Ergofobia
Come vengono valutate,ai fini del riconoscimento dell'invaliditá civile,patologie quali:ergofobia,ansia,depressione,stati fobici,paura di stare ed interagire con gli altri,di uscire di casa,di guidare l'auto,di affrontare la vita nella sua interezza?
Intendo dire,ai quadri sindromici di cui sopra,qual'é il punteggio minimo e quello massimo,che potrebbe essere assegnato ai fini del riconoscimento dell'invaliditá civile?
Per piacere,sapete dirmelo?
Grazie
Intendo dire,ai quadri sindromici di cui sopra,qual'é il punteggio minimo e quello massimo,che potrebbe essere assegnato ai fini del riconoscimento dell'invaliditá civile?
Per piacere,sapete dirmelo?
Grazie
[#1]
Spett.le Utente,
la valutazione delle patologie psichiatriche in medicina legale, e quindi anche nell'ambito dell'invalidità civile, presuppone in primo luogo un'accurata diagnosi clinica, che può essere ben compiuta utilizzando i criteri DSM-5 (Ultima edizione, pubblicata in Italia nel 2014).
Quindi, sulla base delle evidenze cliniche, si verifica se la condizione psichica è correttamente trattata, dal punto di vista medico, e se la stessa è permanente, od è suscettibile di variazione in aggravamento o miglioramento, e quali possono essere i tempi entro i quali verificare nuovamente la persistenza dei disturbi.
Infine, e questo è l'aspetto che Le interessa, si effettua la valutazione della menomazione, che nel caso dell'invalidità civile ha quale parametro la "riduzione della capacità lavorativa", e che deve essere giocoforza una valutazione complessiva, basata sull'incidenza dei disturbi nelle abilità del soggetto.
Si può ben comprendere come, dato lo spettro di variabilità dei disturbi psichici in questione, la menomazione complessiva può variare dallo "zero", in caso di assenza di menomazione, fino alla "totale e permanente inabilità al 100%" in caso di sussistenza di disturbi psichici gravi e permanenti, resistenti alla terapia e non suscettibili di miglioramento.
Distinti Saluti.
la valutazione delle patologie psichiatriche in medicina legale, e quindi anche nell'ambito dell'invalidità civile, presuppone in primo luogo un'accurata diagnosi clinica, che può essere ben compiuta utilizzando i criteri DSM-5 (Ultima edizione, pubblicata in Italia nel 2014).
Quindi, sulla base delle evidenze cliniche, si verifica se la condizione psichica è correttamente trattata, dal punto di vista medico, e se la stessa è permanente, od è suscettibile di variazione in aggravamento o miglioramento, e quali possono essere i tempi entro i quali verificare nuovamente la persistenza dei disturbi.
Infine, e questo è l'aspetto che Le interessa, si effettua la valutazione della menomazione, che nel caso dell'invalidità civile ha quale parametro la "riduzione della capacità lavorativa", e che deve essere giocoforza una valutazione complessiva, basata sull'incidenza dei disturbi nelle abilità del soggetto.
Si può ben comprendere come, dato lo spettro di variabilità dei disturbi psichici in questione, la menomazione complessiva può variare dallo "zero", in caso di assenza di menomazione, fino alla "totale e permanente inabilità al 100%" in caso di sussistenza di disturbi psichici gravi e permanenti, resistenti alla terapia e non suscettibili di miglioramento.
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 02/06/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.