Frattura capitello radiale e intervento per instabilità del polso
Egr. dott.
Sono una donna di 47 anni, in seguito ad infortunio sul lavoro del 5/5/08 riportavo la frattura del capitello radiale sinistro e distorsione del polso con lesione del legamento triangolare del carpo.
Dopo 25 gg di gesso ,un ciclo di 30 sedute di fisiochinesiterapia per il recupero articolare, ed un astensione dal lavoro di 4 mesi , riprendo il lavoro il 6/09/08 nonostante un’instabilità dolorosa ulno carpica e una limitazione nella prono-supinazione e flesso estensione del braccio.
Il medico dell’inail nel momento in cui mi chiude l’infortunio non mi valuta i postumi dicendomi di ritornare a visita dopo 6 mesi,in quanto le condizioni della lesione non consentono il definitivo accertamento dei postumi.
Nel frattempo mi sottopongo all’ultimo controllo ortopedico il 17/09/08 in seguito al quale viene programmato un intervento chirurgico effettuato in data 14/10/08 di “artroplastica ulno-carpica conpessi e tenodesi del tendine estensore ulnare del carpo.”
Sono attualmente con una stecca gessata da tenere per 3 settimane dall’intervento dopodiché avrò un controllo ortopedico e,credo, una riabilitazione spero una definitiva guarigione.(??!!!!)
Le mie domande sono:
-è normale attendere 6 mesi per la valutazione dei postumi nonostante fossi già rientrata al lavoro quindi non più inabile?
-ora dato che l’infortunio si è riaperto per l’intervento chirurgico quando potrò essere valutata per i postumi?
-posso richiedere all’azienda i danni?
- so che senza essere visitata è difficile valutare la percentuale di invalidità ma secondo il vs.parere posso superare il 6% per ottenere un indennizzo come danno biologico?
Vi ringrazio anticipatamente e cordialmente saluto.
Sono una donna di 47 anni, in seguito ad infortunio sul lavoro del 5/5/08 riportavo la frattura del capitello radiale sinistro e distorsione del polso con lesione del legamento triangolare del carpo.
Dopo 25 gg di gesso ,un ciclo di 30 sedute di fisiochinesiterapia per il recupero articolare, ed un astensione dal lavoro di 4 mesi , riprendo il lavoro il 6/09/08 nonostante un’instabilità dolorosa ulno carpica e una limitazione nella prono-supinazione e flesso estensione del braccio.
Il medico dell’inail nel momento in cui mi chiude l’infortunio non mi valuta i postumi dicendomi di ritornare a visita dopo 6 mesi,in quanto le condizioni della lesione non consentono il definitivo accertamento dei postumi.
Nel frattempo mi sottopongo all’ultimo controllo ortopedico il 17/09/08 in seguito al quale viene programmato un intervento chirurgico effettuato in data 14/10/08 di “artroplastica ulno-carpica conpessi e tenodesi del tendine estensore ulnare del carpo.”
Sono attualmente con una stecca gessata da tenere per 3 settimane dall’intervento dopodiché avrò un controllo ortopedico e,credo, una riabilitazione spero una definitiva guarigione.(??!!!!)
Le mie domande sono:
-è normale attendere 6 mesi per la valutazione dei postumi nonostante fossi già rientrata al lavoro quindi non più inabile?
-ora dato che l’infortunio si è riaperto per l’intervento chirurgico quando potrò essere valutata per i postumi?
-posso richiedere all’azienda i danni?
- so che senza essere visitata è difficile valutare la percentuale di invalidità ma secondo il vs.parere posso superare il 6% per ottenere un indennizzo come danno biologico?
Vi ringrazio anticipatamente e cordialmente saluto.
[#1]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora.
Dato che si tratta di infortunio sul lavoro è l'INAIL a chiudere l'infortunio e valutare i postumi.
Per quanto riguarda la percentuale, non avendo tutti gli elementi per una esatta valutazione, non mi posso esprimere in maniera certa, ma la percentuale esposta da lei non si dovrebbe poi discostare molto dalla realtà.
Per quanto riguarda la richiesta di danni all'azienda, non penso proprio sia conveniente chiedere i danni a quest'ultima. Semmai può richiedere una revisione del documento della valutazione dei rischi nell'ambiente di lavoro. Se da tale verifica emergono elementi di rischio, il datore di lavoro si deve adoperare ad eliminarli o quanto meno ridurli al massimo.
Cordialmente La saluto
Dato che si tratta di infortunio sul lavoro è l'INAIL a chiudere l'infortunio e valutare i postumi.
Per quanto riguarda la percentuale, non avendo tutti gli elementi per una esatta valutazione, non mi posso esprimere in maniera certa, ma la percentuale esposta da lei non si dovrebbe poi discostare molto dalla realtà.
Per quanto riguarda la richiesta di danni all'azienda, non penso proprio sia conveniente chiedere i danni a quest'ultima. Semmai può richiedere una revisione del documento della valutazione dei rischi nell'ambiente di lavoro. Se da tale verifica emergono elementi di rischio, il datore di lavoro si deve adoperare ad eliminarli o quanto meno ridurli al massimo.
Cordialmente La saluto
[#2]
Utente
Gentil Dr. Costa,
la ringrazio tantissimo per avermi risposto, ormai pensavo che la mia domanda fosse nel "dimenticatoio",
e invece...la speranza è sempre l'ultima a morire!!! Mi permetto di chiederle perchè pensa non sia conveniente chiedere i danni all'azienda, per delle eventuali ripercussioni o perchè proprio non potrebbe esserci nessuna speranza di riuscita? Grazie ancora.
Marina
la ringrazio tantissimo per avermi risposto, ormai pensavo che la mia domanda fosse nel "dimenticatoio",
e invece...la speranza è sempre l'ultima a morire!!! Mi permetto di chiederle perchè pensa non sia conveniente chiedere i danni all'azienda, per delle eventuali ripercussioni o perchè proprio non potrebbe esserci nessuna speranza di riuscita? Grazie ancora.
Marina
[#3]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora.
Se vuole intraprendere le vie legali, padronissima di farlo, ma ne parli prima con il suo avvocato di fudicia.
Sull'esito non mi esprimo perchè non è mia competenza.
Per quanto riguarda le eventuali ripercussioni, è Lei che deve valutare, perchè è Lei che conosce l'ambiente lavorativo e le varie strategie amministrative adottate dal suo datore di lavoro.
Cordialmente La saluto
Se vuole intraprendere le vie legali, padronissima di farlo, ma ne parli prima con il suo avvocato di fudicia.
Sull'esito non mi esprimo perchè non è mia competenza.
Per quanto riguarda le eventuali ripercussioni, è Lei che deve valutare, perchè è Lei che conosce l'ambiente lavorativo e le varie strategie amministrative adottate dal suo datore di lavoro.
Cordialmente La saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.4k visite dal 24/10/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.