Legge 104/92

mio padre, 84 anni, ha fatto richiesta di invalidità civile e legge 104/92 per le patologie da cui è affetto. Ricevuti i verbali leggo:

- COMMISSIONE INVALIDITA' CIVILE: " Soggetto ultra65 con difficoltà persistenti gravi a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua età ai sensi dell'art. 6 del DL 509/88 e dell'art. 5 comma 7 DL 29/04/98 n. 124 con solo diritto all'assistenza socio-sanitaria. - COD. 4 - INVALIDO con TOTALE E PERMANENTE inabilità lavorativa: 100%

- COMMISSIONE LEGGE 104/92 : "Ricorrono le condizioni dell'art. 3 comma 1 della legge 104/92. Capacità motorie permanentemente ridotte. Ricorrono le condizioni previste dalla legge regionale nr. 25 del 4/12/2003 ai fini dell'esenzione della tassa automobilistica regionale.

Chiedo cortesemente se io, in qualità di figlia lavoratrice, posso usufruire dei tre giorni di permesso per legge 104/92 per assisterlo, visto che nel verbale della commissione 104/92 non compare anche il comma 3 dell'art. 1 della citata legge. Tra l'altro non capisco il motivo di questa omissione visto che la commissione di invalidità civile si è espressa come sopra riportato con: "difficoltà persistenti gravi" cosa che denoterebbe lo stato di gravità a mio avviso.
Cosa fare?
Grazie
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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
con questa valutazione non ha diritto ai tre giorni
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

non credo che sia stata una svista della Commissione il non avere menzionato il comma 3 dell'art. 1 della legge 104/92, anche se riporta "difficoltà persistenti gravi". Infatti, viene richiamato il codice 04 e non il codice 05.
Non basta, cioè, il riconoscimento di una invalidità al 100%, ma occorre anche che l'handicap riporti espressamente una "connotazione di gravità".
Purtroppo, contro il parere sanitario dell'ASL non è più ammesso il ricorso amministrativo. Può solo fare un ricorso giudiziale, entro 6 mesi dall'avvenuta notifica del verbale.
In alternativa, lascaindo passare un pò di tempo, può fare domanda di aggravamento.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
probabilmente l'accoppiata art3/1 e 100% concede dei benefici, ma non i 3 giorni.
Sinceramente dei benefici mi occupo poco
essendo "il dopo" pertinenza medica.
Aggiungo però che non deve esserci connessione tra la comm invalidi e quella 104/92 perchè, se cos'i' fosse, la seconda perderebbe significato.
La 104 mira a concedere dei benefici,come i tre giorni o la riduzione iVA sulle vetture,, come ulteriore ausilio ad invalidi che raggiungano una condizione di handicap capace di avvalersi di terapia come la FKT o che , nell'oncologia,. debbano essere accompagnate per lòa chemio o per aìesami vari.
L'oncologia è solo un esempio.Personalmente, rari casi fatti salvi, ritengo e indirizzo in tal modo, come presidente, la mia commissionel,la 104 una legge per i gioani (da 0 a 65/70 anni)
Basterebbe in caso cointario a tutti i 100 o accompagni dare automaticamente la legge 104/92
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Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
Gentili dottori, ringrazio tutti per le solerti risposte.
Io intanto mi sono rivolta ad una associazione invalidi, dove mi hanno risposto che effettivamente c'è incongruenza tra i due verbali e che, dati di fatto alla mano (altri verbali in loro possesso) anche col codice 4 c'era il riconoscimento del comma 3 dell'art. 3 della Lg. 104/92.
Loro pensano ad un errore materiale, considerato che nel verbale della commissione per la 104 c'è scritto "ricorrono le condizioni previste dalla legge regionale n. 25 del 4/12/2003 ai fini dell'esenzione dalla tassa automobilistica regionale" che a loro dire è riconosciuta in caso di portatore di handicap a cui riconoscono la condizione di gravità con il comma 3.
E' così?
e ancora...se mio padre dovesse fare ricorso per l'indennità di accompagnamento, che pare si risolva in molti anni, e nel frattempo dovesse esserci un aggravamento, sarebbe possibile, nonostante il ricorso in atto, fare nuovamente domanda di invalidità per aggravamento, o si deve prima aspettare l'esito del ricorso in atto?
Ancora grazie
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

ribadisco che secondo me non vi è incongruenza tra i due verbali.
In ogni caso, si rivolga direttamente all'ASL per un chiarimento; sono curioso anch'io di sapere cosa le rispondono.

