Orchifunilectomia

Buonasera Egregi dottori,

il mio quesito non riguarda soltanto il problema in oggetto ma purtroppo ho dovuto scegliere tra i problemi quello che mi sembrava più grave, spero possiate darmi un consiglio.

Ad ottobre 2010 sono stato sottoposto ad intervento di Orchifunilectomia per un seminoma al testicolo sinistro seguito da un ciclo di CBDCA AUC7;
ad un successivo controllo, precisamente nel mese di novembre del 2011 in seguito ad una PET mi è stata diagnosticata una linfoadenopatia retroperitoneale alla quale si è fatto fronte con 3 cicli di PEB. Sono tutt'ora sotto controllo per i follow up del caso

Ora temo di andare un po' fuori argomento ma non so dove riportare la mia domanda...

Al seminoma di cui sopra si aggiungono altri problemi, per la precisione:

- Epilessia in cura da diversi anni con anomalie epilettiformi diffuse

- Cheratocono bilaterale con grave compromissione dell'occhio sinistro (non vedo nulla se non delle vaghe immagini molto sfocate). L'oculista mi ha chiaramente detto che l'unica soluzione sarebbe il trapianto di cornea perchè neanche con il crosslinking sarebbe possibile risolvere il problema considerato lo stato delle cose ma l'oncologo è totalmente contrario quindi non so davvero cosa fare.

Vorrei sapere se allo stato dei fatti avrei i requisiti per ottenere una qualche indennità di invalidità. Chiedo scusa se forse il tema è troppo ampio, tanto da abbracciare diversi settori ma non vorrei entrare nel meccanismo burocratico senza avere alcuna possibilità considerando che a causa della mia "storia" clinica ormai ho una certa avversione per le strutture sanitarie.

Spero di avere qualche notizia e magari anche un'indicazione approssimativa della percentuale di invalidità...

Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione che vorrete dedicarmi e vi auguro una buona serata
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Dr.ssa Concetta Battimelli Medico legale, Psicoterapeuta, Dermatologo 33 3
Gentile signore ho letto la sua richiesta e credo lei possa presentare la domanda per il riconoscimento dello status di invalido civile.
La procedura è semplice, basta rivolgersi al medico curante e chiedere se lo stesso è abilitato (medicante pin) a accedere al sito dell'inps (www.inps.it) e certificare le patologie di cui lei è affetto. Una volta certificate le patologie dovrà inoltrare la domanda all'inps - o mediante un Ente tipo patronato o direttamente collegandosi al sito (richiedendo in questo caso prima l'abilitazione all'accesso con attribuzione di codice Pin).
Io non so quanti anni ha lei, come è evoluta la patologia neoplastica (spero tutto bene), le posso dire però, in base ai dati che lei ha fornito che sia l'epilessia che il cheratocono sono tabellate.
Riguardo al tasso di invalidità orientativo dovrebbe riferire sul tipo di epilessia di cui è affetto e sulla frequenza delle crisi ed altresì sul residuo visivo.
Senza questi elementi nessuna approssimazione può essere fatta.
Se vuole può scrivermi e le risponderò.
Buona serata.

Dott.Concetta Battimelli

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Utente
Utente
Gent.ma dottoressa,

la ringrazio per la sua risposta e chiedo scusa se forse sono stato poco chiaro in alcuni frangenti.

Ho 41 anni e per quanto riguarda le informazioni mancanti posso dire che riguardo la patologia neoplastica a parte la recidiva dopo 1 anno dall'intervento che mi ha costretto ai 3 cicli di chemioterapia PEB per il momento sembra aver avuto una evoluzione positiva, sono in attesa del nuovo controllo ad inizio del nuovo anno, spero non ci siano sorprese.

Quanto all'epilessia, mi fu diagnosticata in un primo momento una sindrome comiziale da risveglio anche se successivamente le crisi si sono manifestate sempre più frequentemente anche durante il giorno. Quanto alla frequenza, posso dire che crisi convulsive vere e proprie si manifestano con una frequenza media di una ogni 2/3 mesi (a volte più frequenti ma voglio tenermi abbondante) a queste però vanno ad aggiungersi altre manifestazioni, situazioni di stato confusionale e/o assenza che si verificano con frequenza mensile ed hanno una durata variabile... da 1 giorno a una settimana circa e mi rendono la vita alquanto difficile.

Infine il residuo visivo, mi è stato diagnosticato un residuo visivo di 1/2 gradi all'occhio sinistro anche se riesco a malapena a distinguere le dita della mia mano (sebbene molto sfocate) a 20 centimetri dal mio viso... e 9 gradi all'occhio destro dove per il momento, il collasso della cornea pare aver rallentato al contrario dell'occhio sinistro dove il degrado è stato quasi fulmineo.

Chiedo scusa se le informazioni sono espresse in maniera poco corretta ed aspetto una sua risposta.

La ringrazio ancora e le auguro una buona giornata