Translucenza
Buona sera,spero che la specialità richiesta sia corretta, trattandosi di un quesito sulla prevenzione neonatale;a mia figlia di anni 26, al secondo mese di gravidanza, è stata prescritta dallo specialista in ginecologia una translucenza; il medico di base si rifiuta di prescriverla mutualisticamente a titolo gratuito definendolo un esame inutile ai fini preventivi secondo lui utilizzato a scopi puramente statistici. Il ginecologo invia al curante gli estremi di legge ai sensi della quale mia figlia avrebbe diritto ad ottenerla gratuitamente dal SSN, ma il medico di base si rifiuta sostenendo l' assenza di tale diritto, nonostante non abbia fino ad ora effettuato ecografie gratuite .Mia figlia si rivolge all' ospedale per prenotare l' esame, a questo punto a pagamento, in quanto i tempi diventano sempre più stretti, ma l'ospedale si rifiuta di effettuare la prenotazione sostenendo , anch' esso, il pieno diritto alla gratuità della prestazione e pretendendo un' impegnativa in esenzione. Rivoltasi nuovamente al medico di base,questi rifiuta ribadendo l' assenza del diritto.Nel frattempo consultiamo alcune donne in attesa e prossime al parto le quali , tutte, ci dichiarano di aver eseguito l' esame in esenzione,una delle quali proprio paziente dello stesso curante.Interpellato,il medico di base nega di aver mai prescritto tale esame in esenzione. Mia figlia si rivolge nuovamente al reparto dell' ospedale motivando il tutto e , a questo punto l' ospedale richiede con perentorietà un contatto telefonico col curante per renderlo edotto della gratuità della prestazione. Colloquio che avviene regolarmente, ed al termine del quale il medico di base ribadisce la sua convinzione di assenza del diritto liquidando mia figlia con la seguente testuale motivazione "... l' ospedale fa le cose facili". A questo punto mia figlia,in comprensibile stato di fragilità emotiva per la condizione nella quale si trova, per la serie di dinieghi ricevuti, per le continue spole effettuate fra medici e struttura ospedaliera, per i timori sulla salute del bambino , per il disconoscimento dei pareri dello specialista attuato dal medico di base e per il tempo che stringe, contro il consiglio della struttura ospedaliera richiede la prescrizione a pagamento.Viene lecito chiedersi:1) che diritto abbia un medico di base di "negare la validità" di un sistema preventivo richiesto da uno specialista. 2) che diritto abbia un medico di base di negare la gratuità di una prestazione comunemente fornita a tutti in esenzione secondo i dettami di legge.Vi sarò molto grata se potrete darmi il Vs. parere tecnico sulla vicenda e potermi indicare se e come un cittadino possa far valere i suoi diritti sanitari qualora ne ricorrano le legittime condizioni.Grazie fin da ora per la vostra disponibilità.
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Gentile Signora,
in teoria il medico di base non è obbligato ad ottemperare alle prescrizioni specialistiche di un altro medico, se in scienza e coscienza ritiene che quella prescrizione (terapeutica o diagnostica che sia) sia superflua o controindicata.
Naturalmente, in caso di diniego immotivato dal quale scaturisca un danno alla paziente, il medico curante può essere chiamato al risarcimento per colpa.
Tuttavia, nel suo caso, fino a questo momento, la questione non riguarda una competenza del medico-legale, ma è un problema di tipo burocratico-amministrativo.
Il solo consiglio che posso darle, per ora, è quello di scrivere un reclamo presso l'Ufficio Relazioni con il pubblico della sua ASL, allegando una dichiarazione del ginecologo che le ha prescritto l'esame, indicandolo come indispensabile per il buon proseguimento della gravidanza.
Ci tenga al corrente, se lo desidera.
Buona serata.
in teoria il medico di base non è obbligato ad ottemperare alle prescrizioni specialistiche di un altro medico, se in scienza e coscienza ritiene che quella prescrizione (terapeutica o diagnostica che sia) sia superflua o controindicata.
Naturalmente, in caso di diniego immotivato dal quale scaturisca un danno alla paziente, il medico curante può essere chiamato al risarcimento per colpa.
Tuttavia, nel suo caso, fino a questo momento, la questione non riguarda una competenza del medico-legale, ma è un problema di tipo burocratico-amministrativo.
Il solo consiglio che posso darle, per ora, è quello di scrivere un reclamo presso l'Ufficio Relazioni con il pubblico della sua ASL, allegando una dichiarazione del ginecologo che le ha prescritto l'esame, indicandolo come indispensabile per il buon proseguimento della gravidanza.
Ci tenga al corrente, se lo desidera.
Buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 11/01/2012.
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