Rimozione colecisti con biopsia che rileva assenza di calcoli e di sabbia biliare

Buongiorno,
2 anni fa mi sono rivolto ad un chirurgo perchè avevo da sempre una colecisti con dei polipi e avevo avuto dolori addominali, difficoltà digestive e lipasi leggermente aumentata con gamma gt e fosfatasi alcalina, alt e ast normali.

Il chirurgo mi fece fare gastroscopia e colangioRM che rilevarano una gastrite cronica lieve in forma quiescente nel antro e nulla nel corpo e la colangio RM non rilevò nulla nella colecisti e confermo un IPMN dei dotti secondari.
Avevo delle ecografie vecchie in cui si vedeva della sabbia biliare che ora alle attuali ecografia e dalla colangioRM non risultavano più.

Il chirurgo disse che potevano essere dovuti alla colecisti e che se persistevano consigliava l'intervento.
A distanza di qualche mese ritornai dal dottore perchè avevo di nuovo avuto dolori con rialzo delle ALT e acidi biliari (lipasi normale). Il dottore imputò questo alla colecisti e disse che dovevo fare l'intervento. Durante questi due anni ho avuto altri episodi di dolore colico riferiti al dottore. A gennaio ho avuto di nuovo un dolore di tipo colico, ho fatto un ecografia che vedeva qualcosa compatibile con adenomiomi e/o calcoli (fino ad allora si erano sempre visti gli adenomiomi), le analisi del sangue nella norma tranne che per gli acidi biliari elevati, io ero in terapia con il deursil come consigliato dal dottore. Il dottore disse che sicuramente erano calcoli visti i miei sintomi.

Alla fine, a marzo di quest'anno sono stato operato e mi è stata rimossa la colecisti.
La biopsia ha rilevato solo adenomiomi (non è specificato nemmeno il numero e la dimensione), non ha rilevato calcoli e inoltre ha scritto che la bile era fluida.

Dal giorno dopo l'intervento ho avuto una forte gastrite con forti reflussi gastroesofagei.
Il problema è che a 9 mesi dall'intervento sto peggio di prima, i sintomi che avevo prima li ho ancora identici (dolori colici).
Gli acidi biliari sono sempre oltre il limite (prima lo erano a volte si e a volte no).

E in più ho un forte reflusso gastroesofageo che mi sta rovinando la qualità di vita e molte volte si associano anche dolori epigastrico.
Ho fatto a giugno una gastroscopia che ha rilevato abbondante bile nello stomaco e gastrite iperemica diffusa a tutto lo stomaco (corpo e antro) con conferma da parte della biopsia che parla di gastrite cronica di grado lieve sia nel corpo che nell'antro. Dopo l'operazione sto peggio di prima (si è aggiunto il forte reflusso che non si placa con il passare del tempo) e in più la biopsia della colecisti ha rilevato che non c'erano calcoli.

Ho letto che l'intervento della colecisti è indicato solo quando ci sono calcoli e/o quando gli adenomiomi superano 1 cm (i miei erano di 4 mm), volevo chiedere se ci sono gli estremi per chiedere un risarcimento all'ospedale dove sono stato operato e lavora il medico, perchè dopo l'operazione sto peggio di prima e mi sembra di capire che non c'era nessuna indicazione all'intervento nel mio caso e mi ha causato danno.
Grazie
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

la risposta è la medesima fornita per analoghi consulti precenti.

Per poter valutare la possibilità di un eventuale risarcimento per colpa medica, a mio parere è opportuno quanto segue:
- individuare un chirurgo di Sua fiducia (e che ovviamente non abbia rapporti con chi l'ha operato)
- farsi visitare da tale chirurgo, sottoponendo al suo esame anche tutta la documentazione sanitaria riguardante il caso, vi compreso il consenso informato, che Lei dovrebbe aver firmato prima dell'intervento di cui si tratta.
- richiedere a tale chirurgo una relazione sanitaria scritta, con la sua opinione riguardo alle indicazioni ed alle complicanze dell'intervento (reflusso bilio-gastrico)
- sulla base dell'esito della relazione, rivolgersi ad un avvocato esperto nella trattazione di casi di responsabilità sanitaria, che se del caso La indirizzerà presso un medico legale pure esperto in responsabilità sanitaria, da cui ottenere un'ulteriore relazione con la specificazione dell'eventuale danno subìto, dell'ascrivibilità di tale danno a condotta colposa da parte del chirurgo che L'ha operata, e con la quantificazione del danno stesso
- infine, con tutti gli elementi a disposizione, valutare di concerto con l'avvocato i termini per la richiesta del risarcimento.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la sua risposta e in particolare per aver fornito le indicazioni dell'iter corretto.

Tuttavia, vorrei capire, con tutti i limiti del caso dovuti ad una richiesta online, se il fatto di essere stati operati quando non c'era indicazione (questo ovviamente lo dovrà dire il medico chirurgo consulato, ma sono abbastanza tranquillo perchè le linee guida sono abbastanza chiare) e avere dei problemi dopo l'operazione possa configuarare un risarcimento.

Dal mio punto di vista, non è stato sbagliato l'intervento (almeno lo spero) ma il fatto di averlo effettuato. Cioè dal mio punto di vista c'è stato un errore del medico quando mi ha consigliato di fare l'intervento e non nell'aver eseguito male l'intervento (sperando appunto che l'intervento sia stato eseguito perfettamente).

Quando sono andato dal gastroenterologo che mi ha fatto la gastroscopia, lui mi ha detto che il reflusso bilio-gastrico è una conseguenza frequente in quelli operati di colecisti. Questa conseguenza non mi era mai stata citata nè sul consenso informato nè oralmente.

Ovviamente se avessi necessitato di questo intervento (presenza di calcoli), forse avrei anche meglio accettato in qualche modo le complicanze implicite e me ne sarei fatto una ragione.

Ma la cosa che a me da fastidio è di aver subito un intervento di cui non necessitavo e che mi ha portato queste conseguenze, senza avermi dato nessun beneficio (visto che alla fine non c'era nessun calcolo).

Non so se è colpa medica o errata diagnosi o altro.
Io volevo appunto capire, ovviamente in astratto perchè poi ogni caso si valuta a sè e dovrà subire un processo, se, ribadisco in astratto, si può chiedere un risarcimento per aver subito un'operazione che non andava fatta (visto che non c'era nessun calcolo) e dopo avere dei danni dovuti a questa operazione.

PS: ho letto il consenso informato e come complicanze dell'operazione ne porta varie anche peggiori, tra cui lesioni di organi etc etc, ma non menziona mai che una complicanza di questa operazione è il reflusso bilio gastrico, che invece il gastroenterologo mi ha detto che avviene spesso e che fa molte gastroscopie post rimozione colecisti che trovano questi riscontri.

La ringrazio.
[#3]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

subire un intervento chirurgico non necessario o non indicato è sempre un danno per la persona:
- comporta una modificazione dell'integrità fisica
- comporta inabilità per un certo periodo
- può comportare dei postumi

Tuttavia il Suo caso va valutato in concreto, a mio parere, seguendo quanto Le ho indicato nella risposta precedente.

Distinti Saluti.
Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto