Preesistenza e assicurazione infortuni
Gent.Mo Dottore,il 03/02/2009 a seguito di una banalissima caduta con gli sci , rimanevo sulla pista paralizzato dal seno in giù.Venivo elitrasportato prima a Tn poi a Vr dove venivo sottoposto urgentemente ad intervento di discectomia e osteofitectomia con innesto iliaco intersomatico.La diagnosi era "Sindrome di BROWN-SEQUARD posteriore traumatica in paziente con spondilosi C6-C7.La relazione dell'intervento cita:"dopo repere radioscopico si esegue discectomia C6-C7 ed introdotto il microscopio operatorio si arriva al ligamento longitudinale posteriore e si constata come vi sia una barra calcifica libera aderente al piano durale che si risce progressivamente a frammentare ed a staccare, asportandola in maniera completa.Nella manovra di asportazioe di quest'ultima vi è la comparsa di qualche goccia di liquor che cessa spontaneamente .Completata la decompressione del sacco durale che è parzialmente esposto si inserisce un buon innesto iliaco...ecc.Faceva seguito ricovero postoperatorio e successivamente entravo in clinica di riabilitazione intensiva.Non nego di sentirmi MIRACOLATO, a distanza di un anno e mezzo posso ancora camminare , seppur con diversi problemi di carattere generale (zoppia all'arto sx, quasi totale insensibilità al dolore al caldo ed al freddo , dolori alle braccia ,ecc.Sono un libero professionista ed ho da più di 20 anni un 'assicurazione personale sugli infortuni,più quella della mia azienda.Credevo di essere "in una botte di ferro".Dimesso ,provvedo a fare una visita legale di parte in cui mi vengono riconosciuti 35 punti di invalidità secondo tabella Inail.Successivamente vengo contattato dalle 2 assicurazioni per le rispettive visite Medico Legali. E' con estremo sconcerto che dopo circa un anno mi viene riconoscuito da queste ultime un'invalidità del 3% adducendo ad una patologia preesistente probabilmente di carattere genetico....
Sono a chiederLE cortesemente un parere, se ritiene opportuno da parte mia procedere ad un azione legale per fare valere le mie ragioni /diritti,oppure se quanto stabilito dalle perizie assicurative sia giusto e "non mi lasci via di scampo".
Non ho aggiunto ne tolto nulla , non ho finto ,sono stato corretto ed obbiettivo, ma sinceramente mi sento defraudato.
Mi scuso per essermi fin qui dilungato e la ringrazio anticipatamente per ogni prezioso consiglio mi possa dare.
Cordiali saluti
AV
Sono a chiederLE cortesemente un parere, se ritiene opportuno da parte mia procedere ad un azione legale per fare valere le mie ragioni /diritti,oppure se quanto stabilito dalle perizie assicurative sia giusto e "non mi lasci via di scampo".
Non ho aggiunto ne tolto nulla , non ho finto ,sono stato corretto ed obbiettivo, ma sinceramente mi sento defraudato.
Mi scuso per essermi fin qui dilungato e la ringrazio anticipatamente per ogni prezioso consiglio mi possa dare.
Cordiali saluti
AV
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Gentile Utente,
evidentemente le è stato riconosciuta soltanto la conseguenza di un colpo di frusta come se questo avesse colpito un soggetto con rachide cervicale integro, mentre la complicanza neurologica (sindrome di Brown-Sequard) è stata considerata come una lesione concausata.
In poche parole, una lesione concausata non si verifica se non in presenza di una patologia preesistente; nelle polizze infortunistiche private (individuali o aziendali), se non vi sono condizioni speciali di garanzia, una lesione concausata non è indennizzata.
Infatti, l'indennizzo è dovuto solo nel caso di "conseguenza esclusiva e diretta del trauma".
Nel suo caso, bisogna valutare se tale sindrome neurologica:
1) sarebbe stata in ogni caso prodotta dal trauma anche in presenza di patologia preesistente; in questo caso, va valutata l'esatta dinamica del trauma, la forza lesiva del trauma (peraltro, lei parla di una "banalissima" caduta con gli sci).
