Invalidità civile per epatite c
gentilissimi, ho fatto domanda per invalidità civile perché affetta da HCV. Diagnosi: Epatite Cronica attiva HCV correlata curata con Interferone e Ribavirina ma che, purtroppo, non sono serviti a nulla. Da pochi giorni è arrivato il certificato di riconoscimnto: il 50% di invalidità mentre ho letto sul vs. sito che avrei dovuto avere il 51%. Vi chiedo se quell'1% in + cambia qualcosa? Premetto che lavoro come segretaria in cassa integrazione in una azienda che ha già un lavoratore invalido e non ho la minima idea di quali siano i miei diritti sia sul lavoro che per una pensione o altro. Vi sarei grata se mi poteste rispondere. Saluti
[#1]
Gentile Utente,
La legge considera diverse soglie di invalidità, in corrispondenza delle quali prevede diversi benefici:

- la soglia minima è quella di un terzo (34%). Con tale grado di invalidità si ha diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche;

- la soglia del 46% è prevista per l'iscrizione nelle liste speciali per l'assunzione obbligatoria al lavoro;

- la soglia del 74% dà diritto all'assegno mensile in qualità di invalido parziale; esenzione dal ticket per alcune o tutte le prestazioni specialistiche, in genere correlate alla patologia invalidante;

- la soglia del 100% dà diritto alla pensione di inabilità in qualità di invalido totale e, per i soggetti non deambulanti e non autosufficienti, all'indennità di accompagnamento.
Nel suo caso, visto che il lavoro ce l'ha, il solo beneficio che le potrebbe arrecare una valutazione del 51% è quello di un congedo straordinario di 15 giorni, se previsto dal suo contratto di lavoro.
Nel caso, non auspicabile, di perdita del lavoro, avrebbe diritto alla iscrizione nel collocamento protetto.
Per il resto, a prescindere dal grado di invalidità, certamente le sarà noto che l'epatite cronica attiva rientra tra le patologie croniche che danno diritto all'esenzione dal ticket per le analisi, gli accertamenti diagnostici e i farmaci strettamente correlati a questa patologia.
Cordiali saluti.
La legge considera diverse soglie di invalidità, in corrispondenza delle quali prevede diversi benefici:

- la soglia minima è quella di un terzo (34%). Con tale grado di invalidità si ha diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche;

- la soglia del 46% è prevista per l'iscrizione nelle liste speciali per l'assunzione obbligatoria al lavoro;

- la soglia del 74% dà diritto all'assegno mensile in qualità di invalido parziale; esenzione dal ticket per alcune o tutte le prestazioni specialistiche, in genere correlate alla patologia invalidante;

- la soglia del 100% dà diritto alla pensione di inabilità in qualità di invalido totale e, per i soggetti non deambulanti e non autosufficienti, all'indennità di accompagnamento.
Nel suo caso, visto che il lavoro ce l'ha, il solo beneficio che le potrebbe arrecare una valutazione del 51% è quello di un congedo straordinario di 15 giorni, se previsto dal suo contratto di lavoro.
Nel caso, non auspicabile, di perdita del lavoro, avrebbe diritto alla iscrizione nel collocamento protetto.
Per il resto, a prescindere dal grado di invalidità, certamente le sarà noto che l'epatite cronica attiva rientra tra le patologie croniche che danno diritto all'esenzione dal ticket per le analisi, gli accertamenti diagnostici e i farmaci strettamente correlati a questa patologia.
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
[#3]
Non cambia nulla fra il 46% ed il 66%. Con il 67% ha diritto all'esenzione ticket su tutte le prestazioni, non solo su quelle relative alla sua patologia. Nella mia esperienza peraltro, essendo le tabelle di legge del 1992 (D.M. n° 43) fatte con i piedi, ritengo che le voci riportate nelle tabelle possano essere di riferimento, ma occorre adottare una ragionevole discrezionalità. Può accadere che un'epatite cronica possa essere valutata anche meno del 51% od anche di più a seconda della gravità del quadro clinico e metabolico.
Dr. Alessandro vallebona
[#5]
Utente
Grazie dott. Vallebona per la sua risposta. Posso fare un'altra domanda?
Bene.
Avevo fatto domanda per la legge 210/92 nel 2005 pur se fuori termine dei tre anni previsto.
La domanda non è stata accettata proprio per fuori termine; ho fatto ricorso nel 2007 e il 20 aprile ho ricevuto il rigetto del ricorso in quanto "l'istanza è da considerare non tempestiva". La mia richiesta è:posso fare un altro ricorso? e se sì a chi mi posso rivolgere per avere un aiuto?
Vi sarei grata si mi posteste rispondere.
Grazie a tutti
Bene.
Avevo fatto domanda per la legge 210/92 nel 2005 pur se fuori termine dei tre anni previsto.
La domanda non è stata accettata proprio per fuori termine; ho fatto ricorso nel 2007 e il 20 aprile ho ricevuto il rigetto del ricorso in quanto "l'istanza è da considerare non tempestiva". La mia richiesta è:posso fare un altro ricorso? e se sì a chi mi posso rivolgere per avere un aiuto?
Vi sarei grata si mi posteste rispondere.
Grazie a tutti
[#6]
Gentile Utente,
Il termine è perentorio di tre anni nel caso di vaccinazioni o di epatiti post-trasfusionali o di dieci anni nei casi di infezioni da HIV.
I termini decorrono dal momento in cui, sulla base della documentazione, l'avente diritto risulti aver avuto conoscenza del danno.
In ogni caso in questo sito può trovare ogni informazione utile.
http://www.indennizzolegge210.it/
Il termine è perentorio di tre anni nel caso di vaccinazioni o di epatiti post-trasfusionali o di dieci anni nei casi di infezioni da HIV.
I termini decorrono dal momento in cui, sulla base della documentazione, l'avente diritto risulti aver avuto conoscenza del danno.
In ogni caso in questo sito può trovare ogni informazione utile.
http://www.indennizzolegge210.it/
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 48.4k visite dal 20/04/2009.
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