Ipertensione in cura cura
Buona sera e grazie anticipatamente per la vs risposta.
Da circa 10 anni sono diventato iperteso "improvvisamente" e dopo un trauma ed ho anche dislipidemie familiari.
Domani farò la visita per invalidità civile perchè ho avuto un problema alla caviglia ed il mio medico mi ha consigliato di inserire anche l'ipertensione tra i miei vari problemi con le vecchie analisi.
Prendo farmaci per tenere la pressione nei limiti ed ho quindi rifatto l'Holter che conferma che per gran parte della giornata ho la pressione nei limiti (grazie ai farmaci) mentre in rari episodi mi arriva la massima a 185 e la minima a 115. Fortunatamente non ho danni ad organi correlati, ma alcuni medici dicono che comunque questa ipertensione mi darà un punteggio di invalidità ed altri medici dicono che se non c'è danno ad organi non mi darà niente.
Su internet trovo lo stesso dilemma e vorrei sapere se ci sono dei testi dove prendere con certezze queste informazioni o se magari potreste aiutarmi voi.
Grazie ancora.
Da circa 10 anni sono diventato iperteso "improvvisamente" e dopo un trauma ed ho anche dislipidemie familiari.
Domani farò la visita per invalidità civile perchè ho avuto un problema alla caviglia ed il mio medico mi ha consigliato di inserire anche l'ipertensione tra i miei vari problemi con le vecchie analisi.
Prendo farmaci per tenere la pressione nei limiti ed ho quindi rifatto l'Holter che conferma che per gran parte della giornata ho la pressione nei limiti (grazie ai farmaci) mentre in rari episodi mi arriva la massima a 185 e la minima a 115. Fortunatamente non ho danni ad organi correlati, ma alcuni medici dicono che comunque questa ipertensione mi darà un punteggio di invalidità ed altri medici dicono che se non c'è danno ad organi non mi darà niente.
Su internet trovo lo stesso dilemma e vorrei sapere se ci sono dei testi dove prendere con certezze queste informazioni o se magari potreste aiutarmi voi.
Grazie ancora.
[#1]
Spett.le Utente,
Gentile Utente,
l'ipertensione arteriosa senza danno d'organo non è specificamente riportata nella Tabella di cui al D.M. 5 febbraio 1992, per cui La Commissione che effettua la valutazione percentuale del grado di invalidità civile, sempre a mente del citato D.M., valuterà il danno che essa comporta in ragione della natura e gravità, con criterio analogico rispetto ad infermità tabellate; tale modalità valutativa comporta un certo grado di discrezionalità da parte della Commissione, ma a mio parere sarà difficile che possa raggiungere la percentuale del 34%, che è la minima per il riconoscimento della condizione di "invalido civile".
Distinti Saluti.
Gentile Utente,
l'ipertensione arteriosa senza danno d'organo non è specificamente riportata nella Tabella di cui al D.M. 5 febbraio 1992, per cui La Commissione che effettua la valutazione percentuale del grado di invalidità civile, sempre a mente del citato D.M., valuterà il danno che essa comporta in ragione della natura e gravità, con criterio analogico rispetto ad infermità tabellate; tale modalità valutativa comporta un certo grado di discrezionalità da parte della Commissione, ma a mio parere sarà difficile che possa raggiungere la percentuale del 34%, che è la minima per il riconoscimento della condizione di "invalido civile".
Distinti Saluti.
[#3]
Spett.le Utente,
la risposta al Suo quesito si trova nel D.M. 5 febbraio 1992, che riporta la metodologia per la valutazione delle infermità multiple (cioé che sono relative a più organi ed apparati):
< ... Di seguito, occorre tener presente che le invalidità dovute a menomazioni multiple per infermità tabellate e/o non tabellate possono risultare da un concorso funzionale di menomazioni ovvero da una semplice loro coesistenza.
Sono funzionalmente in concorso tra loro, le menomazioni che interessano lo stesso organo o lo stesso apparato.
