Una cura che spesso non sai quanto tempo serve
Volevo chiedervi, essendo che sono soggetto a fare trombosi e quindi mi curo con l'eparina, essendo una cura che spesso non sai quanto tempo serve per ripristinare il suo flusso normale del sangue. Mi chiedo quando sono in cura "eparina" potrei essere esonerato dal periodo di comporto "malattia" essendo che l'eparina è un salvavita. Grazie per le vostre risposte
Buona serata
Buona serata
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Spett.le Utente,
i lavoratori dipendenti, i cui rispettivi Contratti Collettivi Nazionali di lavoro prevedono tale beneficio, hanno diritto allo scorporo dal periodo di comporto dei giorni di assenza per malattia, in caso di “patologie gravi che richiedano terapie salvavita ed altre ad esse assimilabili”.
Pertanto sono requisiti necessari, per accedere al beneficio:
1.l’esistenza di una patologia cronica grave, non permanentemente incompatibile con il mantenimento del rapporto di lavoro nelle mansioni di competenza,
2.la necessità, in conseguenza della patologia, di effettuazione di terapie salvavita o ad esse assimilabili, cioè terapie indispensabili per il mantenimento in vita del soggetto o per il suo prolungamento, di per sé produttive – per effetti immediati o conseguenti – di incapacità temporanea alla prestazione lavorativa.
La procedura per il riconoscimento della “grave patologia” è attivata a domanda del lavoratore interessato.
E’necessario a tal fine inoltrare la domanda alla propria Amministrazione di appartenenza, allegando la certificazione medica redatta dallo specialista di branca di struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, in cui deve essere attestato:
1.l’esistenza di patologia grave che richiede terapia salvavita o assimilabile;
2.la delimitazione del preciso periodo temporale (del trattamento terapeutico e degli effetti collaterali diretti dello stesso).
Nei casi in cui sussistano dubbi o siano necessari chiarimenti sulla natura di trattamento “salvavita o assimilabile” delle terapie, l’Amministrazione di appartenenza del lavoratore può chiedere un parere all'Ufficio Medico Legale dell'ASL di appartenenza del lavoratore, che esprimerà una valutazione sulla ascrivibilità delle terapie al novero dei “trattamenti salvavita”; non entra invece nel merito dei periodi concedibili (numero dei giorni), in quanto tale dato deve essere debitamente certificato dallo specialista della struttura sanitaria.
Nel Suo caso, la terapia eparinica per quanto è a mia conoscenza non determina effetti immediati o conseguenti che cagionino incapacità temporanea alla prestazione lavorativa, e quindi sarà piuttosto difficile, a mio parere, che possa rientrare nella fattispecie in questione.
Distinti Saluti.
i lavoratori dipendenti, i cui rispettivi Contratti Collettivi Nazionali di lavoro prevedono tale beneficio, hanno diritto allo scorporo dal periodo di comporto dei giorni di assenza per malattia, in caso di “patologie gravi che richiedano terapie salvavita ed altre ad esse assimilabili”.
Pertanto sono requisiti necessari, per accedere al beneficio:
1.l’esistenza di una patologia cronica grave, non permanentemente incompatibile con il mantenimento del rapporto di lavoro nelle mansioni di competenza,
2.la necessità, in conseguenza della patologia, di effettuazione di terapie salvavita o ad esse assimilabili, cioè terapie indispensabili per il mantenimento in vita del soggetto o per il suo prolungamento, di per sé produttive – per effetti immediati o conseguenti – di incapacità temporanea alla prestazione lavorativa.
La procedura per il riconoscimento della “grave patologia” è attivata a domanda del lavoratore interessato.
E’necessario a tal fine inoltrare la domanda alla propria Amministrazione di appartenenza, allegando la certificazione medica redatta dallo specialista di branca di struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, in cui deve essere attestato:
1.l’esistenza di patologia grave che richiede terapia salvavita o assimilabile;
2.la delimitazione del preciso periodo temporale (del trattamento terapeutico e degli effetti collaterali diretti dello stesso).
Nei casi in cui sussistano dubbi o siano necessari chiarimenti sulla natura di trattamento “salvavita o assimilabile” delle terapie, l’Amministrazione di appartenenza del lavoratore può chiedere un parere all'Ufficio Medico Legale dell'ASL di appartenenza del lavoratore, che esprimerà una valutazione sulla ascrivibilità delle terapie al novero dei “trattamenti salvavita”; non entra invece nel merito dei periodi concedibili (numero dei giorni), in quanto tale dato deve essere debitamente certificato dallo specialista della struttura sanitaria.
Nel Suo caso, la terapia eparinica per quanto è a mia conoscenza non determina effetti immediati o conseguenti che cagionino incapacità temporanea alla prestazione lavorativa, e quindi sarà piuttosto difficile, a mio parere, che possa rientrare nella fattispecie in questione.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 18/10/2016.
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