Un valore troppo importante
Salve,
volevo chiedere agli specialisti in Medicina Legale un parere circa una discussione sempre su questo sito.
Di seguito riporto discussione e link.
Vi ringrazio già da adesso per tutti i suggerimenti che vorrete dispensarmi.
Cordiali saluti
DISCUSSIONE:
Prof. Marino: carissimo
moto manu è meno di conta dita.
Utente 79791: Vi ringrazio della risposta,
ma mi permetto di dissentire dalla definizione data.
Su questo link
http://www.fpscfsmipaf.cisl.it/cfs/Cause%20Serv/criteri_AB.htm
c'è scritto:"Al di sotto di 1/100, frazione che esprime un visus col quale è possibile soltanto distinguere a 50 cm le lettere o i segni che un occhio normale vede a 50 metri, l'acutezza visiva non si può determinare se non con il conteggio delle dita a piccola distanza dall'occhio (V = dita a 50, 40, 30, 20, 10 cm); ad un grado inferiore il visus è ridotto alla pura e semplice percezione dei movimenti della mano."
Ora se così stanno le cose per le cause di servizio, non vedo perchè non si ha lo stesso per le invalidità civili.
Infatti a parità di condizioni di bisogno gli interventi assistenziali garantiti(costituzionalmente) dovrebbero essere gli stessi.
Anche perchè la definizione"conta dita a meno di dieci centimetri" sembra voler attribuire, ad un cascame di funzionalità, un valore troppo importante. Valore che non trova riscontro nel disagio, nella realtà quotidiana, incontrato dalla persona in questione e che si ripercuote negativamente nei suoi aspetti dinamico-relazionali allo stesso modo di un occhio moto manu.
In definitiva, spulciando tra vari testi e internet, reputo che non sempre i disposti legislativi possano essere interpretati alla lettera, specie in un campo come quello della cecità dove ogni diagnosi va individualizzata, per sopperire ai bisogni specifici della persona.
Ovviamente se questa favorevole interpretazione non avviene in sede amministrativa, ciò non è in sede giudiziaria, dove il giudice si può avvalere fortunatamente del suo potere di decidere in via equitativa.
Ma è questa la via che ci rimane? Non sarebbe meglio per le istituzioni preposte richiedere un certo grado di flessibilità di fronte a certe situazioni? A chi giova la condanna dell'istituto erogatore in tribunale(che riconosce l'invalidità e condannando l'istituto al pagamento delle spese processuali)? Sulle tasche di chi gravano queste spese, che rischiano di essere un circolo vizioso tra le paventate revisioni e i ricorsi giudiziari?
Mi scuso della lungaggine, ma credo che talvolta non sia solo la legge in sè ad essere imperfetta, ma anche l'interpretazione umana che si fa di essa.
Cordiali saluti
Prof. Marino: ha ragione inoltri il pOST ai medici legali
LINK:
https://www.medicitalia.it/consulti/oculistica/96469-la-risultante-e-stata-che.html
volevo chiedere agli specialisti in Medicina Legale un parere circa una discussione sempre su questo sito.
Di seguito riporto discussione e link.
Vi ringrazio già da adesso per tutti i suggerimenti che vorrete dispensarmi.
Cordiali saluti
DISCUSSIONE:
Prof. Marino: carissimo
moto manu è meno di conta dita.
Utente 79791: Vi ringrazio della risposta,
ma mi permetto di dissentire dalla definizione data.
Su questo link
http://www.fpscfsmipaf.cisl.it/cfs/Cause%20Serv/criteri_AB.htm
c'è scritto:"Al di sotto di 1/100, frazione che esprime un visus col quale è possibile soltanto distinguere a 50 cm le lettere o i segni che un occhio normale vede a 50 metri, l'acutezza visiva non si può determinare se non con il conteggio delle dita a piccola distanza dall'occhio (V = dita a 50, 40, 30, 20, 10 cm); ad un grado inferiore il visus è ridotto alla pura e semplice percezione dei movimenti della mano."
Ora se così stanno le cose per le cause di servizio, non vedo perchè non si ha lo stesso per le invalidità civili.
Infatti a parità di condizioni di bisogno gli interventi assistenziali garantiti(costituzionalmente) dovrebbero essere gli stessi.