Quando era vigente il ricorso amministrativo contro il giudizio della Commissione che ha accertato l'invalidità civile, la domanda di aggravamento veniva presa in esame solo dopo la definizione del ricorso stesso.
Oggi non è più possibile fare un ricorso amministrativo, ma solo ricorrere al Giudice del Lavoro (entro 6 mesi dalla notifica del verbale) e, proprio come lei dice, la procedura potrebbe essere lunga.
Perciò, la cosa migliore, a mio parere, è quella di fare domanda di aggravamento.

Cordiali saluti.
[#6]
Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
...si, ma non capisco se l'una esclude l'altra.
Quindi, se è possibile, comunque, ora fare un ricorso, e in caso di nuova documentazione medica che attesti un aggravamento, fare nonostante il ricorso in atto, nuova domanda di invalidità ed eventualmente di Lg 104.
GRAZIE ancora
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

Poichè copia del ricorso giudiziale deve essere inviata anche all'Ufficio Invalidi civili presso l'ASL competente territorialmente, si potrebbe dedurre logicamente che l'ASL possa congelare la domanda di aggravamento in attesa delle definizione del ricorso giudiziale.
A mio parere, quindi, sarebbe illogico fare un ricorso giudiziale e subito dopo fare domanda di aggravamento.

Cordiali saluti.
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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
non è detto che una escluda l'altra, ma non è neanche detto che una segua l'altra. Puiò anche accadere che vi sia accompagno e 104/3 , ma non è una regola come alcuni credono (ahimè non solo tra gli utenti)
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Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
Ho notato anch'io che c'è un po' di confusione e pareri discordanti in materia...
sa è che io volevo la certezza, avviando oggi un ricorso, di poter eventualmente presentare domanda di aggravamento in caso di necessità.
Non capisco, quindi, perchè mai l'ASL dovrebbe congelare la domanda di aggravamento in caso di ricorso, le condizioni di salute possono aggravarsi per chiunque, figuriamoci per una persona già invalida e di ormai 85 anni!!!
Il ricorso lo facciamo per una rivalutazione delle condizioni di salute attuali.
Se consideriamo poi i tempi lunghi (mi hanno detto 3-4 anni) che la giustizia italiana impiega per la conclusione di queste pratiche!!!
Posso almeno prendere accordi col Padre Eterno affinchè le condizioni di salute di mio padre non si aggravino nel frattempo, per non dire peggio!?!?!
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

quando si poteva fare il ricorso amministrativo, in caso di domanda di aggravamento, il ricorso veniva sospeso nell'attesa di definire l'eventuale aggravamento.
In altro ambito, per esempio da parte dell'INAIL, se dopo un ricorso amministrativo subentra una citazione giudiziaria, il ricorso viene sospeso.

Tuttavia, non è questa la regola, dal punto di vista giuridico, in quanto una via giudiziaria, in teoria, non dovrebbe essere incompatibile con una domanda di aggravamento, in quanto giuridicamente indipendenti.
Infatti, la decorrenza dell'aggravamento, se accettata, decorre dalla data della domanda, mentre nel ricorso giudiziario, se favorevole, i benefici decorrono dalla data della domanda di invalidità.

Ad ogni buon conto, il mio collega dr Funicello potrà essere più preciso di me, essendo Presidente di commissione invalidi.
Al dr Funicello ho inviato poco fa una mia mail, in modo che possa risponderle quanto prima in questo sito.

Cordiali saluti.
[#11]
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
allora cerchiamo di capirci. Il ricorso è possibile nei tempi segnalati dal collega, la 104/92 è una legge la cui applicazione prevede la visita di una commissione XY e l'invalidità civile della commissione KL.
L'accompagno rientra nel range che la commissione KL ha a disposizione e va da NON INVALIDO a invalido con diritto di accompagno.
Il che vuol dire che per l'accompagno non c'è una commissione particolare.
La commissione XY ha una range di valutazione che prevede NON HANDICAP ovvero nulla. Handicap semplice ai sensi art 3/comma 1 della legge 104 che prevede microvantaggi .MA NON I TRE GIORNI.
Ultima possibilità per la commissione XY è handicap grave ai sensi art3/comma 3 della legge 104/92 che prevede una serie di benefici tra cui i 3 giorni.
Il modo di valutare ,partente da uguali punti di vista clinici, è , nell'ottica medico legale ,diversissimo anche se a volte raggiunge risultati equiparabili per una serie di concomitanze.
Teoricamente un NON INVALIDO potrebbe essere riconoscito handicappato con art 3/3 ed il contrario.
Spero di essere stato chiaro