Cardiopatia congenita e invalidità
Buongiorno,
vorrei semplicemente chiedere un'informazione inerente un eventuale grado di invalidità per quanto riguarda la mia cardiopatia.
Ho 40 anni, sportivo, non fumatore, nessun problema di ipertensione e colesterolo, 10 mesi fa mi è stata riscontrata una grave cardiopatia congenita dopo prova da sforzo per lo sport imputabile, dopo aver effettuato ricerca, ad un alto livello di Lipoproteina (a).
Sono stato sottoposto ad un intervento di 4 Bypass, a distanza di 8 mesi 1 bypass in safena si è occluso e la situazione è stata ristabilita con angioplastica tramite 2 Stent su tratto coronarico originale.
La mia vita attualmente è un sali e scendi dove pur non arrendendomi e continuando le mie attività sportive con le giuste cautele, mi ritrovo a combattere con limiti che non accetto legati anche a stupide ansie per eventuali nuovi sintomi, ma questo è un'altro discorso.
La domanda che vorrei porre è la seguente, a chi mi posso rivolgere per eventualmente discutere e comprendere se con la mia situazione ho diritto a un'invalidità e di che tipo e se effettivamente avrebbe un senso percepirla?
Non vorrei semplicemente perdere del tempo e prima di avviare una richiesta di invalidità comprendere eventuali e reali benefici economico - sociali percepibili.
Ringraziando per la vostra cortese e gentile attenzione,
Manuel
vorrei semplicemente chiedere un'informazione inerente un eventuale grado di invalidità per quanto riguarda la mia cardiopatia.
Ho 40 anni, sportivo, non fumatore, nessun problema di ipertensione e colesterolo, 10 mesi fa mi è stata riscontrata una grave cardiopatia congenita dopo prova da sforzo per lo sport imputabile, dopo aver effettuato ricerca, ad un alto livello di Lipoproteina (a).
Sono stato sottoposto ad un intervento di 4 Bypass, a distanza di 8 mesi 1 bypass in safena si è occluso e la situazione è stata ristabilita con angioplastica tramite 2 Stent su tratto coronarico originale.
La mia vita attualmente è un sali e scendi dove pur non arrendendomi e continuando le mie attività sportive con le giuste cautele, mi ritrovo a combattere con limiti che non accetto legati anche a stupide ansie per eventuali nuovi sintomi, ma questo è un'altro discorso.
La domanda che vorrei porre è la seguente, a chi mi posso rivolgere per eventualmente discutere e comprendere se con la mia situazione ho diritto a un'invalidità e di che tipo e se effettivamente avrebbe un senso percepirla?
Non vorrei semplicemente perdere del tempo e prima di avviare una richiesta di invalidità comprendere eventuali e reali benefici economico - sociali percepibili.
Ringraziando per la vostra cortese e gentile attenzione,
Manuel
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Spett.le Utente,
se ha necessità di assistenza per stabilire se e come presentare un'istanza di invalidità, può rivolgersi ad un Ente di Patronato, che Le fornirà indicazioni sulle procedure vigenti.
In sintesi, circa l'utilità del riconoscimento, a mio parere esiste una prima discriminante:
- se Lei è in attualità di lavoro, ed è assicurato INPS (con tre anni di contributi negli ultimi cinque), può presentare istanza per il riconoscimento della condizione di "Invalido"(Legge 222/84, art.1) che, se riconosciuta, Le consentirà di percepire un assegno mensile, di importo proporzionale ai contributi, senza dover cessare la'ttività lavorativa; presupposto sanitario per tale beneficio è la riduzione della capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle attitudini a meno di un terzo del totale.
- se Lei non è in attualità di lavoro e non ha i requisiti contributivi INPS prima citati, oppure è pubblico dipenedente, può presentare istanza di invalidità civile (legge 118/71) per poter fruire, in funzione dell'eventuale percentuale di riduzione della capacità lavorativa, di assistenza protesica (oltre il 33%), del collocamento tramite liste categorie protette (dal 46% in su), dell'esenzione dakl ticket (67% od oltre), dell'assegno di invalidità civile (dal 74%, se non supera i tetti reddituali), della pensione di invalidità civile (100%, se non supera i tetti reddituali).
Distinti Saluti.
se ha necessità di assistenza per stabilire se e come presentare un'istanza di invalidità, può rivolgersi ad un Ente di Patronato, che Le fornirà indicazioni sulle procedure vigenti.
In sintesi, circa l'utilità del riconoscimento, a mio parere esiste una prima discriminante:
- se Lei è in attualità di lavoro, ed è assicurato INPS (con tre anni di contributi negli ultimi cinque), può presentare istanza per il riconoscimento della condizione di "Invalido"(Legge 222/84, art.1) che, se riconosciuta, Le consentirà di percepire un assegno mensile, di importo proporzionale ai contributi, senza dover cessare la'ttività lavorativa; presupposto sanitario per tale beneficio è la riduzione della capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle attitudini a meno di un terzo del totale.
- se Lei non è in attualità di lavoro e non ha i requisiti contributivi INPS prima citati, oppure è pubblico dipenedente, può presentare istanza di invalidità civile (legge 118/71) per poter fruire, in funzione dell'eventuale percentuale di riduzione della capacità lavorativa, di assistenza protesica (oltre il 33%), del collocamento tramite liste categorie protette (dal 46% in su), dell'esenzione dakl ticket (67% od oltre), dell'assegno di invalidità civile (dal 74%, se non supera i tetti reddituali), della pensione di invalidità civile (100%, se non supera i tetti reddituali).
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 16/07/2018.
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