Anche perchè la definizione"conta dita a meno di dieci centimetri" sembra voler attribuire, ad un cascame di funzionalità, un valore troppo importante. Valore che non trova riscontro nel disagio, nella realtà quotidiana, incontrato dalla persona in questione e che si ripercuote negativamente nei suoi aspetti dinamico-relazionali allo stesso modo di un occhio moto manu.
In definitiva, spulciando tra vari testi e internet, reputo che non sempre i disposti legislativi possano essere interpretati alla lettera, specie in un campo come quello della cecità dove ogni diagnosi va individualizzata, per sopperire ai bisogni specifici della persona.
Ovviamente se questa favorevole interpretazione non avviene in sede amministrativa, ciò non è in sede giudiziaria, dove il giudice si può avvalere fortunatamente del suo potere di decidere in via equitativa.
Ma è questa la via che ci rimane? Non sarebbe meglio per le istituzioni preposte richiedere un certo grado di flessibilità di fronte a certe situazioni? A chi giova la condanna dell'istituto erogatore in tribunale(che riconosce l'invalidità e condannando l'istituto al pagamento delle spese processuali)? Sulle tasche di chi gravano queste spese, che rischiano di essere un circolo vizioso tra le paventate revisioni e i ricorsi giudiziari?
Mi scuso della lungaggine, ma credo che talvolta non sia solo la legge in sè ad essere imperfetta, ma anche l'interpretazione umana che si fa di essa.
Cordiali saluti
Prof. Marino: ha ragione inoltri il pOST ai medici legali
LINK:
https://www.medicitalia.it/consulti/oculistica/96469-la-risultante-e-stata-che.html
[#1]
Gent. Utente 79791,
prendendo come assodato che la situazione clinica descritta è la seguente "La risultante è stata che in occhio destro c'è stata la definizione di moto manu, mentre nell'occhio sinistro di conta dita a meno di 10 cm" direi che, per l'attribuzione alla definizione giuridica di cieco civile assoluto manca solo una certificazione specialistica oculistica che attesti, al di là della dizione "motu manu" e/o "conta dita", che si tratta di soggetto con riduzione del visus inferiore ad 1/20 e possibilmente la causa clinica che determina tale, purtroppo, grave condizione (ma questo mi sembra da Lei già indicato).
Faccia inserire in un certificato specialistico oculistico, ripeto, prima la motivazione clinica della perdita del visus e poi la esatta gradazione residua, facendo specificare altresì sia se si tratta di riduzione inferiore ad 1/20 bilaterale sia se è presente motu manu e/o conta dita.
Con tale certificazione, redatta da specialista oculista di struttura pubblica, non vi saranno problemi a vedersi riconosciuto lo status di cieco civile ai sensi della normativa attualmente vigente.
Sulla questione della diversità di approccio tecnico giuridico tra le normative da Lei citate deve rivolgere la domanda al Legislatore Italiano.
Attendo notizie.
prendendo come assodato che la situazione clinica descritta è la seguente "La risultante è stata che in occhio destro c'è stata la definizione di moto manu, mentre nell'occhio sinistro di conta dita a meno di 10 cm" direi che, per l'attribuzione alla definizione giuridica di cieco civile assoluto manca solo una certificazione specialistica oculistica che attesti, al di là della dizione "motu manu" e/o "conta dita", che si tratta di soggetto con riduzione del visus inferiore ad 1/20 e possibilmente la causa clinica che determina tale, purtroppo, grave condizione (ma questo mi sembra da Lei già indicato).
Faccia inserire in un certificato specialistico oculistico, ripeto, prima la motivazione clinica della perdita del visus e poi la esatta gradazione residua, facendo specificare altresì sia se si tratta di riduzione inferiore ad 1/20 bilaterale sia se è presente motu manu e/o conta dita.
Con tale certificazione, redatta da specialista oculista di struttura pubblica, non vi saranno problemi a vedersi riconosciuto lo status di cieco civile ai sensi della normativa attualmente vigente.
Sulla questione della diversità di approccio tecnico giuridico tra le normative da Lei citate deve rivolgere la domanda al Legislatore Italiano.
Attendo notizie.
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore,
il certificato oculistico, che lei ha descritto, è già stato redatto presso la struttura del San Raffaele di Milano, a seguito di visita specialistica oculistica.
Li sono state specificate sia le cause(come è scritto nella discussione, di cui ho postato il link) e sia la valutazione funzionale, che è specificata pure sopra(occhio destro moto manu, occhio sinistro conta dita a meno di dieci centimetri).
