Domanda di accompagnamento per genitore anziano dopo frattura femore
Gentile Dottore, mia madre ha 90 anni, qualche mese fa si è fratturata il femore, intervento riuscito, ora la fisioterapia inizia a dare dei frutti.
In passato circa 10 anni operata al cuore, sostituzione valvola aortica.
Cortesemente le chiedo se ci sono gli estremi per chiedere l'accompagnamento.
Come si svolge la visita, ovvero se la commissione viene a casa, visto che mamma ancora cammina da sola, se almeno uno dei famigliari può assistere alla visita.
Ringrazio per la cortese attenzione e cordialmente saluto
In passato circa 10 anni operata al cuore, sostituzione valvola aortica.
Cortesemente le chiedo se ci sono gli estremi per chiedere l'accompagnamento.
Come si svolge la visita, ovvero se la commissione viene a casa, visto che mamma ancora cammina da sola, se almeno uno dei famigliari può assistere alla visita.
Ringrazio per la cortese attenzione e cordialmente saluto
[#1]
Spett.le Utente,
la concessione dell'indennità di accompagnamento presuppone, dal punto di vista sanitario, il riconoscimento della "permanente inabilità totale al 100%, con impossibilità di deambulare o l'impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza l'aiuto di un accompagnatore".
Le visite domiciliari per l'accertamento sono riservate, a discrezione della Commissione, a persone invalide per le quali il trasporto possa rappresentare pregiudizio per la salute.
Pure l'assistenza alla visita da parte di un familiare a mio parere non è utile, se non per i casi in cui l'invalido non ha capacità di intendere e di volere per deficit cognitivo.
Distinti Saluti.
la concessione dell'indennità di accompagnamento presuppone, dal punto di vista sanitario, il riconoscimento della "permanente inabilità totale al 100%, con impossibilità di deambulare o l'impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza l'aiuto di un accompagnatore".
Le visite domiciliari per l'accertamento sono riservate, a discrezione della Commissione, a persone invalide per le quali il trasporto possa rappresentare pregiudizio per la salute.
Pure l'assistenza alla visita da parte di un familiare a mio parere non è utile, se non per i casi in cui l'invalido non ha capacità di intendere e di volere per deficit cognitivo.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Utente
Gentile Dottore, ho dimenticato di scrivere che mia madre ha già un certificato di invalidità al 100%. Se ho capito bene la presenza di un famigliare può essere ritenuta inutile, ma non esclusa dalla legge. La ringrazio per la cortese e celere risposta, ma è un po' strano che per le altre visite tipo dal reumatologo, cardiologo, oculista ecc posso assistere alla visita; anche quando ha fatto gli interventi i chirurghi hanno chiesto la presenza di un famigliare. E per il consenso informato ho dovuto firmare io. Questo non è per polemizzare con Lei, che è gentilissimo, ma con le contraddizioni e i diversi modus operando e un povero paziente compresi i suoi famigliari si trovano disorientati.
La ringrazio di nuovo e le auguro buona Domenica
La ringrazio di nuovo e le auguro buona Domenica
[#3]
Spett.le Utente,
circa la presenza di un familiare alle visite, ho esposto quello che è il mio parere, derivante dall'esperienza (ormai remota) di presidente di Commissione.
La presenza di un familiare alla visita medica interferisce con l'effettuazione delle operazioni tecniche connesse all'accertamento: il familiare parla, risponde al posto dell'interessato, talora lo corregge, lo rimprovera, e comunque ne condiziona il comportamento, magari anche inconsciamente, con il fine di ottenere un risultato, e magari innescando polemiche a posteriori su quanto, a suo parere, doveva essere fatto e non è stato fatto.
Per assistere la persona invalida, nella composizione della Commissione, è già stato previsto un medico rappresentante della categoria degli Invalidi Civili, ed è tale figura che, sia nei riguardi dell'invalido che della famiglia, deve essere garante della corretta effettuazione dell'accertamento.
Per di più, l'invalido può chiedere che alla visita partecipi un proprio medico di fiducia, sempre allo scopo di illustrare alla Commissione aspetti clinici non risultanti dalla documentazione sanitaria.
Distinti Saluti.
circa la presenza di un familiare alle visite, ho esposto quello che è il mio parere, derivante dall'esperienza (ormai remota) di presidente di Commissione.
La presenza di un familiare alla visita medica interferisce con l'effettuazione delle operazioni tecniche connesse all'accertamento: il familiare parla, risponde al posto dell'interessato, talora lo corregge, lo rimprovera, e comunque ne condiziona il comportamento, magari anche inconsciamente, con il fine di ottenere un risultato, e magari innescando polemiche a posteriori su quanto, a suo parere, doveva essere fatto e non è stato fatto.
Per assistere la persona invalida, nella composizione della Commissione, è già stato previsto un medico rappresentante della categoria degli Invalidi Civili, ed è tale figura che, sia nei riguardi dell'invalido che della famiglia, deve essere garante della corretta effettuazione dell'accertamento.
Per di più, l'invalido può chiedere che alla visita partecipi un proprio medico di fiducia, sempre allo scopo di illustrare alla Commissione aspetti clinici non risultanti dalla documentazione sanitaria.
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 17.8k visite dal 27/11/2020.
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