Ernie del disco, spondiloartrosi ed invalidità
Buon giorno, avrei piacere di sottoporvi un quesito, per avere da voi parere in merito all'eventuale possibilità di richiedere invalidità permanente, riguardante la mia patologia che di seguito descrivo:
tra il 1996 e il 2006 mi sono state diagnosticate le seguenti patologie riguardanti la colonna vertebrale, che ad oggi nonostante ripetute terapie mediche tra le quali infiltrazioni cortisoniche e diverse sedute di ginnastica rieducativa, non mi permettono di vivere una vita del tutto normale per i ripetuti stati dolorosi, che possono essere calmati solo con riposo totale e assunzione di antidolorifici; anche perchè durante la riacutizzazione che è molto frequente (basta lavare un pavimento, tenere mia figlia in braccio o portare una busta della spesa) non mi è possibile praticamente stare in nessuna posizione per lungo periodo.
l'operazione mi viene espressamente sconsigliata da tutti gli ortopedici che ho interpellato, perchè parlano di una predisposizione fisica e quindi poco risolvibile chirurgicamente, ma per me la situazione attuale è nettamente invalidante, per non parlare del peggioramento che mi si prospetta con il passare del tempo, avendo una spondiloartosi riscontrata a 30 anni. Lavorativamente poi, ho seri problemi ad essere sempre efficiente e presente sul posto di lavoro essendo io impiegata, e quindi costretta a lunghe ore seduta davanti ad un pc, anche durante le crisi peggiori.
L'ultima risonanza magnetica ha dato il seguente parere:
Colonna dorsale: nel tratto T9-T10 si rileva una protusione discale postero laterale sn. Riduce il recesso laterale.
Colonna lombosacrale: l'esame ha rilevato segni di spondiloartrosi. Si evidenzia una rigidità del rachide con perdita della fisiologica lordosi.
Nel tratto L4-L5 si evidenzia una protusione discale postero mediana. Impronta il sacco durale.
Nel tratto L5-S1 di rileva un'ernia discale postero mediana e laterale dx. Comprime il sacco durale, la tasca radicolare e riduce il recesso laterale.
Alla luce di quanto espresso precedentemente è possibile secondo il vostro giudizio richiedere un'invalidità? e se sì in quale percentuale potrebbe essermi riconosciuta?
Ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione e mando i migliori saluti.
tra il 1996 e il 2006 mi sono state diagnosticate le seguenti patologie riguardanti la colonna vertebrale, che ad oggi nonostante ripetute terapie mediche tra le quali infiltrazioni cortisoniche e diverse sedute di ginnastica rieducativa, non mi permettono di vivere una vita del tutto normale per i ripetuti stati dolorosi, che possono essere calmati solo con riposo totale e assunzione di antidolorifici; anche perchè durante la riacutizzazione che è molto frequente (basta lavare un pavimento, tenere mia figlia in braccio o portare una busta della spesa) non mi è possibile praticamente stare in nessuna posizione per lungo periodo.
l'operazione mi viene espressamente sconsigliata da tutti gli ortopedici che ho interpellato, perchè parlano di una predisposizione fisica e quindi poco risolvibile chirurgicamente, ma per me la situazione attuale è nettamente invalidante, per non parlare del peggioramento che mi si prospetta con il passare del tempo, avendo una spondiloartosi riscontrata a 30 anni. Lavorativamente poi, ho seri problemi ad essere sempre efficiente e presente sul posto di lavoro essendo io impiegata, e quindi costretta a lunghe ore seduta davanti ad un pc, anche durante le crisi peggiori.
L'ultima risonanza magnetica ha dato il seguente parere:
Colonna dorsale: nel tratto T9-T10 si rileva una protusione discale postero laterale sn. Riduce il recesso laterale.
Colonna lombosacrale: l'esame ha rilevato segni di spondiloartrosi. Si evidenzia una rigidità del rachide con perdita della fisiologica lordosi.
Nel tratto L4-L5 si evidenzia una protusione discale postero mediana. Impronta il sacco durale.
Nel tratto L5-S1 di rileva un'ernia discale postero mediana e laterale dx. Comprime il sacco durale, la tasca radicolare e riduce il recesso laterale.
Alla luce di quanto espresso precedentemente è possibile secondo il vostro giudizio richiedere un'invalidità? e se sì in quale percentuale potrebbe essermi riconosciuta?
Ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione e mando i migliori saluti.
[#1]
Si può chiedere di essere sottoposta a visita medica presso la commissione per l'invalidità civile della sua asl territoriale. Porti tutta la documentazione disponibile in suo possesso specie di strutture pubbliche, la percentuale di invalidità dipende dalla commissione che la visita . Consideri che le saranno valutate tutte le eventuali patologie per determinare il grado di invalidità totale.
saluti
saluti
DOTT. STEFANO BONOMO MEDICO COMPETENTE AZIENDALE-Specialista in Medicina del Lavoro-
[#2]
Utente
La ringrazio molto Dott. Bonomo, quindi secondo lei ho buone possibilità di avere riconosciuta un'invalidità ma per determinare la percentuale totale dovrei anche presentare tutti i documenti relativi alle altre patologie che ho, tipo emicrania comitata, asma bronchiale cronica e ernia iatale e malattia da reflusso gastrico o queste non sono valutabili al fine dell'invalidita stessa?????? Ancora grazie per la disponibilità dimostratami.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 56.8k visite dal 08/11/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Emicrania
L'emicrania è una delle forme più diffuse di cefalea primaria, può essere con aura o senz'aura. Sintomi, cause e caratteristiche delle emicranie.