Ma nella 138 del 2001 c'è esplicito riferimento allo status di cieco totale:"Ai fini della presente legge, si definiscono ciechi totali:
a) coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi;
b) coloro che hanno la mera percezione dell'ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore;
c) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3 per cento.".
Data questa definizione, con i parametri prima riferiti, non c'è possibilità, da quanto mi pare di capire, di essere riconosciuti ciechi totali.
Ora quello che contesto è la differenza che si vuole attribuire ad un residuo di funzionalità(con la definizione di conta dita a meno di dieci centimetri), che comunque non è così importante.
Infatti la ricaduta sugli aspetti pratici lavorativi(intesi come la possibilità di compiere proficuamente una attività lavorativa) e dinamico-relazionali è la stessa di un soggetto che è moto manu in entrambi gli occhi.
Quindi credo che a parità di bisogno ci dovrebbe essere parità di tutela.
Invece con questo certificato, mi pare di capire, si rientrerebbe nella qualifica di Cieco Parziale(sempre a norma della legge su citata); ma questo pare ingiusto, in quanto i ventesimisti comunque conservano un certo grado di autonomia(infatti la per essi non è previsto l'accompagnamento, che è necessario per chi versa in condizioni simili a quelle della mia ragazza).
Poi c'è l'altro aspetto, che è quello relativo alle cause di servizio, in cui anche per gradazioni inferiori al conteggio delle dita a 10 centimetri(e non a distanze inferiori) si attribuisce automaticamente la definizione di moto manu. Ecco perchè la definizione di conta dita a meno di dieci centimetri mi sembra uno sterile artificio per non concedere le prestazioni dovute.
Se questa è la interpretazione in sede amministrativa, così non è in sede giudiziaria, come più volte scritto.
Ma allora l'unico modo per avere quello che è giusto è sola la via giudiziaria? E poi un tale modo di procedere non accenderebbe ripetuti ricorsi giudiziari inutili e dannosi sia per l'Inps che per l'assistito, il quale vedendosi attribuita la qualifica di cieco totale per via giudiziaria, si vede negato tale diritto dopo visita di revisione? E il tutto per un residuo funzionale che nessuna incidenza positiva ha sulla sua disabilità?
In definitiva a chi giova questo circolo vizioso? Non giova alla persona, che si vede deprivata per vari mesi del suo unico reddito, aggiungendo una ulteriore difficoltà al disagio che già vive.
Non certo all'Inps, che viene condannata al pagamento delle provvidenze non concesse(più interessi) e delle spese processuali. E allora l'intransigenza delle apposite commissioni, che valutano questi aspetti, paga? Con tutto questo zelo si fa veramente il bene dell'Inps e dei disabili? Certo sono domande da porre ai legislatori, ma purtroppo mai nessuna legge sarà perfetta(ecco perchè in ambito giudiziario è lasciato ampio spazio di decisione al giudice, che può decidere anche secondo equità, interpretando la legge in maniera da adattarla al caso concreto). Ma allora perchè ciò non avviene in ambito amministrativo con le commissioni? Un atteggiamento più flessibile, davanti a situazioni così gravi, impedirebbe tutte le conseguenze negative(giudiziarie e umane)prima paventate. Mi scuso per la lungaggine, ma viste queste premesse, mi sento ancora più confuso. Comunque Vi ringrazio ancora per tutti i pareri che mi ha dato e che vorrà darmi.
Distinti saluti
il certificato oculistico, che lei ha descritto, è già stato redatto presso la struttura del San Raffaele di Milano, a seguito di visita specialistica oculistica.
Li sono state specificate sia le cause(come è scritto nella discussione, di cui ho postato il link) e sia la valutazione funzionale, che è specificata pure sopra(occhio destro moto manu, occhio sinistro conta dita a meno di dieci centimetri).
Ma nella 138 del 2001 c'è esplicito riferimento allo status di cieco totale:"Ai fini della presente legge, si definiscono ciechi totali:
a) coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi;
b) coloro che hanno la mera percezione dell'ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore;
c) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3 per cento.".
Data questa definizione, con i parametri prima riferiti, non c'è possibilità, da quanto mi pare di capire, di essere riconosciuti ciechi totali.
Ora quello che contesto è la differenza che si vuole attribuire ad un residuo di funzionalità(con la definizione di conta dita a meno di dieci centimetri), che comunque non è così importante.
