Invalidità civile e indice adl e iadl
Buongiorno,
all'età di 15 anni ho subito un gravissimo incidente stradale con relativo politrauma con rottura delle vertebre dorsali e conseguente stabilizzazione e fratture multiple al costato e tibia e perone e trauma cranico.
Da allora, quindi da 10 anni risulto invalido civile con una percentuale stabilita dalla commissione medica del 75% da ormai 10 anni.
Vengo assistito regolarmente da mia mamma(padre deceduto).
Durante l'ultimo anno ho riscontrato una riduzione della mia indipendenza ho cosi deciso di eseguire una nuova valutazione fisiatrica in vista dell'imminente controllo periodico della commissione invalidi.
Dall'ultima valutazione è stata riscontrato quanto segue:
paziente sveglio, orientato ts, sindrome ansioso-depressiva.
Algie diffuse alle spalle e al rachide dorsale.
Limitazione articolare tibio tarsica sinistra e algie diffuse
Buon controllo del tronco da seduto.
Il paziente esegui i passaggi di posizione con aiuto (algie diffuse) e necessita di appigli.
Stazione eretta mantenuta per breve tempo con necessità di appoggio due bastoni canadesi e sostegno di un operatore.
Non carica su AI sx e disequilibri.
ADL: 4 PERSE SU 6
IADL:4 PERSE SU 8
TINETTI: NON VALUTABILE
In relazione alle condizioni di cui sopra il paziente necessita di assistenza continua per l'esecuzione in sicurezza dei comuni atti della vita.
Da questa valutazione è possibile ottenere un giusto riconoscimento del mio aggravamento dello stato di salute e anche il riconoscimento del diritto dell'accompagnamento.
La ringrazio anticipatamente per la consulenza
Saluti
all'età di 15 anni ho subito un gravissimo incidente stradale con relativo politrauma con rottura delle vertebre dorsali e conseguente stabilizzazione e fratture multiple al costato e tibia e perone e trauma cranico.
Da allora, quindi da 10 anni risulto invalido civile con una percentuale stabilita dalla commissione medica del 75% da ormai 10 anni.
Vengo assistito regolarmente da mia mamma(padre deceduto).
Durante l'ultimo anno ho riscontrato una riduzione della mia indipendenza ho cosi deciso di eseguire una nuova valutazione fisiatrica in vista dell'imminente controllo periodico della commissione invalidi.
Dall'ultima valutazione è stata riscontrato quanto segue:
paziente sveglio, orientato ts, sindrome ansioso-depressiva.
Algie diffuse alle spalle e al rachide dorsale.
Limitazione articolare tibio tarsica sinistra e algie diffuse
Buon controllo del tronco da seduto.
Il paziente esegui i passaggi di posizione con aiuto (algie diffuse) e necessita di appigli.
Stazione eretta mantenuta per breve tempo con necessità di appoggio due bastoni canadesi e sostegno di un operatore.
Non carica su AI sx e disequilibri.
ADL: 4 PERSE SU 6
IADL:4 PERSE SU 8
TINETTI: NON VALUTABILE
In relazione alle condizioni di cui sopra il paziente necessita di assistenza continua per l'esecuzione in sicurezza dei comuni atti della vita.
Da questa valutazione è possibile ottenere un giusto riconoscimento del mio aggravamento dello stato di salute e anche il riconoscimento del diritto dell'accompagnamento.
La ringrazio anticipatamente per la consulenza
Saluti
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Spett.le Utente,
è opportuno che la certificazione venga esibita all'atto della visita di revisione, per la valutazione da parte della Commissione, anche se la dicitura "per l'esecuzione in sicurezza" non coincide con quella "impossibilità" che la norma richiede, se applicata con rigore.
In realtà si tratta di due condizioni differenti: in una si esegue l'atto quotidiano in maniera insicura, nell'altra non si è assolutamente in grado di eseguirlo, nemmeno come tentativo. Ma si tratta di una sottigliezza di interpretazione, non di sostanza.
L'unico aspetto che peraltro non risulta esplicitato, a mio parere, riguarda la "condizione permanente" della disabilità.
Distinti Saluti.
è opportuno che la certificazione venga esibita all'atto della visita di revisione, per la valutazione da parte della Commissione, anche se la dicitura "per l'esecuzione in sicurezza" non coincide con quella "impossibilità" che la norma richiede, se applicata con rigore.
In realtà si tratta di due condizioni differenti: in una si esegue l'atto quotidiano in maniera insicura, nell'altra non si è assolutamente in grado di eseguirlo, nemmeno come tentativo. Ma si tratta di una sottigliezza di interpretazione, non di sostanza.
L'unico aspetto che peraltro non risulta esplicitato, a mio parere, riguarda la "condizione permanente" della disabilità.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 04/01/2018.
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