Invalidita' 71% - caso particolare

INVALIDITA’ 71 % - CASO PARTICOLARE

Vi sarei grata se poteste darmi alcune delucidazioni in merito al mio problema:

1) Nel 1999 sono stata colpita da un’osteoartrite tubercolare coxofemorale sinistra fistolizzata e tale patologia mi ha impedito di deambulare. Attualmente mi servo di due bastoni canadesi e della sedia a rotelle per svolgere le attività quotidiane. Mi era stata prospettata la possibilità di sottopormi ad intervento chirurgico, cosa che fino al momento attuale non ho accettato, in quanto le possibilità di successo di tale intervento erano piuttosto basse.

2) A seguito di quanto sopra sono stata riconosciuta invalida al 100% (pensione di invalidità + indennità di accompagnamento) e per questo sono stata titolare della relativa pensione fino allo scorso ottobre 2007, momento in cui sono stata convocata dalla Commissione Medica per l’accertamento degli stati di invalidità civile (la cosiddetta revisione). In quell’occasione mi è stata richiesta una visita fisiatrica con indice di Barthel, visita a cui mi sono sottoposta e che ha stabilito tale indice nel 70/100.

3) Faccio presente che nel maggio 2007, per poter usufruire dei benefici della legge 104, ho fatto richiesta del riconoscimento di invalidità, cosa che mi è stata accordata. Su tale documento è riportata la seguente annotazione: “Si programma un accertamento di revisione in data maggio 2009”.

4) Possedendo la suddetta certificazione, a fine novembre 2007 mio marito ha presentato la “Domanda di congedo straordinario per il coniuge di una persona con disabilità grave”, domanda che è stata favorevolmente accolta.

5) In questi giorni (fine febbraio 2008) ho ricevuto il verbale con il giudizio espresso dalla suddetta Commissione ASL, confermato dalla Commissione medica periferica del Ministero del Tesoro per le pensioni di guerra e di invalidità civile con cui mi è stata riconosciuta la percentuale di invalidità del 71% (categoria 3 “invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore ai 2/3 - art. 2 e 13 legge 118/7”1 -).

Alla luce di quanto sopra esposto mi pare di dedurre che non avrò più diritto a percepire né la pensione di invalidità, né l’indennità di accompagnamento.

A mio giudizio, visto che non sono in grado di muovermi in autonomia senza accompagnatore, non mi sembra giusto che mi abbiano privato dell’indennità di accompagnamento (la pensione di invalidità potrei anche non pretenderla, ma la predetta indennità mi pare sia un mio diritto, vista la mia impossibilità nel deambulare autonomamente).

A questo punto non so cosa sia meglio fare:

a) presentare ricorso alla competente autorità giudiziaria, oppure
b) presentare una domanda di peggioramento (considerato che la mia situazione in questi anni è realmente peggiorata: l’arto mi si è accorciato di una decina di cm., con conseguente aggravamento dei disturbi dovuti alla cattiva postura, dolori all’anca destra (quella sana!), a seguito di un eccessivo carico per compensare l’arto malato…)
c) devo comunicare all’INPS il giudizio espresso dalla Commissione Medica (punto5 )? Questo potrebbe influire negativamente sulla domanda di congedo straordinario presentata da mio marito?

Chiedo scusa per essermi dilungata nell’esposizione dei fatti, ma d’altra parte ciò mi sembrava necessario per dar modo a chi mi vorrà cortesemente rispondere di avere gli elementi per poterlo fare.

Grazie in anticipo e cordiali saluti.




[#1]
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
purtroppo non avrà più i benefici,c'è da dire che il ricorso è solo al giudice.
L'aggravamento è alla ASL, inutile dire che l'aggravamento va dimostrato.
[#2]
Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 96
Penso che nel suo caso dovrebbe in primo luogo rivolgersi ad un medico legale, anche presso un Patronato di Assistenza, che dopo averla visitata e dopo aver visionato la documentazione sanitaria esprimerà un parere (se fare ricorso al Giudice del Lavoro o eventualmente se ci sono nuovi elementi presentare una domanda di aggravamento), comunque, in base a quanto da Lei scritto, penso che Le convenga fare qualcosa.
Per quanto riguarda la L. 104, all'Inps non deve comunicare niente e suo marito ha diritto ai benefici fino all'epoca di revisione già prevista (2009).
Generalmente la revisione del verbale della legge 104 coincide con la revisione del verbale d'invalidità civile.

Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona

[#3]
Utente
Utente
Grazie per le risposte fornitemi e in particolare per avermi chiarito il punto relativo a come ci dobbiamo comportare nei confronti dell'Inps relativamente al quesito posto per la legge 104.
Come consigliatomi dal Dott. Golia la prossima settimana interpellerò un patronato per poter agire di conseguenza. Grazie ancora per la dritta.
Se può interessare, Vi terrò informati sul prosieguo della pratica.
Cordialità.
[#4]
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
Chiedo scusa ala collega Golia, ma da dove esce fuori che la scadenza della 104 corrisponde a quella di ivalidità?
Insomma lo vogliamo capire o no che sono due cose assolutamente diverse, voigliamo capire o no che la vecchietta in Alzheimer non è affatto detto che debba avere oltre al sacrosanto "accompagno" anche la 104.
[#5]
Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 96
Attenzione,leggere bene la mia risposta precedente: era specificato "generalmente" la revisione del verbale della L. 104 e dell'invalidità civile (ed a questo punto anche della eventuale L. 68) si fa coincidere,non è scritto da nessuna parte, il buon senso e naturalmente la criteriologia medico legale, suggerisce di non richiamare in 3 date diverse lo stesso invalido per revisione.
Per la demenza di Alzheimer con diritto all'indennità di accompagnamento penso che sia difficile non riconoscere l'handicap grave. Ma la discussione mi sembra inutile in questo contesto e anche per l'utente.
[#6]
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
scusa Golia tu parli di revisione. Uno la revisione inv civile (se c'è revisione c'è scadenza o passaggio al 18emo anno)è "ricordata" dall'INPS ,che manda alla commisisone ASL, mentre la 104 è a decisione dell'utente.
Difficilmente la valutazione 104 e IC corrispondono (tranne frequente cattiva interpretazione di una delle due o di tutte e due).
Allora o scambiamo per revisione la prima visita dimenticando che essa è solo quella che si ha "a scadenza" o riteniamo che "revisione" sia la visita della commisione INPS che è una verifica e non una revisione.Inaftti CMV Commissione medica di verifica
Neanche la richiesta di aggravamento è una revisione . Essa, infatti, è sempre da considerarsi come una prima visita rapportata al nuovo status del paziente ( aggravato, dunque nuovo)Spero di essere stato esaustivo e convincente, ma se mi volessi contestare qualcosa ne sarò felice. La consocenza si ottiene anche cosi'.Grazie
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