2) sarebbe stata soltanto "concausata" dal trauma, ma non sarebbe insorta se non vi fosse stata una preesistente patologia artrosico-degenerativa o congenita (osteofitosi, discopatia, stenosi congenita del canale midollare, eccetera).
Da quanto si potrebbe evincere dall'intervento (osteofitectomia e discectomia), il trauma deve avere lesionato un osteofita (produzione ossea di natura artrosica) spingendone un frammento nel midollo spinale e provocando, quindi la sindrome neurologica, oppure un meccanismo etiopatogenetico importante deve essere stato svolto dalla preesistente "barra calcifica libera aderente al piano durale".
Vale dire, che in assenza di un osteofita o di una stenosi del canale vertebrale o di quant'altro di preesistente, le conseguenze sarebbero state quelle di un banale colpo di frusta cervicale e nient'altro.
Quindi, non è un problema di valutazione percentuale dei postumi, ma di valutazione del nesso causale o concausale del danno midollare.
Di più non posso dirle, in un consulto online, perchè il caso va valutato dopo l'esame dell'intera documentazione clinica e radiografica.
Si consulti con il medico che le ha fatto il parere medico-legale per valutare se valga la pena chiedere alle compagnie un arbitrato medico-legale.
Tenga presente, tuttavia, che in caso di sua soccombenza, l’arbitrato potrebbe venirle a costare l’equivalente del 1% del massimale assicurato.
Cordiali saluti.
evidentemente le è stato riconosciuta soltanto la conseguenza di un colpo di frusta come se questo avesse colpito un soggetto con rachide cervicale integro, mentre la complicanza neurologica (sindrome di Brown-Sequard) è stata considerata come una lesione concausata.
In poche parole, una lesione concausata non si verifica se non in presenza di una patologia preesistente; nelle polizze infortunistiche private (individuali o aziendali), se non vi sono condizioni speciali di garanzia, una lesione concausata non è indennizzata.
Infatti, l'indennizzo è dovuto solo nel caso di "conseguenza esclusiva e diretta del trauma".
Nel suo caso, bisogna valutare se tale sindrome neurologica:
1) sarebbe stata in ogni caso prodotta dal trauma anche in presenza di patologia preesistente; in questo caso, va valutata l'esatta dinamica del trauma, la forza lesiva del trauma (peraltro, lei parla di una "banalissima" caduta con gli sci).
2) sarebbe stata soltanto "concausata" dal trauma, ma non sarebbe insorta se non vi fosse stata una preesistente patologia artrosico-degenerativa o congenita (osteofitosi, discopatia, stenosi congenita del canale midollare, eccetera).
Da quanto si potrebbe evincere dall'intervento (osteofitectomia e discectomia), il trauma deve avere lesionato un osteofita (produzione ossea di natura artrosica) spingendone un frammento nel midollo spinale e provocando, quindi la sindrome neurologica, oppure un meccanismo etiopatogenetico importante deve essere stato svolto dalla preesistente "barra calcifica libera aderente al piano durale".
Vale dire, che in assenza di un osteofita o di una stenosi del canale vertebrale o di quant'altro di preesistente, le conseguenze sarebbero state quelle di un banale colpo di frusta cervicale e nient'altro.
Quindi, non è un problema di valutazione percentuale dei postumi, ma di valutazione del nesso causale o concausale del danno midollare.
Di più non posso dirle, in un consulto online, perchè il caso va valutato dopo l'esame dell'intera documentazione clinica e radiografica.
Si consulti con il medico che le ha fatto il parere medico-legale per valutare se valga la pena chiedere alle compagnie un arbitrato medico-legale.
Tenga presente, tuttavia, che in caso di sua soccombenza, l’arbitrato potrebbe venirle a costare l’equivalente del 1% del massimale assicurato.
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 22/06/2009.
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