Possibilità di ottenere il porto d'armi dopo un periodo di salute mentale alterata
Gentili Dottori, sono un ragazzo di 23 anni, vi scrivo perché quest'anno ho avuto una grave compromissione mentale dalla quale sto riprendendo (ce l'ho quasi fatta), allora volevo chiederVi se ciò potrà causarmi problemi in futuro per il porto d'armi.
Parto dal presupposto che già prima dell' "evento scatenante" ero messo male: avevo molta ansia nei confronti dell'università ed ho subito un crollo dell'autostima associato ad episodi di autolesionismo, per i quali ero seguito al CSM locale da una psicologa e da uno psichiatra che mi ha prescritto Perfenazina 4mg.
Ma la situazione è degenerata dopo esser stato sottoposto ad un intervento di chirurgia ortognatica per malocclusione di III classe: sono stato molto male fisicamente e dopo un po' mi sono venuti dei pensieri intrusivi dal contenuto egodistonico, per i quali la Perfenazina non mi dava più beneficio, che associati al dolore estremo che provavo fisicamente (il chirurgo non mi aveva avvisato che ci sarebbe stato e quindi non lo associavo all'intervento) mi hanno fatto venire pensieri suicidi, perché pensavo che ciò sarebbe rimasto per sempre.
Allora sono stato ricoverato due volte presso l'SPDC locale, nel quale mi trattavano con Risperidone e Tavor al bisogno, e fu durante il secondo ricovero che mi resi conto da solo che il dolore era causato dall'intervento e non era spontaneo: da quel momento NON HO PIÙ AVUTO PENSIERI AUTOLESIONISTI-SUICIDI.
Dopo le dimissioni ho continuato a prendere il Risperidone 2mg e nel frattempo sono stato seguito da un'altra psicologa che ha proseguito il processo diagnostico, perché i pensieri intrusivi persistevano, fino a diagnosticarmi il disturbo ossessivo compulsivo, così lo psichiatra mi ha aggiunto alla terapia la Sertralina 50mg.
La psicoterapia cognitiva comportamentale mi ha aiutato parecchio, finché le ossessioni non mi sono passate grazie al mio raggiungimento di un insight, e nel frattempo lo psichiatra mi ha cambiato il Risperidone con l'Aripiprazolo 10 mg causa ginecomastia.
Dopo di che la psicologa mi ha aiutato a rielaborare il trauma dell'intervento, ma in seguito sono comparse delle nuove ossessioni per le quali lo psichiatra mi ha aumentato la Sertralina a 150mg, anche se anche qui la psicoterapia mi ha salvato: adesso le ossessioni hanno smesso di tormentarmi e riesco a gestirle da solo.
Ho anche raggiunto un insight nel senso che ho capito il meccanismo che ha evocato tutte le ossessioni e che si ripeteva in varie forme, adesso posso prevenirlo e controllarlo.
Quindi visto che sono in fase di guarigione, che entro pochi mesi lo psichiatra inizierà a togliermi i farmaci e che il mio disturbo era acuto-temporaneo e non di personalità (d.
o.c.
non d.
o.c.
p.), la mia domanda è se tra vari anni (purché non ci siano ricadute) potrò avere la possibilità di ottenere il porto d'armi.
Ho che capito sono rischieste l'assenza di sostenze psicoattive e di distrubi DELLA PERSONALITÀ (non il mio caso).
Mi scuso per la lunghezza, attendo un consulto, grazie.
Parto dal presupposto che già prima dell' "evento scatenante" ero messo male: avevo molta ansia nei confronti dell'università ed ho subito un crollo dell'autostima associato ad episodi di autolesionismo, per i quali ero seguito al CSM locale da una psicologa e da uno psichiatra che mi ha prescritto Perfenazina 4mg.
Ma la situazione è degenerata dopo esser stato sottoposto ad un intervento di chirurgia ortognatica per malocclusione di III classe: sono stato molto male fisicamente e dopo un po' mi sono venuti dei pensieri intrusivi dal contenuto egodistonico, per i quali la Perfenazina non mi dava più beneficio, che associati al dolore estremo che provavo fisicamente (il chirurgo non mi aveva avvisato che ci sarebbe stato e quindi non lo associavo all'intervento) mi hanno fatto venire pensieri suicidi, perché pensavo che ciò sarebbe rimasto per sempre.
Allora sono stato ricoverato due volte presso l'SPDC locale, nel quale mi trattavano con Risperidone e Tavor al bisogno, e fu durante il secondo ricovero che mi resi conto da solo che il dolore era causato dall'intervento e non era spontaneo: da quel momento NON HO PIÙ AVUTO PENSIERI AUTOLESIONISTI-SUICIDI.
Dopo le dimissioni ho continuato a prendere il Risperidone 2mg e nel frattempo sono stato seguito da un'altra psicologa che ha proseguito il processo diagnostico, perché i pensieri intrusivi persistevano, fino a diagnosticarmi il disturbo ossessivo compulsivo, così lo psichiatra mi ha aggiunto alla terapia la Sertralina 50mg.
La psicoterapia cognitiva comportamentale mi ha aiutato parecchio, finché le ossessioni non mi sono passate grazie al mio raggiungimento di un insight, e nel frattempo lo psichiatra mi ha cambiato il Risperidone con l'Aripiprazolo 10 mg causa ginecomastia.
Dopo di che la psicologa mi ha aiutato a rielaborare il trauma dell'intervento, ma in seguito sono comparse delle nuove ossessioni per le quali lo psichiatra mi ha aumentato la Sertralina a 150mg, anche se anche qui la psicoterapia mi ha salvato: adesso le ossessioni hanno smesso di tormentarmi e riesco a gestirle da solo.
Ho anche raggiunto un insight nel senso che ho capito il meccanismo che ha evocato tutte le ossessioni e che si ripeteva in varie forme, adesso posso prevenirlo e controllarlo.
Quindi visto che sono in fase di guarigione, che entro pochi mesi lo psichiatra inizierà a togliermi i farmaci e che il mio disturbo era acuto-temporaneo e non di personalità (d.
o.c.
non d.
o.c.
p.), la mia domanda è se tra vari anni (purché non ci siano ricadute) potrò avere la possibilità di ottenere il porto d'armi.
Ho che capito sono rischieste l'assenza di sostenze psicoattive e di distrubi DELLA PERSONALITÀ (non il mio caso).
Mi scuso per la lunghezza, attendo un consulto, grazie.
[#1]
Spett.le Utente,
Prima di sottoporsi alle visite per l'idoneità, Le suggerisco di lasciar trascorrere un periodo abbastanza lungo (almeno 5 anni) dopo la guarigione dai disturbi psichici, e di documentare tale guarigione con certificazioni rilasciate da strutture pubbliche che attestino il benessere psichico in assenza di terapia con psicofarmaci.
Distinti Saluti.
Prima di sottoporsi alle visite per l'idoneità, Le suggerisco di lasciar trascorrere un periodo abbastanza lungo (almeno 5 anni) dopo la guarigione dai disturbi psichici, e di documentare tale guarigione con certificazioni rilasciate da strutture pubbliche che attestino il benessere psichico in assenza di terapia con psicofarmaci.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 24/10/2021.
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