Infatti la ricaduta sugli aspetti pratici lavorativi(intesi come la possibilità di compiere proficuamente una attività lavorativa) e dinamico-relazionali è la stessa di un soggetto che è moto manu in entrambi gli occhi.
Quindi credo che a parità di bisogno ci dovrebbe essere parità di tutela.
Invece con questo certificato, mi pare di capire, si rientrerebbe nella qualifica di Cieco Parziale(sempre a norma della legge su citata); ma questo pare ingiusto, in quanto i ventesimisti comunque conservano un certo grado di autonomia(infatti la per essi non è previsto l'accompagnamento, che è necessario per chi versa in condizioni simili a quelle della mia ragazza).
Poi c'è l'altro aspetto, che è quello relativo alle cause di servizio, in cui anche per gradazioni inferiori al conteggio delle dita a 10 centimetri(e non a distanze inferiori) si attribuisce automaticamente la definizione di moto manu. Ecco perchè la definizione di conta dita a meno di dieci centimetri mi sembra uno sterile artificio per non concedere le prestazioni dovute.
Se questa è la interpretazione in sede amministrativa, così non è in sede giudiziaria, come più volte scritto.
Ma allora l'unico modo per avere quello che è giusto è sola la via giudiziaria? E poi un tale modo di procedere non accenderebbe ripetuti ricorsi giudiziari inutili e dannosi sia per l'Inps che per l'assistito, il quale vedendosi attribuita la qualifica di cieco totale per via giudiziaria, si vede negato tale diritto dopo visita di revisione? E il tutto per un residuo funzionale che nessuna incidenza positiva ha sulla sua disabilità?
In definitiva a chi giova questo circolo vizioso? Non giova alla persona, che si vede deprivata per vari mesi del suo unico reddito, aggiungendo una ulteriore difficoltà al disagio che già vive.
Non certo all'Inps, che viene condannata al pagamento delle provvidenze non concesse(più interessi) e delle spese processuali. E allora l'intransigenza delle apposite commissioni, che valutano questi aspetti, paga? Con tutto questo zelo si fa veramente il bene dell'Inps e dei disabili? Certo sono domande da porre ai legislatori, ma purtroppo mai nessuna legge sarà perfetta(ecco perchè in ambito giudiziario è lasciato ampio spazio di decisione al giudice, che può decidere anche secondo equità, interpretando la legge in maniera da adattarla al caso concreto). Ma allora perchè ciò non avviene in ambito amministrativo con le commissioni? Un atteggiamento più flessibile, davanti a situazioni così gravi, impedirebbe tutte le conseguenze negative(giudiziarie e umane)prima paventate. Mi scuso per la lungaggine, ma viste queste premesse, mi sento ancora più confuso. Comunque Vi ringrazio ancora per tutti i pareri che mi ha dato e che vorrà darmi.
Distinti saluti
[#4]
Utente
Premettto che vi sono alcuni termini, scritti a penna, che non capisco. Cercherò di scriverli più fedelmente possibile.
"Pz nata prematura, diagnosi di glaucoma congenito, a 3 anni riposizionamento bulbi oculari, a 9 anni trauma OD: ferita perforante cornea seguito da trapianto di cornea OD. Intervento di cataratta OD: attualmente afachia. 5 anni fa intervento faco + IAG in OS e intervento per strabismo OS.
2,5 settimane fa rialzo pressorio acuto in OS(IOP=35 mmHG) trattato con Deltacortene...etc.
Attualmente in terapia con Combigan in OO.
vOD: MM OD
vOS: CD a <10 cm
PACHI OD:676 OS:570
Nistagmo OO
tOD: 22 mmHg
tOS: 12 mmHg"
Il certificato risale a Marzo dello scorso anno, spero che questo possa bastare.
P.S. c'è anche una scritta BC, sotto cui ci sono altri termini che proprio non riconosco...
"Pz nata prematura, diagnosi di glaucoma congenito, a 3 anni riposizionamento bulbi oculari, a 9 anni trauma OD: ferita perforante cornea seguito da trapianto di cornea OD. Intervento di cataratta OD: attualmente afachia. 5 anni fa intervento faco + IAG in OS e intervento per strabismo OS.
2,5 settimane fa rialzo pressorio acuto in OS(IOP=35 mmHG) trattato con Deltacortene...etc.
