Scintigrafia ossea e risonanza magnetica
[#1]
Gentile Utente,
il tutto è sempre relativo alla problematica che si deve indagare. Direi che la scintigrafia ossea può essere effettuata tranquillamente ogni 6 mesi - 1 anno a seconda (ripeto) delle esigenze di monitoraggio. La RMN è una metodica assolutamente innocua anche se ovviamente va effettuata solo in caso di reale necessità.
un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
il tutto è sempre relativo alla problematica che si deve indagare. Direi che la scintigrafia ossea può essere effettuata tranquillamente ogni 6 mesi - 1 anno a seconda (ripeto) delle esigenze di monitoraggio. La RMN è una metodica assolutamente innocua anche se ovviamente va effettuata solo in caso di reale necessità.
un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Concordo pienamente con il dr. Pastore che il follow-up deve essere personalizzato a seconda delle esigenze del singolo caso.
Per il follow-up della mammella ad esempio la scintigrafia può essere intervallata anche per periodi superiori ai 2 anni per i casi a basso rischio.
La ragione deriva dal fatto che l'anticipazione diagnostica dello stato di malattia avanzata rispetto alla fase sintomatica non consente, al momento attuale, l'applicazione di misure terapeutiche capaci di modificare la sopravvivenza globale o di migliorare la qualità della vita (tranne in casi particolari) rispetto a quanto ottenibile con interventi meno tempestivi.
Si raccomanda quindi un follow-up periodico basato sull'esame clinico (la visita) cadenzato sul rischio temporale di ricaduta.
La sola indagine di cui si consiglia l'uso programmato è la mammografia, mentre le altre non vanno usate in schemi fissi di follow-up non essensoci prova della loro utilità.
Gli schemi fissi tuttavia vengono comunemente concertati tra l'oncologo e il paziente per problemi organizzativi o per comodità!
Per il follow-up della mammella ad esempio la scintigrafia può essere intervallata anche per periodi superiori ai 2 anni per i casi a basso rischio.
La ragione deriva dal fatto che l'anticipazione diagnostica dello stato di malattia avanzata rispetto alla fase sintomatica non consente, al momento attuale, l'applicazione di misure terapeutiche capaci di modificare la sopravvivenza globale o di migliorare la qualità della vita (tranne in casi particolari) rispetto a quanto ottenibile con interventi meno tempestivi.
Si raccomanda quindi un follow-up periodico basato sull'esame clinico (la visita) cadenzato sul rischio temporale di ricaduta.
La sola indagine di cui si consiglia l'uso programmato è la mammografia, mentre le altre non vanno usate in schemi fissi di follow-up non essensoci prova della loro utilità.
Gli schemi fissi tuttavia vengono comunemente concertati tra l'oncologo e il paziente per problemi organizzativi o per comodità!
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14.3k visite dal 04/09/2007.
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