Nebid (o Nebido), terapia sostitutiva testosterone
Per due tumori testicolari ho dovuto iniziare una terapia sostitutiva ormonale a base di testosterone. Il primo farmaco che mi è stato prescritto è stato il Nebid della Bayern (o Nebido, in altre nazioni commercializzato come Reandron).
A seguito di un problema riscontrato con il farmaco ho effettuato alcune ricerche e riscontrato che a quanto pare l'evidenza è stata resa nota da altri.
Vi rimando a questo studio:
https://www.researchgate.net/publication/289503812_Unexpectedly_prolonged_wash-out_period_of_exogenous_testosterone_after_discontinuation_of_intramuscular_testosterone_undecanoate_depot_injection_Nebido_R_or_Reandron_R_in_men_with_congenital_hypogonad
A tal proposito, dopo aver a lungo indagato su una sintomatologia piuttosto ambigua ma con riscontri tipici, come:
- pressione arteriosa elevata
- aumento del valore dell'ematocrito
- umore instabile
ho sospeso la terapia a base di Nebid e per oltre 250 giorni i livelli di testosterone erano regolari pur senza terapia sostituiva (paradossale).
Una delle misurazioni del testosterone totale segnò, a distanza di pochi giorni da una delle ultime iniezioni fatte, un valore di oltre 25 (scala 2-8).
Negativo per qualsiasi forma di sindrome adrenogenitale, ipertrofia surrenale e così via, considerati anche i valori di testosterone totale che gradualmente scendevano (con una lentezza imbarazzante visto l'ipogonadismo) si definì con più di uno specialista l'ovvia considerazione per cui il Nebid avesse generato un iperaccumulo di testosterone.
Sono normo-peso e senza strati adiposi (sedi di possibili depositi).
La Bayern, di contro, non predispone informazioni in merito e anche i tentativi di contatto da parte dei miei consulenti non hanno mai sortito effetto nella definizione del caso.
Per circa un anno, dunque, ho continuato ad avere un corredo sintomatologico che tutti hanno ricondotto alla problematica legata al farmaco, come se si alternassero "sindromi da astinenza" e sintomi da accumulo:
- umore depresso
- rabbia immotivata
- sbalzi di pressione improvvisi
- tachicardia
- ematocrito alto "a momenti"
Sceso il testosterone a livelli sotto la soglia di normalità (dopo i noti 250 giorni), orientativamente sul valore di 1,50 ng/ml, ho ripreso una terapia con altro farmaco che non mi ha dato problemi di accumulo.
Nella fattispecie, con il Nebid (testosterone undecanoato) ho avuto dei terribili e duraturi problemi mentre con il Testoviron (testosterone enantato) nulla.
Preciso che prima di iniziare la terapia a base di testosterone fu iniziato un test per valutare che il mio livello ematico dell'ormone si azzerasse, e così fu.
Considerata queste serie problematiche di lunghissima durata, considerata la totale estraneità della Bayern a questa vicenda né alcuna reperibilità di informazioni in merito (poiché non viene indicata la possibilità di avere COSÌ DURATURI), esiste una qualche pratica corretta che io (e chi come me) possa adottare per avere un riscontro dalla casa farmaceutica?
A seguito di un problema riscontrato con il farmaco ho effettuato alcune ricerche e riscontrato che a quanto pare l'evidenza è stata resa nota da altri.
Vi rimando a questo studio:
https://www.researchgate.net/publication/289503812_Unexpectedly_prolonged_wash-out_period_of_exogenous_testosterone_after_discontinuation_of_intramuscular_testosterone_undecanoate_depot_injection_Nebido_R_or_Reandron_R_in_men_with_congenital_hypogonad
A tal proposito, dopo aver a lungo indagato su una sintomatologia piuttosto ambigua ma con riscontri tipici, come:
- pressione arteriosa elevata
- aumento del valore dell'ematocrito
- umore instabile
ho sospeso la terapia a base di Nebid e per oltre 250 giorni i livelli di testosterone erano regolari pur senza terapia sostituiva (paradossale).
Una delle misurazioni del testosterone totale segnò, a distanza di pochi giorni da una delle ultime iniezioni fatte, un valore di oltre 25 (scala 2-8).
Negativo per qualsiasi forma di sindrome adrenogenitale, ipertrofia surrenale e così via, considerati anche i valori di testosterone totale che gradualmente scendevano (con una lentezza imbarazzante visto l'ipogonadismo) si definì con più di uno specialista l'ovvia considerazione per cui il Nebid avesse generato un iperaccumulo di testosterone.
Sono normo-peso e senza strati adiposi (sedi di possibili depositi).
La Bayern, di contro, non predispone informazioni in merito e anche i tentativi di contatto da parte dei miei consulenti non hanno mai sortito effetto nella definizione del caso.
Per circa un anno, dunque, ho continuato ad avere un corredo sintomatologico che tutti hanno ricondotto alla problematica legata al farmaco, come se si alternassero "sindromi da astinenza" e sintomi da accumulo:
- umore depresso
- rabbia immotivata
- sbalzi di pressione improvvisi
- tachicardia
- ematocrito alto "a momenti"
Sceso il testosterone a livelli sotto la soglia di normalità (dopo i noti 250 giorni), orientativamente sul valore di 1,50 ng/ml, ho ripreso una terapia con altro farmaco che non mi ha dato problemi di accumulo.
Nella fattispecie, con il Nebid (testosterone undecanoato) ho avuto dei terribili e duraturi problemi mentre con il Testoviron (testosterone enantato) nulla.
Preciso che prima di iniziare la terapia a base di testosterone fu iniziato un test per valutare che il mio livello ematico dell'ormone si azzerasse, e così fu.
Considerata queste serie problematiche di lunghissima durata, considerata la totale estraneità della Bayern a questa vicenda né alcuna reperibilità di informazioni in merito (poiché non viene indicata la possibilità di avere COSÌ DURATURI), esiste una qualche pratica corretta che io (e chi come me) possa adottare per avere un riscontro dalla casa farmaceutica?
[#1]
Spett.le Utente,
se la pratica che intende è di tipo risarcitorio, Le posso soltanto suggerire di rivolgersi ad uno Studio Legale che tratti responsabilità civile di tipo sanitario, e sottoporre a loro il Suo caso.
Distinti Saluti.
se la pratica che intende è di tipo risarcitorio, Le posso soltanto suggerire di rivolgersi ad uno Studio Legale che tratti responsabilità civile di tipo sanitario, e sottoporre a loro il Suo caso.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#3]
Spett.le Utente,
in tal caso, trattandosi di "sospetta reazione avversa a farmaco", dovrebbe essere l'operatore sanitario che l'ha verificata ad effettuare la segnalazione all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) come riportato al seguente link:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa
Distinti Saluti.
in tal caso, trattandosi di "sospetta reazione avversa a farmaco", dovrebbe essere l'operatore sanitario che l'ha verificata ad effettuare la segnalazione all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) come riportato al seguente link:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa
Distinti Saluti.
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