Cistocele

Buonasera, mia moglie (58) gli è stata diagnosticata una cistocele di I - II grado , vorremmo sapere se tale problema è considerato invalidante per il lavoro per poter richiedere una 104 personale. Attualmente sta effettuando fisioterapia pelvica ma sia la fisioterapista che l'uroginecologo hanno raccomandato di non fare sforzi ed alzare pesi. Tenendo presente che l'evoluzione della malattia può sfociare in un intervento chirurgico purtroppo, non risolutivo e che la fisioterapia è solo per evitare che evolva a III grado, mia moglie, può chiedere un tipo di lavoro da scrivania ?

Grazie
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 233
Spett.le Utente,

la Legge 104/92 prevede diritto alle prestazioni stabilite in favore del soggetto portatore di handicap in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative; oltre ciò, la persona con handicap con connotazione di gravità può avere agevolazioni nella scelta della sede di servizio e permessi (tre giorni mensili o due ore giornaliere).
La Legge 104 non entra nel merito dell'inidoneità alla mansione specifica del lavoratore, aspetto che invece viene affrontato dal D. Lgs. 81/08, ed in particolare negli artt. 41 e 42.
In conclusione, per ottenere il cosiddetto "lavoro da scrivania" non ha rilevanza il riconoscimento della condizione di handicap ai sensi della Legge 104/92.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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Utente
Utente
Grazie della sollecita risposta, ma considerata la patologia, mia moglie era interessata a sapere se rientra nella legge 104 personale.
Cordiali saluti
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 233
Spett.le Utente,

per "rientrare" nella condizione di "handicap con connotazione di gravità" è necessario che l'infermità da cui è affetta determini una riduzione dell'autonomia personale, correlata all’età, in modo da obbligarla ad interventi assistenziali costanti o comunque continuativi: ciò deve essere giustificato dalla condizione clinica attuale.
Con la prescrizione di evitare gli atti di forza e sollevare carichi, di per sè, a mio parere è difficile che possa esservi tale riconoscimento, che consentirebbe unicamente l’accesso ai permessi e ai congedi lavorativi per la persona disabile o per il familiare che la assiste.

Distinti Saluti.