Delucidazioni sul disturbo bipolare e incompatibilità con determinati lavori

Salve, ho 36 anni e sono in cura da circa 20 anni per disturbo bipolare da un privato nei primi 10 anni e in strutture pubbliche nei restanti 10 anni fino a oggi, la domanda che volevo porvi alla quale non sono riuscito a trovare risposta è:
Se faccio domanda di invalidità civile per essere inserito nelle categorie protette, ed ipotizziamo che io ottenga un invalidità maggiore al 46% posso fare qualsiasi lavoro? Lo chiedo perché mi sto laureando in tecniche di laboratorio biomedico.
La mia paura è che dovendo affrontare una cura di psicofarmaci a vita mi renda per la legge non idoneo al lavoro in un laboratorio privato o pubblico.
Grazie anticipate e fatemi sapere se serve qualche altra info, ovviamente non voglio sapere se ho i requisiti dell'invalidità visto che on line sarebbe impossibile per voi stabilirlo.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 233
Spett.le Utente,

per poter svolgere un'attività lavorativa è necessario, in primo luogo, disporre di doti naturali (fisiche e psichiche) che configurano le attitudini del soggetto; queste, in aggiunta alle acquisizioni teorico-pratiche scolastiche e formative, determinano la capacità lavorativa, che associata alla validità (=la voglia di lavorare) conferiscono l'idoneità al lavoro; quindi in presenza di condizioni socio-economiche favorevoli, l'idoneità al lavoro si traduce in attualità di lavoro (=assunzione), e pertanto idoneità al guadagno, che se garantisce all'individuo sostentamento costituisce il cosiddetto proficuo lavoro.

Tornando al Suo quesito, Lei si trova alla fase delle acquisizioni teorico-pratiche; ma deve tener presente che le Sue doti naturali (in questo caso psichiche) presentano delle limitazioni, che tuttavia può controllare mediante le cure (la malattia psichica non è, per così dire, "in servizio permanente effettivo").

La possibilità effettiva di lavorare con continuità dipende a mio parere non tanto dall'eventuale inserimento in categoria protetta (che significherebbe comunque che Lei ha delle limitazioni, più o meno importanti), ma piuttosto dal controllo della condizione psichica, con le terapie adeguate.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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Utente
Utente
Grazie per la risposta.

Le auguro una buona serata
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