Epatite b cronica e lavoro
Salve. Ho 43 anni. Sono affetto da oltre 20 anni da epatite crinica di tipo B dopo alcuni episodi (tre) acuti. Ho effettuato due anni fa, in seguito ad un aumento delle transaminasi anche una biopsia epatica che testimonia la patologia. Ora la situazione è sotto monitoraggio con transaminasi quasi nella norma o di poco alterate. Da qualche anno mi dedico all'insegnamento (sono abilitato all'insegnamento ma ho svolto precedentemente altri lavori) come precario. Di recente sono venuto a conoscenza della possibilità di ottenere per questa patologia un coefficiente di invalidità. Mi interessa sapere se questo mi consentirebbe, ai fini lavorativi, di ottenere dei vantaggi riguardo alla mia situazione in graduatoria. Grazie anticipatee
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In ambito invalidità civile, l'epatite cronica, documentata con esito biopsia ed esami di funzionalità epatica + altri indagini, è tabellata con il 51%. Le cosiglio di fare anche la domanda di L. 68 (collocamento mirato al lavoro per gli invalidi civili) e di L. 104 (per un eventuale riconoscimento di handicap lieve che potrebbe darle la preferenza per un eventuale scelta della sede lavorativa). Inoltre se ha altre patologie aggiunga tutta la relativa documentazione.
Dr. M. Golia - medico legale - Brescia
Dr. M. Golia - medico legale - Brescia
Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona
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Ex utente
La ringrazio per la tempestività. I miei dubbi sono 2
1):trattandosi di patologia infettiva, può essere un discrimine negativo dichiarare questo problema in ambito scolastico?
2)Vorrei capire quali sono le ricadute pratiche; oltre a possibilità di permessi ulteriori, esenzioni o la possibilità di richiedere una sede più vicina, il 51% di invalidità corrisponde a punti per un avanzamento in graduatoria o consente canali preferenziali? Saluti
1):trattandosi di patologia infettiva, può essere un discrimine negativo dichiarare questo problema in ambito scolastico?
2)Vorrei capire quali sono le ricadute pratiche; oltre a possibilità di permessi ulteriori, esenzioni o la possibilità di richiedere una sede più vicina, il 51% di invalidità corrisponde a punti per un avanzamento in graduatoria o consente canali preferenziali? Saluti
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Non esistono discriminazioni sul piano legale, comunque lei potrà produrre la copia del verbale d'invalidità senza l'indicazione delle notizie sanitarie. Il datore di lavoro non deve conoscere, per motivi di privacy, le diagnosi in nessun caso (né tipo la fattispecie né per le assenze per malattia). Per la verità i vantaggi nella preferenza nell'assegnazione della sede di lavoro si hanno con un'invalidità civile di almeno il 67% ed il riconoscimento dell'handicap (ex-legge 104/92). Saluti
Dr. Alessandro vallebona
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.8k visite dal 17/04/2009.
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