Il medico competente, che, anche
Salve, sono una ragaaza di 28 anni e da 5 anni lavoro come infermiera.
11 anni fa ho avuto 2 isolate crisi epilettiche distanti una settimana una dall'altra, definite crisi giovanili, così ho iniziato il trattamento farmacologico con depakin 500mg 2cp al dì e Tegretol 400mg 2cp al dì. Ora la mia terapia è solo Tegretol 300mg la mattina + 400mg la sera in fase di diminuizione (1/2 cp ogni 6 mesi più o meno).
i miei EEG sono sempre stati tutti nella norma in questi anni.
in tutto questo tempo non ho più avuto problemi di nessun tipo e continuo a sottopormi regolarmente a controlli periodici.
sono riuscita dopo tutto questo tempo ad ottenere anche il rinnovo della patente ogni 4 anni invece che 2.
quando ho iniziato a lavorare come infermiera, 5anni fa, il medico competente m'aveva dato l'idoneità fisica al lavoro anche in orari notturni, con parere favorevole del medico specialista che mi segue, e in questi 5 anni non ho mai avuto problemi di nessun tipo, ho sempre lavorato in turno da sola anche fino a gestirmi 20 pazienti in un reparto di medicina generale.
ora ho cambiato azienda ospedaliera ed ho trovato problemi con il medico competente, che, anche con un certificato dello specialista che dichiara che non ho problemi a svolgere lavoro notturno, e le vecchie idoneità fisiche al lavoro, mi ha dichiarato non idonea a lavoro notturno e per me è stato un fulmine a ciel sereno.
Mi sono sentita per l'ennesima volta "marchiata".
la mia domanda è...esiste una legge che dice che non posso lavorare di notte? o ci sono solamente letteratura e linee guida?
se esistono solo le linee guida non si dovrebbe valutare caso per caso?!
Grazie!!
11 anni fa ho avuto 2 isolate crisi epilettiche distanti una settimana una dall'altra, definite crisi giovanili, così ho iniziato il trattamento farmacologico con depakin 500mg 2cp al dì e Tegretol 400mg 2cp al dì. Ora la mia terapia è solo Tegretol 300mg la mattina + 400mg la sera in fase di diminuizione (1/2 cp ogni 6 mesi più o meno).
i miei EEG sono sempre stati tutti nella norma in questi anni.
in tutto questo tempo non ho più avuto problemi di nessun tipo e continuo a sottopormi regolarmente a controlli periodici.
sono riuscita dopo tutto questo tempo ad ottenere anche il rinnovo della patente ogni 4 anni invece che 2.
quando ho iniziato a lavorare come infermiera, 5anni fa, il medico competente m'aveva dato l'idoneità fisica al lavoro anche in orari notturni, con parere favorevole del medico specialista che mi segue, e in questi 5 anni non ho mai avuto problemi di nessun tipo, ho sempre lavorato in turno da sola anche fino a gestirmi 20 pazienti in un reparto di medicina generale.
ora ho cambiato azienda ospedaliera ed ho trovato problemi con il medico competente, che, anche con un certificato dello specialista che dichiara che non ho problemi a svolgere lavoro notturno, e le vecchie idoneità fisiche al lavoro, mi ha dichiarato non idonea a lavoro notturno e per me è stato un fulmine a ciel sereno.
Mi sono sentita per l'ennesima volta "marchiata".
la mia domanda è...esiste una legge che dice che non posso lavorare di notte? o ci sono solamente letteratura e linee guida?
se esistono solo le linee guida non si dovrebbe valutare caso per caso?!
Grazie!!
[#1]
Gentile Signora,
non esistono né leggi né linee-guida che dicano chi possa lavorare di notte e chi no; la valutazione è strettamente clinica e va fatta caso per caso.
In linea generale lavorare di notte è considerato nella letteratura scientifica poco salutare, a prescindere dalle specifiche patologie di cui una persona sia portatrice, soprattutto se il lavoro di notte non è un'abitudine ma è inserito in una turnistica irregolare, proprio per l'alterazione del ritmo sonno-veglia; pare, infatti, che lavorare solo per due notti di fila o fare una turnazione ciclicamente regolare non comporti problemi.
Naturalmente, va anche tenuto conto della "compliance" della persona, ovvero se la turnazione diventa un fatto accettato, anzi voluto, anziché imposto.
Contro il giudizio del medico competente aziendale si può fare ricorso, direttamente o mediante lettera raccomandata AR, all'organo di vigilanza territorialmente competente, cioè ai servizi di medicina del lavoro della ASL (art. 17 D.lvo 626/94).
Il ricorso va fatto entro 30 giorni dal momento in cui si riceve ufficialmente il giudizio scritto del medico competente aziendale.
I medici dell'ASL effettuano la visita del lavoratore e a questa visita può partecipare un medico di fiducia.
La conclusione del ricorso può essere o la conferma del giudizio del medico competente o una sua modifica parziale o addirittura una revoca.
A sua volta. se l'esito del ricorso all'ASL fosse sfavorevole al lavoratore, questi può ulteriormente ricorrere al TAR entro 60 giorni o addirittura al Presidente della Repubblica entro 120 giorni
A questo link dell'ASL di Milano trova alcune info pratiche, che possono valere anche per la sua ASL di residenza:
http://www.asl.milano.it/user/Default.aspx?SEZ=2&PAG=74&NOT=437
Cordiali saluti.
non esistono né leggi né linee-guida che dicano chi possa lavorare di notte e chi no; la valutazione è strettamente clinica e va fatta caso per caso.
In linea generale lavorare di notte è considerato nella letteratura scientifica poco salutare, a prescindere dalle specifiche patologie di cui una persona sia portatrice, soprattutto se il lavoro di notte non è un'abitudine ma è inserito in una turnistica irregolare, proprio per l'alterazione del ritmo sonno-veglia; pare, infatti, che lavorare solo per due notti di fila o fare una turnazione ciclicamente regolare non comporti problemi.
Naturalmente, va anche tenuto conto della "compliance" della persona, ovvero se la turnazione diventa un fatto accettato, anzi voluto, anziché imposto.
Contro il giudizio del medico competente aziendale si può fare ricorso, direttamente o mediante lettera raccomandata AR, all'organo di vigilanza territorialmente competente, cioè ai servizi di medicina del lavoro della ASL (art. 17 D.lvo 626/94).
Il ricorso va fatto entro 30 giorni dal momento in cui si riceve ufficialmente il giudizio scritto del medico competente aziendale.
I medici dell'ASL effettuano la visita del lavoratore e a questa visita può partecipare un medico di fiducia.
La conclusione del ricorso può essere o la conferma del giudizio del medico competente o una sua modifica parziale o addirittura una revoca.
A sua volta. se l'esito del ricorso all'ASL fosse sfavorevole al lavoratore, questi può ulteriormente ricorrere al TAR entro 60 giorni o addirittura al Presidente della Repubblica entro 120 giorni
A questo link dell'ASL di Milano trova alcune info pratiche, che possono valere anche per la sua ASL di residenza:
http://www.asl.milano.it/user/Default.aspx?SEZ=2&PAG=74&NOT=437
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 27/08/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.