Certificato di rientro

Lavoro nel settore del commercio(ipermercato) e,a causa di uno strappo al polpaccio procuratomi giocando a pallone,il mio medico mi ha dato 7 giorni di mutua.
Il problema è che dopo 5 giorni la mia azienda mi richiede un certificato di rientro che attesti che non ho avuto malattie infettive ma di 3 dottori che ho avuto nessuno vuole farmi detto certificato in quanto,a detta loro,non esiste e quindi non sono tenuti.
Il sostituto del mio medico ha anche sostenuto che la mia azienda compie un abuso a chiederlo.
Fin'ora me la sono cavata accorciando la mutua ma questa volta non sarà possibile.
Praticamente il mio medico non mi fa questo foglio e la mia azienda non mi fa rientrare senza: chi ha ragione?
Aggiungo anche che molti altri medici sostengono che il certificato non esista anche perchè,da diversi anni,non si fa più la tessera sanitaria.
Un enorme grazie a chi mi potrà dare delucidazioni in merito magari citando il numero dell'eventuale legge e/o comma
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

Le riporto quanto risposto dalla regione Friuli Venezia Giulia ad un quesito posto da un medico di medicina generale relativamente al caso in questione:

< Certificazione per la riammissione al lavoro degli alimentaristi laddove previste (art. 45, lettera j).
Al riguardo la Direzione centrale salute e protezione sociale è già intervenuta rispondendo al quesito posto da un MMG il quale evidenziava come, a seguito dell'entrata in vigore della L.R. n. 21/2005, che prevede l'abolizione, tra l'altro del libretto di idoneità sanitaria di cui all'art. 37 del DPR n. 327/1980, dovesse ritenersi illegittimo il rilascio gratuito della certificazione sanitaria per il rientro al lavoro dell'alimentarista trascorsi 5 giorni di malattia.

In riscontro al suddetto quesito la Direzione ha chiarito quanto segue:
"La legge regionale 18 agosto 2005, n. 21, prevede, all'art. 2, comma 1, l'abolizione di una serie di certificazioni sanitarie nella cui elencazione non è inclusa anche l'attestazione dalla quale risulti che il lavoratore, assentatosi per causa di malattia per oltre cinque giorni, non presenti pericolo di contagio dipendente dalla malattia medesima, richiesta ai sensi dell'art. 41, comma terzo, del DPR n. 326/1980 (Regolamento di esecuzione della L 30 aprile 1962, n. 283, e succ. mod. in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande).

Il rilascio dell'anzidetta attestazione non è venuto meno, inoltre, per effetto del disposto di cui all'art. 3, comma secondo, della su citata LR. n. 21/2005, atteso che tale norma prevede la sola abolizione dell'obbligo del libretto di idoneità sanitaria, mentre l'anzidetta certificazione di riammissione al lavoro, riguarda la differente fattispecie delle prescrizioni supplementari e delle garanzie richieste in caso di malattia del personale, non connessa al possesso del predetto libretto.

Non essendo, quindi, la normativa regionale intervenuta in relazione alle prescrizioni contemplate dall'art. 41, comma terzo, del summenzionato DPR n. 327/1980, ne consegue che il medico di medicina generale è tenuto, a parere di questa Direzione, in forza dei suoi compiti istituzionali di cui all'art. 45, comma secondo, lettera j), dell'ACN per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, a rilasciare l'attestazione in oggetto ai lavoratori che ne fanno richiesta.">

Ciò vale sicuramente nella regione Friuli Venezia Giulia, ma a mio parere è applicabile anche nella Sua (alcune Regioni hanno Leggi differenti, ma il principio è comune).

Infine, non ho capito quale è la difficoltà dei medici di medicina generale (compreso il sostituto) a rilasciare una certificazione a richiesta dell'interessato, ancorchè non fosse obbligatoria.


Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta.
Il mio medico precedente era sulla stessa lunghezza d'onda del mio attuale ma,per pura gentilezza,l'unica volta che ne ho avuto bisogno me lo ha fatto.
Il mio attuale medico credo ne faccia una questione di principio asserendo che la mia azienda si fa le regole per i fatti suoi ma così facendo mi mette in serie difficoltà a lavoro.
A mio avviso,se tutti i medici dicono che non esiste,e il mio direttore del personale è l'unico a dire che ci vuole non ho dubbi a capire chi ha ragione ma il discorso è che in questo tira e molla ci rimette sempre chi sta in mezzo.
Vorrei risolvere una volta per tutte questa cosa anche perchè di cambiare quello che ritengo un buon medico per una questione così non me la sento.
Di questo passo temo dovrò denunciare la cosa perchè senza questo fantomatico foglio non mi fanno rientrare.
Nel caso avesse ulteriori notizie le sarei grato me le facesse avere.
Grazie ancora per la disponibilità
[#3]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

Le suggerisco di richiedere il certificato formalmente con nota scritta indirizzata al Suo medico di medicina generale e, per conoscenza, alla direzione del Distretto socio-sanitario cui appartiene, citando nella nota espressamente :
"i compiti istituzionali di cui all'art. 45, comma secondo, lettera j), dell'ACN per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale (=la certificazione per la riammissione al lavoro degli alimentaristi, laddove prevista)".

Distinti Saluti.
[#4]
Utente
Utente
Grazie per il suggerimento.
Oggi cercherò di convincerlo portandogli il pdf dell'ACN e evidenziandogli articolo,comma e lettera sperando che capisca,in caso contrario procederò come da Lei suggerito.
Le farò sapere quali sono stati gli sviluppi.
Grazie davvero per il suo prezioso aiuto,non lo ha dato solo a me ma anche a decine di colleghi che si trovano nella stessa situazione.
Saluti
[#5]
Utente
Utente
Dopo anni di tentativi sono riuscito a convincere il mio medico a rilasciarmi il certificato,ho cercato di far leva sul suo buon senso e stavolta è andata bene.
Lui nonostante tutto sostiene di non essere tenuto a farlo ma grazie a Lei,da ora in poi,so come comportarmi in caso di futuri problemi.
Grazie per la preziosa consulenza e per la disponibilità
Cordiali saluti