Attualmente in terapia con Combigan in OO.
vOD: MM OD
vOS: CD a <10 cm
PACHI OD:676 OS:570
Nistagmo OO
tOD: 22 mmHg
tOS: 12 mmHg"
Il certificato risale a Marzo dello scorso anno, spero che questo possa bastare.
P.S. c'è anche una scritta BC, sotto cui ci sono altri termini che proprio non riconosco...
[#7]
Egr. Utente 79791,
cieco totale.
Confermo comunque quanto scritto in precedenza, ovvero che occorre una certificazione redatta da specialista oculista di struttura pubblica indicante con esattezza il visus in entrambi gli occhi con esatta dizione della acuità visiva.
Buona giornata
cieco totale.
Confermo comunque quanto scritto in precedenza, ovvero che occorre una certificazione redatta da specialista oculista di struttura pubblica indicante con esattezza il visus in entrambi gli occhi con esatta dizione della acuità visiva.
Buona giornata
[#8]
Utente
La ringrazio Dottore per la tempestività e precisione.
Magari mi muoverò come mi ha suggerito.
L'unica cosa che non capisco se allora questo certificato sia valido o no? Infatti vista la sua affermazione "occorre una certificazione redatta da specialista oculista di struttura pubblica indicante con esattezza il visus in entrambi gli occhi con esatta dizione della acuità visiva." non capisco se la struttura che me l'ha concesso(Fondazione San Raffaele DEl Monte Tabor - Milano)sia inquadrabile tra le strutture pubbliche e se ciò che è stato scritto dall'oculista, durante la sua visita specialistica, sia bastante.
Cordiali saluti
Magari mi muoverò come mi ha suggerito.
L'unica cosa che non capisco se allora questo certificato sia valido o no? Infatti vista la sua affermazione "occorre una certificazione redatta da specialista oculista di struttura pubblica indicante con esattezza il visus in entrambi gli occhi con esatta dizione della acuità visiva." non capisco se la struttura che me l'ha concesso(Fondazione San Raffaele DEl Monte Tabor - Milano)sia inquadrabile tra le strutture pubbliche e se ciò che è stato scritto dall'oculista, durante la sua visita specialistica, sia bastante.
Cordiali saluti
[#9]
Egr. Utente 79791,
non le so rispondere in merito al fatto se tale fondazione sia o meno in convezione con il servizio sanitario, indaghi.
Per quanto concerne il certificato ripeto: deve contenere le patologie degli occhi e deve contenere la scritta visus OD < 1/20, visus OS <1/20.
Cordialità
non le so rispondere in merito al fatto se tale fondazione sia o meno in convezione con il servizio sanitario, indaghi.
Per quanto concerne il certificato ripeto: deve contenere le patologie degli occhi e deve contenere la scritta visus OD < 1/20, visus OS <1/20.
Cordialità
[#10]
Utente
Grazie ancora Dottore,
Per quanto riguarda la fondazione essa è convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
Almeno così è scritto nel loro sito.
Quello che mi preoccupa è la specifica su < 1/20.
Ma MM non stà per moto manu? E Moto manu non è meno di 1/20 ? Così mi sembra anche di conta dita a meno di 10 centimetri.
Se in definitiva la dicitura indicata nel certificato non è giusta, dovrei far ripetere la visita e fare stilare un nuovo certificato?(Chiedendo esplicitamente che sia compilato con questa dicitura?)
Cordiali saluti
Per quanto riguarda la fondazione essa è convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
Almeno così è scritto nel loro sito.
Quello che mi preoccupa è la specifica su < 1/20.
Ma MM non stà per moto manu? E Moto manu non è meno di 1/20 ? Così mi sembra anche di conta dita a meno di 10 centimetri.
Se in definitiva la dicitura indicata nel certificato non è giusta, dovrei far ripetere la visita e fare stilare un nuovo certificato?(Chiedendo esplicitamente che sia compilato con questa dicitura?)
Cordiali saluti
[#13]
Le suggerisco di farsi rilasciare un certificato recente e di presentare la domanda di cecità. Dovrebbe essere riconosciuto cieco assoluto, però bisogna vedere le certificazioni originali se sono pubbliche, attendibili, recenti ed inoltre in commissione sarà sottoposto ad altra visita oculistica e potrebbero essere richiesti ulteriori esami specialistici. Se avrà un giudizio che non la soddisfa, vada da un medico legale con la documentazione per un eventuale parere di parte e un eventuale ricorso al Giudice del Lavoro.
Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 21.7k visite dal 29/07/2009.
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