha però messo in discussione la diagnosi di spondilodiscite in quanto non cìè presenza di flogosi. Ha quindi prescritto una serie di esami del sangue e una pet -tac total body.
La mia domanda è questa, se non fosse un'infezione cos'altro potrebbe essere?
Grazie mille per l'attenzione.
[#1]
Caro Utente, credo proprio sia il caso di fare un minimo di chiarezza.
Il termine "spondilodiscite" indica in modo molto esteso una patologia infiammatoria di una unità discale, coinvolgente in modo più o meno rilevante la spongiosa ossea delle limitanti vertebrali tra le quali il disco è interposto.
Non necessariamente la discite ha una causa infettiva; esistono infatti le cosiddette disciti asettiche, che vengono riscontrate molto spesso nelle patologie degenerative del rachide (colonna). Così come il coinvolgimento edemigeno della spongiosa vertebrale è estremamente frequente (come da descrizione del referto da Lei citata), e prende il nome di "algodistrofia", proprio perché il sintomo dominante è "algor", cioè "dolore".
nei casi in cui la spondilodiscite è su base infettiva, esistono ben altri segni clinici: alterazioni degli esami ematochimici (in particolare leucocitosi, ossia aumento dei globuli bianchi), febbre etc.
Forse su questa base il Collega Ortopedico ha ipotizzato l'assenza di infezione purulenta?
E, per quanto riguarda il Collega Infettivologo, sicuramente si riferiva proprio alla assenza dei sintomi e delle alterazioni del profilo ematochimico che normalmente accompagnano una discite SETTICA ossia infettiva.
Quindi prosegua con gli accertamenti prescritti, e laddove tutto risultasse assolutamente negativo per patologie infettive, resta in piedi la citata ipotesi di discite asettica con algodistrofia (non osteocondrosi!) di tipo I° secondo Modic (Modic è il collega che ha correlato le alterazioni di segnale RM della spongiosa vertebrale ai differenti stadi e fasi evolutive delle patologie degenerative-infiammatorie del rachide).
Il termine "spondilodiscite" indica in modo molto esteso una patologia infiammatoria di una unità discale, coinvolgente in modo più o meno rilevante la spongiosa ossea delle limitanti vertebrali tra le quali il disco è interposto.
Non necessariamente la discite ha una causa infettiva; esistono infatti le cosiddette disciti asettiche, che vengono riscontrate molto spesso nelle patologie degenerative del rachide (colonna). Così come il coinvolgimento edemigeno della spongiosa vertebrale è estremamente frequente (come da descrizione del referto da Lei citata), e prende il nome di "algodistrofia", proprio perché il sintomo dominante è "algor", cioè "dolore".
nei casi in cui la spondilodiscite è su base infettiva, esistono ben altri segni clinici: alterazioni degli esami ematochimici (in particolare leucocitosi, ossia aumento dei globuli bianchi), febbre etc.
Forse su questa base il Collega Ortopedico ha ipotizzato l'assenza di infezione purulenta?
E, per quanto riguarda il Collega Infettivologo, sicuramente si riferiva proprio alla assenza dei sintomi e delle alterazioni del profilo ematochimico che normalmente accompagnano una discite SETTICA ossia infettiva.
Quindi prosegua con gli accertamenti prescritti, e laddove tutto risultasse assolutamente negativo per patologie infettive, resta in piedi la citata ipotesi di discite asettica con algodistrofia (non osteocondrosi!) di tipo I° secondo Modic (Modic è il collega che ha correlato le alterazioni di segnale RM della spongiosa vertebrale ai differenti stadi e fasi evolutive delle patologie degenerative-infiammatorie del rachide).
Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.2k visite dal 03/07/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.