In alcuni casi, il concorso è direttamente tariffato in tabella (danni oculari, acustici, degli arti ecc.). In tutti gli altri casi, valutata separatamente la singola menomazione, si procede a VALUTAZIONE COMPLESSIVA, che non deve di norma consistere nella somma aritmetica delle singole percentuali, bensì in un valore percentuale proporzionale a quello tariffato per la perdita totale anatomo-funzionale dell'organo o
dell'apparato.
A mente dell'art. 5 D.L. n. 509 del 1988, nella valutazione complessiva della invalidità, non sono considerate le minorazioni inscritte tra lo 0 ed il 10%, purché non concorrenti tra loro o con altre minorazioni comprese nelle fasce superiori.
Non sono state inoltre individuate altre minorazioni da elencare specificatamente ai sensi dello stesso art. 5.
Sono in coesistenza le menomazioni che interessano organi ed apparati funzionalmente distinti tra loro. In questi casi, dopo aver effettuato la valutazione percentuale di ciascuna menomazione si esegue un CALCOLO RIDUZIONISTICO mediante la seguente formula ESPRESSA IN DECIMALI:
IT = IP1 + IP2 - (IP1 x IP2)
dove l'invalidità totale finale IT è uguale alla somma delle invalidità parziali IP1, IP2, diminuita del loro prodotto.
Ad esempio, se la prima menomazione (IP1) è valutata con il 20% e la seconda
(IP2) con il 15%, il risultato finale (IT) sarà (0,20+0,15)-(0,20x0,15) = 0,32 e quindi 32%.
In caso di menomazioni di numero superiore a due, il procedimento si ripete e continua con lo stesso metodo.
Per ragioni pratiche è opportuno avvalersi, a tal fine, di una apposita tavola di
calcolo combinato di cui ogni Commissione potrà opportunamente disporre.>
Distinti Saluti.
la risposta al Suo quesito si trova nel D.M. 5 febbraio 1992, che riporta la metodologia per la valutazione delle infermità multiple (cioé che sono relative a più organi ed apparati):
< ... Di seguito, occorre tener presente che le invalidità dovute a menomazioni multiple per infermità tabellate e/o non tabellate possono risultare da un concorso funzionale di menomazioni ovvero da una semplice loro coesistenza.
Sono funzionalmente in concorso tra loro, le menomazioni che interessano lo stesso organo o lo stesso apparato.
In alcuni casi, il concorso è direttamente tariffato in tabella (danni oculari, acustici, degli arti ecc.). In tutti gli altri casi, valutata separatamente la singola menomazione, si procede a VALUTAZIONE COMPLESSIVA, che non deve di norma consistere nella somma aritmetica delle singole percentuali, bensì in un valore percentuale proporzionale a quello tariffato per la perdita totale anatomo-funzionale dell'organo o
dell'apparato.
A mente dell'art. 5 D.L. n. 509 del 1988, nella valutazione complessiva della invalidità, non sono considerate le minorazioni inscritte tra lo 0 ed il 10%, purché non concorrenti tra loro o con altre minorazioni comprese nelle fasce superiori.
Non sono state inoltre individuate altre minorazioni da elencare specificatamente ai sensi dello stesso art. 5.
Sono in coesistenza le menomazioni che interessano organi ed apparati funzionalmente distinti tra loro. In questi casi, dopo aver effettuato la valutazione percentuale di ciascuna menomazione si esegue un CALCOLO RIDUZIONISTICO mediante la seguente formula ESPRESSA IN DECIMALI:
IT = IP1 + IP2 - (IP1 x IP2)
dove l'invalidità totale finale IT è uguale alla somma delle invalidità parziali IP1, IP2, diminuita del loro prodotto.
Ad esempio, se la prima menomazione (IP1) è valutata con il 20% e la seconda
(IP2) con il 15%, il risultato finale (IT) sarà (0,20+0,15)-(0,20x0,15) = 0,32 e quindi 32%.
In caso di menomazioni di numero superiore a due, il procedimento si ripete e continua con lo stesso metodo.
Per ragioni pratiche è opportuno avvalersi, a tal fine, di una apposita tavola di
calcolo combinato di cui ogni Commissione potrà opportunamente disporre.>
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 19k visite dal 05/12/2011.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.