Cardiopatia e invalidità
Salve,
mio padre ha 68 anni, ha problemi cardiaci.
Nel 1981 ha avuto un primo infarto, nel 1988 ha avuto il secondo infarto, nel 2001 ha avuto un ictus e nel 2013 ha avuto diversi arresti cardiaci, con la consuguenza di intervento di bypass e una settimana fa ha messo il defibrillatore.
Ora mi chiedo se rientra nell'invalidità.
Che tipo di invalidita' gli spetta e se noi figli rientriamo nei permessi retribuiti della legge 104.
Grazie mille.
mio padre ha 68 anni, ha problemi cardiaci.
Nel 1981 ha avuto un primo infarto, nel 1988 ha avuto il secondo infarto, nel 2001 ha avuto un ictus e nel 2013 ha avuto diversi arresti cardiaci, con la consuguenza di intervento di bypass e una settimana fa ha messo il defibrillatore.
Ora mi chiedo se rientra nell'invalidità.
Che tipo di invalidita' gli spetta e se noi figli rientriamo nei permessi retribuiti della legge 104.
Grazie mille.
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Spett.le Utente,
certamente la cardiopatia ischemica con pregresso duplice infarto, trattata con by-pass aorto-coronarico, e complicata da alterazioni del ritmo che hanno necessitato di trattamento con pacemaker, oltre al pregresso ictus cerebrale, configurano infermità che possono determinare invalidità permanente in ambito assistenziale (settore invalidità civile) o previdenziale (assicurazione INPS). Il tipo di invalidità e l'eventuale grado con i benefici correlati dipendono dalla situazione clinica, che può essere stimata solo con una visita diretta, e quindi non in questa sede.
Per quanto poi concerne la "connotazione di gravità" (art.3, comma 3 della Legge 104/92) per cui un familiare possa fruire dei tre giorni mensili di congedo previsti per tale fattispecie, diversamente dalla valutazione delle minorazioni civili, la metodologia per individuare e definire l'handicap si basa su criteri medico-sociali e non propriamente medico-legali.
Distinti Saluti.
certamente la cardiopatia ischemica con pregresso duplice infarto, trattata con by-pass aorto-coronarico, e complicata da alterazioni del ritmo che hanno necessitato di trattamento con pacemaker, oltre al pregresso ictus cerebrale, configurano infermità che possono determinare invalidità permanente in ambito assistenziale (settore invalidità civile) o previdenziale (assicurazione INPS). Il tipo di invalidità e l'eventuale grado con i benefici correlati dipendono dalla situazione clinica, che può essere stimata solo con una visita diretta, e quindi non in questa sede.
Per quanto poi concerne la "connotazione di gravità" (art.3, comma 3 della Legge 104/92) per cui un familiare possa fruire dei tre giorni mensili di congedo previsti per tale fattispecie, diversamente dalla valutazione delle minorazioni civili, la metodologia per individuare e definire l'handicap si basa su criteri medico-sociali e non propriamente medico-legali.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12k visite dal 22/03/2013.
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