Indennità accompagnamento post mortem

Mia mamma, di 86 anni ed affetta da grave vasculopatia, ha fatto domanda di invalidità nel luglio 2013, è stata chiamata alla visita presso la ASL di competenza a fine ottobre 2013. Al momento della visita aveva le varie diagnosi e documenti, ma lei camminava, parlava e ancora non era in stato di non autosufficienza grave.
Ad oggi, 26 marzo 2014 non abbiamo ricevuto alcuna risposta e non sappiamo com'è stata valutata.
Nel frattempo si era aggravata, aveva perso tutte le capacità, sia motorie che di vita quotidiana ed alla fine è deceduta.
La domanda a cui non ho trovato risposta è questa:
i figli, eredi, possono fare un ricorso se ricevono una risposta negativa?
Ho visto che, se la chiamata per la visita è fatta post mortem gli eredi possono presentare la documentazione, ma se la visita è stata fatta in vita ed il responso arriva post mortem, si può fare qualcosa?
Naturalmente abbiamo tutta la documentazione medica del suo stato grave di non autosufficienza che si è verificato dopo la visita e che, del resto, era ampiamente prevedibile.
Grazie
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

nel caso che descrive il ricorso giudiziario può essere presentato dai legittimi eredi, con le procedure vigenti.

https://www.medicitalia.it/blog/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/1244-nuove-modalita-di-ricorso-giudiziario-per-l-invalidita-civile.html

Distinti Saluti.


Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]