Riconoscimento inabilità lavorativa
Egregi Dottori, per problemi di ansia, depressione, attacchi di panico, debolezza caratteriale non ho praticamente mai lavorato e sono ancora, alla mia età, completamente dipendente economicamente dai miei. Ho fatto varie terapie farmacologiche e psicoterapia ma la situazione non è per nulla variata. Ho letto in rete che lo stato di inabilità al lavoro non dipende esclusivamente dalla percentuale di invalidità nel senso che ci può essere una persona con invalidità del 100% ma senza riconoscimento di inabilità al lavoro, e una persona con invalidità dell'80% che viene dichiarata inabile al lavoro. Poiché io sto per fare una nuova domanda di invalidità (attualmente ho solo il 50%), vorrei sapere in caso riuscissi ad essere dichiarato inabile al lavoro, la percentuale dovrebbe essere per forza superiore al 74% e quindi avere diritto al l'assegno mensile oppure è possibile essere riconosciuti inabili al lavoro ma con, ad esempio, il 60%? Ho letto che depressione e attacchi di panico possono portare allo stato di inabilità lavorativa. Vorrei un gentile parere in merito.
Cordialità
Cordialità
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Spett.le Utente,
probabilmente Lei fa un po' di confusione sulla condizione definita "inabilità" (art.2 legge 222/1984), che riguarda esclusivamente gli assicurati INPS, quindi lavoratori con almeno almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui 156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nell'ultimo quinquennio.
Per chi non ha mai lavorato, e quindi rientra nell'ambito assistenziale dell'invalidità civile, per poter fruire della pensione di invalidità civile è necessario il riconoscimento della totale e permanente inabilità al 100%, derivandone che tale beneficio non viene erogato per percentuali di riduzione della capacità lavorativa del 99% od inferiori (mentre l'assegno di invalidità è erogato per percentuali pari o superiori al 74%).
Distinti Saluti.
probabilmente Lei fa un po' di confusione sulla condizione definita "inabilità" (art.2 legge 222/1984), che riguarda esclusivamente gli assicurati INPS, quindi lavoratori con almeno almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui 156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nell'ultimo quinquennio.
Per chi non ha mai lavorato, e quindi rientra nell'ambito assistenziale dell'invalidità civile, per poter fruire della pensione di invalidità civile è necessario il riconoscimento della totale e permanente inabilità al 100%, derivandone che tale beneficio non viene erogato per percentuali di riduzione della capacità lavorativa del 99% od inferiori (mentre l'assegno di invalidità è erogato per percentuali pari o superiori al 74%).
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 09/10/2018.
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